Le terrificanti avventure di Sabrina – il serial: come rovinare un potenziale e restare impuniti.
Le terrificanti avventure di Sabrina è un serial proposto da Netflix, giunto alla quarta stagione nei giorni scorsi.
Una stagione attesa, visto che i finali delle precedenti sono sempre rimasti aperti e la confusione è aumentata sempre di più.
Fra regni, creature, morti, vivi, evocazioni, riti di ogni genere, gli spettatori si sono abituati a seguire con molta attenzione, perché la trama si è fatta via via più complessa.
Le terrificanti avventure di Sabrina e Teenage Witch
L’origine di questo serial va ricercato nel passato, in una sit-com molto popolare, Sabrina, vita da strega (Sabrina, the Teenage Witch) trasmessa dal 1996 al 2003, in cui la giovane Sabrina Spellman viveva una doppia vita di strega e studentessa delle superiori, divisa fra incantesimi, primi amori e parecchi pasticci. Come nella nuova serie Netflix, Sabrina viveva insieme alle zie Zelda e Hilda e al gatto Salem, un micio parlante, che in realtà nascondeva sotto al pelo nero… uno stregone, privato dei suoi poteri e trasformato in un gatto dopo aver cercato di conquistare il mondo. Protagonista all’epoca era Melissa Joan Hart, accompagnata da Caroline Rhea (Hilda Spellman) e Beth Broderick (Zelda Spellman): queste ultime due, insieme al gatto parlante Salem, compaiono in un episodio cameo nell’ultima serie, ambientata in un universo parallelo… dove tutto è set e si vive recitando.
“Sabrina vita da strega” era una serie giocosa e leggera, molto diversa dal reboot che ne è stato tratto.
Le terrificanti avventure di Sabrina – la trama
Ben diversa è la nuova serie, Le terrificanti avventure di Sabrina, che fin dai primi episodi ha manifestato una spiccata personalità e uno stile molto differente, toni più cupi, qualche elemento splatter e tanto tanto goth.
Anche qui, abbiamo la sedicenne Sabrina (la bravissima Kiernan Shipka), che vive con le zie, dopo essere rimasta orfana in fasce (Miranda Otto è Zelda Phiona Spellman e Lucy Davis è Hildegarde Antoinette “Hilda” Spellman). Con loro vivono anche il cugino Ambrose, in “confino” per aver usato male i propri poteri, e il gatto Salem, questa volta muto come un felino.
Sabrina, che finora ha avuto una vita da normale adolescente, all’alba dei suoi sedici anni deve decidere se continuare un’esistenza da mortale o accettare i propri poteri, rinunciando a quella che è stata fino ad allora la normalità.
Da qui in poi, ne capitano di tutti i colori… tendenti per lo più al nero: incantesimi, evocazioni, negromanzia, un pizzico di Wycca mescolata a un lieve satanismo che non guasta.
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Le terrificanti avventure di Sabrina – perché non guardarlo e perché guardarlo
Ve lo dico, da qui in poi esprimo un’opinione personale. Quella di una lettrice di ghost story, appassionata di misteri e occulto, ma anche cristiana (sì, si può).
Se nella prima serie mi sono sentita urtata da tutte le volte che i personaggi – e capitava spesso – come interiezione usavano invocazioni del demonio, dapprima dando l’impressione di essere finiti a una parodia di messa satanica, e poi al punto di provare un vero disagio, con il proseguire della storia, più di una volta ho dovuto chiedermi dove volessero andare a parare con quel guazzabuglio privo di senso, in cui venivano infilate non solo religioni, ma anche filosofie, teorie di ogni genere, pizzichi di letteratura horror e qualche momento umoristico o rosa per alleggerire la tensione.
In una sola serie sono riusciti a maltrattare ogni credo, idea, pensiero, stile di vita, presentando i cristiani come dei cretini perché venerano un Dio inutile, e tutti gli altri perché alla fine uno che “funzioni bene” non esiste.
Ma le streghe, allora, da dove prendono il potere? Anche qui, si passano in rassegna varie possibilità: quando il demonio fa troppo il cattivo, si passa ad Ecate: basta cambiare statua nella scuola e tutto fila liscio.
Perché il male non è solo male, è anche un po’ scemo, e il bene ha cinquanta sfumature di dei.
Se ancora non c’è abbastanza affollamento, fra maghi streghe e creature infernali, alziamo la posta.
Mettiamo dentro anche elfi, orrori extracosmici (sì peschiamo alla grande da Lovecraft, e forse era meglio lasciarlo in… pace), un po’ di cabala, un pizzico di santeria, un cucchiaio di voodoo e una tazza di Bibbia, e il gioco è fatto.
L’importante è che la protagonista, alla fine, riesca a stare con il figo che ama.
Un’eccessiva mescolanza di generi e idee che rende farraginoso l’insieme, apprezzabili alcuni particolari, ma se presi da soli.
Mondi paralleli a bizzeffe
Greendale, la località dove si svolgono le vicende, si trova nei pressi di un’altra cittadina nota agli abbonati Netflix, Riverdale. Le due serie sono nello stesso “mondo” e ogni tanto Riverdale viene citata come città vicina. Se fosse o meno in previsione di incrociare le loro storie non lo sapremo mai, perché da poco è stata annunciata la cancellazione di Sabrina. L’interessante intreccio fra due serie, forse in grado di salvare un po’ il guazzabuglio di Sabrina, non avverrà.
E forse è meglio, così almeno salviamo Riverdale dall’orrore…
Cosa salviamo?
Sabrina e Riverdale derivano da due serie a fumetti, la prima appunto “Chilling adventures of Sabrina” e la seconda “Archie”, dal nome del protagonista.
Anche Dylan Dog in fumetto è meglio che in pellicola, e nel mondo dei fumetti, personalmente, credo che si possa osare di più.