Fine di una stagione di
Ignacio Martínez de Pisón
recensione di Antonella Spanò
Fine di una stagione è un romanzo di Ignacio Martínez de Pisón pubblicato da Sem editore nel 2023.
Di cosa tratta Fine di una stagione?
Fine di una stagione racconta la storia di Rosa, giovane donna proprietaria di un camping, nel quale vive e lavora insieme al figlio ventenne Ivan e alla socia e amica Mabel.
Rosa è una madre single, che ha sempre potuto contare solo ed esclusivamente sulle proprie forze e sulla propria intraprendenza per affrontare le prove che la vita le ha messo di fronte.
Del passato di Rosa il lettore non conosce assolutamente nulla, a parte l’incidente stradale in cui è stata coinvolta, insieme al padre di Iván, nel 1977.
L’unica cosa certa è che con il figlio ha instaurato un rapporto basato sulla complicità e sul sostegno reciproco. Tuttavia, Iván è ormai adulto, innamorato di una giovane francese e, come è giusto che sia, è in cerca della propria strada e della propria autonomia.
“Un anno prima, Iván aveva lasciato il bungalow che condivideva con la madre per trasferirsi nella roulotte, una Eriba rossa e bianca dalla forma tondeggiante che qualche turista aveva abbandonato lì chissà quanti anni prima.
Era poco più di una cabina con le ruote ma a lui bastava quello.
In quei quattro metri quadri c’era tutto ciò di cui aveva bisogno: la branda sistemata su alcune cassettiere in fòrmica, un tavolino con lo sgabello fissato al pavimento, uno scaffale con lo stereo e i dischi.
La chitarra era nell’unico angolo libero, accanto alla maschera da sub, al casco della moto e alle racchette”.
La nuova situazione mette in pericolo l’esclusività del rapporto madre-figlio. E, se ciò non bastasse, l’arrivo di una lettera dall’aspetto misterioso, intercettata da Iván quasi per caso, sconvolge del tutto un equilibrio che, già da un po’, era parecchio fragile.
E mentre molti segreti riemergono dal passato, Rosa e Iván si chiudono in un ostinato mutismo. Così, tocca a Mabel provare a far da paciere.
«Eravate così uniti, vi volevate così bene…» Fece una pausa drammatica.
«Che cosa può essere successo per farvi arrivare a questo punto? Le poche volte che siete insieme, l’aria si riempie di odio. Quando vi incrociate per la strada, quando vi incontrate al bar, c’è solo odio, odio, odio. È come un’aria viziata che invade ogni luogo fino all’ultimo centimetro.
Da dove esce tutto quest’odio? E come avete potuto tenerlo nascosto per così tanto tempo?»
In realtà, non si tratta di odio, ma di possessività, di un rapporto morboso e malsano, che è emerso in tutta la propria potenza e che ha reso Iván un’inconsapevole vittima del proprio carnefice.
Perché leggere o non leggere Fine di una stagione?
Fine di una stagione si propone di raccontare il rapporto madre-figlio, che, nato già su basi errate, continua a evolversi in modo morboso e ossessivo. Ne consegue che, quando le fondamenta vengono a mancare, esplodono il caos e la follia.
I personaggi, essenziali nel numero, e il camping, un luogo circoscritto in poco spazio in cui si svolge l’azione, intensificano la sensazione di prigionia e soffocamento derivanti dal rapporto familiare chiuso e ossessivo, dal quale tutti gli altri sono esclusi.
Di per sé il tema è originale e interessante, ma, secondo il mio parere, è affrontato in modo parziale e, dunque, imperfetto, con troppi sottintesi e buchi narrativi, che lasciano il lettore con degli interrogativi senza risposta e un’idea incompleta sulla personalità di Rosa.
Il finale lascia profonda amarezza, ma, senz’altro, risulta in linea con la narrazione.
Punti di forza
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Tematica interessante;
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Stile narrativo scorrevole e pieno di sequenze dialogiche;
Punti di debolezza
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Narrazione parziale di un passato, che, invece, è un elemento centrale nel romanzo;
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Narrazione discontinua in certi punti;
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Capitoli troppo lunghi con passaggi che risultano oltremodo lenti;
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Sinossi
Siamo su una strada lungo il confine tra Spagna e Portogallo, nell’estate del 1977.
Juan e Rosa, poco più che adolescenti, hanno un appuntamento in una clinica dove si praticano aborti clandestini, ma un grave incidente impedisce loro di arrivare a destinazione e completare l’operazione. Quasi vent’anni dopo, Rosa e suo figlio Iván, che non sarebbe dovuto nascere, iniziano quello che sarà il progetto della loro vita: il restauro di un campeggio sulla Costa Dorada all’altra estremità della penisola, accanto a delle centrali nucleari.
Da quando Iván è nato, madre e figlio hanno vissuto in diversi luoghi, sempre da soli e con mille difficoltà, in fuga da un passato che presto li raggiungerà.
“La vita di quella madre e di quel figlio si poteva riassumere così: sempre insieme loro due, da un posto all’altro, senza nessun altro, l’uno avendo solo l’altra e viceversa.”