Le Cinque Donne di Hallie Rubenhold

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Recensione di Loriana Lucciarini

 

 

le cinque donne

 

Le Cinque Donne è un saggio di Hallie Rubenhold, edito da Neri Pozza nel 2020.

Di cosa tratta Le Cinque Donne?

Trattasi di un saggio storico con fonti documentate che ricostruisce la vita di Mary Ann Nichols, detta Polly, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes e Mary Jane Kelly, ossia le cinque vittime della ferocia assassina di Jack lo Squartatore.

 

Perché leggere Le Cinque Donne?

Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane, se prima erano donne dimenticate e svilite dai racconti dell’epoca, grazie al lavoro di Hallie Rubenhold assumono ora il ruolo di attrici protagoniste. La luce sulla scena non le abbandona, anzi, ne evidenzia carattere, peculiarità, storia, trascorsi, desideri, sconfitte.

Con il suo attento lavoro di ricostruzione delle fonti e ricerca storica, l’Autrice offre una riabilitazione sociale e opera una restituzione morale per ciascuna di esse.
Il testo è altresì utile per la comprensione delle dinamiche sociali della Londra di fine Ottocento e fa emergere una società dove lo spazio per le donne era molto circoscritto, gestito da regole che ne impedivano e limitavano le singole soggettività, le aspirazioni, le esistenze.

L’approfondimento offre un quadro generale, ben delineato ed esaustivo, circa la condizione della donna nell’Inghilterra all’epoca dei fatti, permettendo di comprendere bene le dinamiche secondo cui le donne sole, che per motivi drammatici o per scelta, si ritrovavano senza un marito accanto, subivano un pesante stigma sociale: una donna sola non era contemplata. Una donna sola e in difficoltà veniva reietta ed era esposta a critiche morali: proprio quanto accaduto alle cinque donne di questo libro.

Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane, travolte da eventi drammatici che ne hanno segnato per sempre il corpo e lo spirito, non erano prostitute o donne infime e perdute. Al contrario, erano donne istruite, con un passato di successo o di buona posizione sociale che, scivolate nelle difficoltà della vita, non hanno saputo risalire la china, venendone sopraffatte.

Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane potevano essere donne sì confuse, povere e sconfitte, ma avevano una dignità e un valore, una vita che era ancora tutta da vivere e invece sono finite vittima del loro carnefice. Morte per mano assassina, straziate nel corpo e nel ricordo. Raccontate nei giornali d’epoca e passate alla storia come le prostitute di Whitechapel.

Il libro mi è piaciuto per la minuziosa ricostruzione storica e ho o apprezzato il desiderio dell’Autrice di ridare dignità, spessore e corpo alle cinque vittime dello spietato assassinio. Perché Jack the Ripper si è preso tutto lo spazio e l’attenzione della cronaca del tempo, fagocitando le esistenze delle sue vittime che, invece, meritavano più di un semplice trafiletto sul giornale, prima di essere dimenticate.

Ne consiglio la lettura.

Link d’acquisto

https://www.ibs.it/cinque-donne-storia-vera-delle-ebook-hallie-rubenhold/e/9788854521865?queryId=ba69db97ee72e48e6f2d5a9786ecb378

Sinossi

Londra, 1887: l’anno, recitano i libri di storia inglese, del Giubileo d’Oro, dei festeggiamenti per il cinquantenario dell’ascesa al trono della regina Vittoria. L’anno, però, anche di una storia di cui pochissimi sono a conoscenza, e che i più preferiscono dimenticare: la storia di una senzatetto, Mary Ann Nichols, detta Polly, che bivaccava come tanti a Trafalgar Square.

A differenza della monarca, la sua identità sarebbe presto caduta nell’oblio, anche se il mondo avrebbe ricordato con grande curiosità il nome del suo assassino: Jack lo Squartatore. Polly fu la prima delle cinque vittime «canoniche» di Jack lo Squartatore, o di quelle la cui morte avvenne nel quartiere di Whitechapel nell’East End. Al suo omicidio seguì il ritrovamento dei cadaveri di Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes e Mary Jane Kelly.

La brutalità degli omicidi di Whitechapel sconvolse Londra, soprattutto perché l’assassino riuscì a darsi alla macchia senza lasciare indizi circa la sua identità.
Mentre il cosiddetto «autunno del terrore» volgeva al termine, Whitechapel si riempì di sedicenti giornalisti intenti a cavalcare l’onda. I giornali andarono a ruba e, in mancanza di informazioni certe da parte delle autorità, le pagine furono sommerse di infiorettature, invenzioni e voci infondate, come quella secondo cui i pensionati di Whitechapel fossero «bordelli di fatto, se non di nome», e quasi tutte le donne che vi risiedevano, con pochissime eccezioni, fossero delle prostitute.

Per centotrenta anni le vittime di Jack lo Squartatore e le loro vite sono dunque rimaste invischiate in una rete di supposizioni, pettegolezzi e ipotesi inconsistenti, cosicché oggi, le storie di Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane portano ancora impressi il marchio e la forma che i valori vittoriani hanno dato loro: maschili, autoritari e borghesi.

Valori elaborati in un’epoca in cui le donne non avevano né voce, né diritti. Ma chi erano queste donne, e come hanno vissuto prima che la loro esistenza venisse barbaramente spezzata dalla mano di un feroce assassino?

Attraverso un imponente lavoro di documentazione e una scrittura che lo rende appassionante come un romanzo, Le cinque donne riesce pienamente nel suo obiettivo di dare un volto alle donne che per troppi anni sono rimaste oscurate da un mito, restituendo loro ciò che tanto brutalmente hanno perduto insieme alla vita: la dignità.

Titolo: Le Cinque Donne
Autore: Hallie Rubenhold
Editore: Neri Pozza, 2020