Sherlock Holmes e un caso di identità

Sherlock Holmes e l’uomo dal labbro spaccato

di Arthur Conan Doyle

recensione di Sabrina Corti

Una mia amica particolarmente sportiva mi dice che, per mantenersi in forma, l’ideale sarebbe fare  diecimila passi al giorno. Camminare con un cane sarebbe ancora meglio.

Io, però, sono più il tipo: “divano, libro, te, gatto”.

Però la mia amica ha ragione, perché camminare a passo svelto una buon’ora al giorno ti dà poi una sensazione di benessere.

Quindi abbandono il divano (e il gatto ivi adagiato) e vado a fare diecimila passi con Sherlock Holmes.

Diecimila passi io li faccio in poco meno di un’ora.

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Scarico due racconti di Sherlock Holmes.

La voce di velluto di Francesco Pannofino mi accompagna e mi riporta indietro nel tempo: nella Londra fumosa del XIX secolo.

Nel racconto “Un caso di identità” ci ritroviamo nella casa di Sherlock Holmes, intento a dialogare con il caro dottor Watson, quando alla porta suona una ragazza che chiede aiuto al noto investigatore: il suo promesso sposo è scomparso. Il giorno del suo matrimonio non si è presentato, seppure sia stato visto salire sulla sua carrozza che avrebbe dovuto portarlo in chiesa.

Chi ruba il cucciolo della tigre è in pericolo, ma lo è anche colui che ruba le illusioni di una donna

 

Nel racconto “L’uomo dal labbro spaccato” Watson, recatosi in una fumeria di oppio per riportare a casa il marito di una sua paziente, vi scorge, con tratti somatici decisamente artefatti, nientemeno che Sherlock Holmes. Chiede a Watson di mantenere il segreto; Sherlock Holmes è in quel luogo per compiere una delicatissima indagine: quella di un uomo rapito all’interno di quella fumeria.

Non mi accorgo neppure di camminare, sono rapita dalla voce narrante di Pannofino, e dai sottofondi della città di Londra.

Le indagini si svolgono in maniera così chiara eppure conturbante. Vedo nitidamente i personaggi: la loro descrizione è impeccabile. Sento le ruote delle carrozze e il rumore del Tamigi.

Sherlock Holmes non è un personaggio che cattura la mia simpatia.

Lo trovo sempre un pochino supponente e anche un po’ troppo dedito ai vizi, ma forse affascina proprio per quello; perché non ha filtri, è poco “politically correct” e dà poco peso alle convenzioni del tempo.

A pensarci bene, un pochino lo invidio.

Sono quasi giunta a casa, la soluzione del caso mi viene data a pochi metri dall’uscio.

Francesco Pannofino mi ha accompagnata durante la mia camminata.

Ho fatto diecimila passi con Sherlock Holmes…mi sa che cammino anche domani.

Sinossi

Un caso di identità

L’intera storia ruota attorno al caso di Miss Mary Sutherland, una gentildonna con un discreto reddito derivante dagli interessi su un cospicuo capitale. La signorina è fidanzata con un giovane londinese recentemente scomparso, e ritrovarlo si rivelerà per Holmes un’impresa abbastanza semplice, lasciando invece Watson alquanto perplesso…

L’uomo da labbro spaccato

Una sera, si presenta all’improvviso a casa del dottor Watson Kate Whitney, un’amica di sua moglie, estremamente preoccupata per l’assenza del marito da diversi giorni. Watson offre il suo aiuto per rintracciare l’uomo in una fumeria d’oppio, trovando non solo l’uomo che cercava ma anche il suo amico Sherlock Holmes, travestito da anziano con l’obiettivo di indagare su un nuovo caso che coinvolge i tossicodipendenti abituali a quella fumeria. Sistemato l’uomo sulla carrozza verso casa, Watson rimane con Holmes, il quale gli spiega il caso con cui ha a che fare…

entrambi di Arthur Conan Doyle

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