Il codice Rose di Kate Quinn

Voce alla Storia

Recensione di Sabrina Corti

 

Il codice Rose

 

Il codice Rose di Kate Quinn è un romanzo storico edito da Editrice Nord nel 2022.

Di cosa parla Il Codice Rose?

Il Codice Rose è romanzo storico ambientato nel periodo della seconda guerra mondiale, in Inghilterra.

La trama di questo romanzo è molto intrigante e lascia poi spazio quello che è un approfondimento storico su Bletchley Park luogo ove la narrazione si sviluppa.

Il codice Rose è la storia di tre donne.

Tre donne completamente diverse tra loro per fisicità, estrazione sociale, condizione economica ed estrazione culturale, che si ritrovano a lavorare a Bletchley Park, un luogo ove lavoravano uomini e donne che, sotto il vincolo di segretezza, avevano il compito di archiviare e decodificare i messaggi cifrati che i nemici della Gran Bretagna, appartenenti all’Asse si scambiavano per poter combattere le forze Inglesi.

Queste tre ragazze si trovano legate oltre che da una comune “attività lavorativa” anche da una convivenza abitativa .

Oslo e Mable (due delle tre donne) erano due ragazze che, chiamate a lavorare a Bletchley Park, erano andate a vivere a casa di Beth, la terza, che solo successivamente verrà introdotta a Bletchley Park proprio grazie alle due amiche desiderose di affrancare Beth dall’ambiante famigliare in cui viveva, ed in particolar modo dalla madre.

Il romanzo si apre nel periodo post bellico, dieci giorni prima del matrimonio tra Elisabetta e il Principe Filippo.

Oslo e Mable, ormai distanti tra loro ricevono due lettere: le due lettere sono in codice e Oslo e Mable capiscono benissimo chi le ha scritte. Non può essere che Beth.

Beth è rinchiusa in un ospedale psichiatrico: sa ed è certa che a Bletchley Park c’era un traditore che sta per sferrare il suo ultimo colpo, anche dopo la guerra.

Beth è decisa a rivelare il nome di quel traditore ma non lo può fare: nessuno crederebbe ad una pazza.

Era stata rinchiusa in un ospedale psichiatrico prima della fine della guerra, tradita dalle sue stesse amiche.

Quando Oslo e Mable ricevono questa lettera hanno reazioni diverse. Mable non ne vuole sapere.

Oslo, invece, vuole andare fino in fondo e riesce, dopo vari sforzi, a convincere Mable a correre in aiuto di Bethe e a farla fuggire da quella prigione terribile in cui è rinchiusa.

Qui il romanzo prende piega e si sviluppa su due archi temporali.

Il primo, molto lungo, che riguarda proprio il periodo bellico descrive dettagliatamente senza tuttavia mai cadere nella noia o nel tecnicismo, cosa accadeva a Bletchley Park, quali erano i turni di lavoro e come erano le persone che vi lavoravano. Il secondo lasso temporale, invece, riguarda il periodo post bellico quando Oslo e Mable cercano di liberare Beth,

Poiché Blatchley Park era coperto da assoluta segretezza, gli uomini che lavoravano al suo interno venivano percepiti dalla popolazione come dei pavidi, degli inetti che si sottraevano al fronte, dei traditori.

In realtà gli uomini e le donne che lavoravano al suo interno diedero un apporto notevole allo sforzo bellico e probabilmente furono la chiave di volta per permettere alla Gran Bretagna di vincere la guerra.

Oslo, Mable, Beth.

Le tre ragazze si trovano ad essere vincolate da un secreto che le consente di legarsi in maniera profonda pur essendo completamente diverse tra loro.

Oslo, detta Os, era una ragazza aristocratica (“la stupida debuttante”) in quanto figlia di un nobile inglese deceduto che le aveva lasciato una buona rendita.

Mable, londinese,  lavorava per poter mantenere la madre e la sorellina piccola, dopo l’abbandono da parte del padre.

Beth entra nel romanzo in quanto figlia della affittuaria delle di Mable e Oslo. Le ragazze fanno entrare Beth a Bletchey Park per sottrarre Beth dal clima opprimente e dalla figura materna: una donna metodista, conservatrice e manipolatrice.

Le tre donne avevano competenze diversissime tra loro.

Mable era quella intellettualmente meno dotata delle altre ma dalla sua aveva una prestanza fisica notevole: era alta più di un metro e ottanta e questa sua caratteristica le permetteva di lavorare alla macchina Enigma, una delle macchine decodificatrici, per la quale erano necessari operatori molto alti e dotati di dita lunghe ed affusolate.

Oslo parlava correttaente tre lingue: l’inglese, il francese e il tedesco e questo le permise di lavorare nella baracca ove si effettuavano le traduzioni dei messaggi una volta decodificati.

Beth era la più intelligente e la più versatile. Era colei che riusciva a decodificare i messaggi nemici. Era probabilmente la miglior decodificatrice di Bletchley Park.

Questa amicizia si interrompe bruscamente e le tre donne giungono ad odiarsi.

Non vado oltre perchè non voglio svelare altro di questo romanzo che ho trovato coinvolgente ed appassionante: ho fatto davvero le ore piccole perchè non volevo abbandonare la lettura.

Perchè leggere Il codice Rose?

Perchè il Codice Rose rappresenta bene come le guerre non vengono combattute solo in trincea o in campo di battaglia.

Il codice Rose riporta alla memoria Beltchey Park un luogo realmente esistito.

Immediatamente dopo la vittoria della Gran Bretagna, Bletchley Park venne abbandonato e cadde nel dimenticatoio.

Solo negli anni novanta Batcheley Park venne riconosciuto come luogo di memoria storica e luogo da salvaguardare: attualmente è possibile visitarlo e costituisce un vero e proprio museo di quel periodo storico in cui uomini e donne  vissero in totale segretezza lavorando in condizioni non facili e contribuirono alla vittoria della Gran Bretagna nel secondo conflitto mondiale.

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Sinossi

Erano diversissime, ciascuna reclutata in base a un talento specifico: la ricca e colta Osla come interprete, l’umile e ambiziosa Mabel come dattilografa e Beth – la più timida ma anche la più brillante – come crittoanalista.

Eppure, in breve tempo, le tre giovani erano diventate inseparabili. Almeno fino a quel fatidico giorno del 1944, quando la scure della guerra si era abbattuta su di loro con tutta la sua forza, spezzando il legame che le univa…

Sono passati tre anni da allora, tre anni in cui Osla ha cercato di dimenticare Bletchley Park e la tragedia che si è consumata tra le sue mura. Però tutto cambia nel momento in cui riceve per posta uno strano messaggio, una sequenza di lettere apparentemente senza senso.

Osla capisce subito chi gliel’ha mandata e il pericolo che rappresenta. Perciò contatta Mabel: anche se non si sono lasciate bene, è sicura che la aiuterà a sventare la minaccia che incombe non solo su di loro, quanto sull’intero Paese. In quel messaggio, infatti, è nascosta la chiave per confermare un sospetto che Beth nutriva già nel ’44, un sospetto cui nessuno voleva credere, eppure abbastanza fondato affinché qualcuno la screditasse, arrivando perfino a rinchiuderla in un ospedale psichiatrico.

A Bletchley Park si aggirava un traditore, una spia che è sopravvissuta alla guerra e che adesso sta per sferrare il suo attacco, proprio alla vigilia del matrimonio della principessa Elisabetta e del principe Filippo. Mabel e Osla sono quindi costrette a mettere da parte le divergenze e a lavorare insieme, spinte dal senso del dovere e dalla volontà di rendere giustizia a Beth.

E, forse, anche dalla speranza che il destino stia dando loro l’occasione di lasciarsi finalmente alle spalle i rancori del passato e di riannodare il filo della loro amicizia. Perché non c’è vittoria più amara di quella celebrata in solitudine, né bene più prezioso del sostegno delle vere amiche.

Titolo: Il codice Rose
Autore: Kate Quinn
Editore: Nord 2022