“I sopravvissuti del volo 305” – di A.G. Riddle
Recensione di Serena Savarelli
“I sopravvissuti del volo 305” è considerato un thriller da manuale, scritto da un autore da 1 milione di copie e tradotto in 20 paesi.
Il genere thriller non è tra i miei preferiti, ma questo libro, che si legge d’un fiato, lo colloco tra i primi cinque più apprezzati e letti durante l’anno 2018. È stato pubblicato nel 2014 dalla New Compton Editori e tradotto nel 2016 da Sandro Ristori.
Con un po’ di scetticismo afferro questo libro e per un minuto osservo la copertina rigida. L’immagine di una mano insanguinata, poggiata sull’oblò dell’aereo è inquietante e mi stupisco di me stessa perché non desisto nello scegliere questo genere di lettura.
Altro particolare interessante: all’interno manca il trafiletto della trama. Lo scelgo come lettura di arricchimento personale.
Se vuoi imparare a scrivere bene, devi leggere di tutto.
Lo porto a casa ignara che, da lì a poche ore, mi sarei immersa nella lettura più avvincente, coinvolgente ed emozionante degli ultimi mesi. Un vero e proprio capolavoro, come scrive la scrittrice Diana Gabaldon:
“ben costruito e congegnato come un orologio svizzero, ricco di azione senza tregua, con una trama avvincente e tutti gli ingranaggi si incastrano alla perfezione.”
In questa storia dove il tempo non esiste o esiste in funzione degli eventi e dell’evoluzione dei personaggi, io, come lettore, salgo davvero a bordo del volo 305 e sopravvivo al disastro aereo; sono salva grazie alla meticolosa e perfetta azione di coordinamento di Nick Stone e divento la donna intraprendente e risoluta che, come me nella vita reale, è chiamata a prendere una Decisione: Harper Lane.
Da subito io/Harper e Nick diventiamo i cuori e le menti che costruiscono la trama di questa avventura, dove presente, passato e futuro si mescolano in un mondo diverso e di difficile decifrazione.
Il nostro è un viaggio paradossale che ci fa conoscere un genio dell’informatica, Yul Tan, una dottoressa tedesca dalla personalità priva di emozioni, Sabrina Shroder e il figlio di un magnete dell’industria moderna, alcolizzato e burbero, Grayson Shaw.
Sopravvivere e comprendere diventano le due ancore di salvezza nel tentativo di tornare a casa.
Sabrina cura le nostre ferite e, come noi, salva vite, distratta dall’enigmatico Yul.
Il loro rapporto si svela a sprazzi e ci rende, ben presto, consapevoli che sono a conoscenza di una verità a noi celata. Grazie all’intuito di Nick e alla fiducia incondizionata che “io-Harper” comincio a nutrire verso di lui, riesco a individuare il nascondiglio del segreto di Sabrina: il pc di Yul. Ho difficoltà a considerare Grayson parte di questa squadra decimata e allontanata dal resto dell’equipaggio sopravvissuto, perché l’alcool lo rende irascibile e pericoloso. Ma abbiamo bisogno anche di lui.
Fino a che rimaniamo uniti abbiamo più speranza di sopravvivere ed essere salvati, ma la ricerca di soccorso ci svela parte della verità, grazie a un’intelligenza artificiale, racchiusa in uno Stonehange.
Il disastro aereo non è stato casuale, bensì premeditato e accuratamente studiato altrove per uno scopo preciso.
A questo punto io/Harper e Nick veniamo separati.
Mi sto affezionando a Nick e temo per la sua incolumità più che per la mia.
Siamo troppo impegnati a trovare una soluzione e tralasciamo ciò che realmente sta succedendo: questo viaggio ci sta trasformando nella mente e nel cuore.
La mia Decisione rimane accanto a me ma ora sono altre le priorità.
Sto scoprendo chi sono veramente e chi potrei diventare se abbandonassi i miei sogni di sempre, la mia più grande passione.
D’altra parte anche Nick deve decidere da che parte stare: se dalla sua o da quella dell’uomo che potrebbe diventare.
Alla fine c’è un’unica soluzione: so cosa devo fare, anche se a rischio è la mia vita.
L’umanità ha bisogno di persone coraggiose e forse la tecnologia avanzata, quella che ha creato i Titani, non è nulla a confronto di quella che io conosco da tempo:
«A dire il vero io conosco una tecnologia che si rivolge direttamente all’animo umano, nutre la comprensione e rafforza la compassione – sono proprio alcune delle questioni che ha appena tirato in ballo, signor Stone».
«Ah sì?»
«È una tecnologia molto antica».
«Antica?»
«Già, ma incredibilmente efficace. Ha anche la grande capacità di trasportare istantaneamente le folle – trasporto di massa intendo, milioni e miliardi di persone allo stesso momento – in altri mondi, dove possono trarre preziosi insegnamenti da persone stranamente simili a loro. Si imbattono così in delle rivelazioni che possono applicare alla propria vita. Imparano qualcosa. Ottengono fonti d’ispirazione straordinarie per cambiare le cose a livello globale».
«E i costi?», mi chiede, con un sorriso che inizia a spuntare agli angoli della bocca.
«Minimi. Nessuna infrastruttura richiesta».
«È troppo bello per essere vero».
«È qui che ti sbagli. È già vero». Vado verso la mia libreria, e prendo un volume. «I libri».
«I libri?»
«Esatto».
“I sopravvissuti del volo 305” è davvero un capolavoro: una storia nella quale il lettore apprezza la tecnica, il talento, lo stile e il cuore dell’autore. Le scene avvincenti sono narrate secondo il punto di vista di Nick e di Harper e il lettore conosce i due protagonisti attraverso non descrizioni banali ma grazie all’utilizzo dello show, don’t tell.
Nessun infodump e ogni capitolo, ricco di dialoghi ben costruiti, si conclude con un perfetto e funzionale cliffanger.
È una storia curata fino nei più piccoli dettagli, attraverso i quali il lettore è incitato a proseguire nella lettura e, durante la quale, è immerso completamente nei desideri e nelle spinte emotive dei personaggi, elementi indispensabili per creare situazioni di conflitto e tensione narrativa.
Non mancano i colpi di scena e un finale a sorpresa!
Una trama costruita alla perfezione che lascia al lettore una grande morale:
«Tutte le loro invenzioni tecnologiche, le Meraviglie Titane, non hanno fatto altro che accelerare il mondo. Ma non hanno risolto il vero problema: la natura umana. Non hanno reso gli uomini più gentili o comprensivi. Non ci hanno reso migliori. Non hanno cambiato per niente quello che era dentro di noi. E questa è la sfida maggiore, non la tecnologia, l’innovazione o i progetti architettonici. Credo che ci sia ancora un immenso lavoro da fare, e riguarda il modo di interagire gli uni con gli altri. È questo lo scopo che mi è mancato nella vita, il tipo di sfida di cui avevo bisogno».
Titolo: I sopravvissuti del volo 305
Autore:A.G. Riddle
Editore: Newton Compton
Pagine: 336
Anno di pubblicazione: 2016
Sinossi:
Harper Lane è in volo da New York a Londra, dove dovrà prendere la decisione più importante della sua vita. Ma una misteriosa turbolenza fa precipitare l’aereo nella campagna inglese, e la priorità, per lei e per gli altri passeggeri, diventa sopravvivere al disastro. Ben presto però i superstiti si rendono conto che nell’aria c’è qualcosa di strano e inspiegabile. Harper conosce Nick Stone, un uomo d’affari sempre pronto all’azione e con lui si adopera immediatamente a salvare più persone possibili, perché metà dell’aereo sta per essere sommerso dalle acque di un lago. Sabrina Schröder, una dottoressa tedesca, viene attivata per assolvere la parte medica, mentre Yul Tan, genio dell’informatica, ha trascorso tutto il tempo della traversata a digitare sul suo portatile, e non ha smesso neanche dopo lo schianto. Infine c’è Grayson Shaw, figlio di un magnate dell’industria: se ne sta sulle sue, scontroso, alterato dall’alcol, e tratta gli altri dall’alto in basso. Chi di loro sa cosa è realmente accaduto? Quale enigma lega il loro volo a un mistero più grande, che avrà effetti incredibili sul mondo intero, travolgendo i concetti stessi di spazio e tempo?