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Rosaria Andrisani, “Un firmamento di stelle”, Flower-ed, 2015

Recensione di Silvana Sanna

Ho letto con grande piacere le liriche di Rosaria Andrisani, le ho lette velocemente, come le ciliegie una tirava l’altra, e non ho smesso finché non sono arrivata alla fine. E poi… poi sono ripartita da capo perché ciascuna meritava un tempo di riflessione più lungo per approfondire e leggere tra le righe ciò che non viene detto ma solo fatto intuire… e me le sono godute una per una, assaporando le emozioni profonde che suscitavano dentro di me.
Amo la poesia, ma a volte certe liriche ermetiche, incomprensibili per i comuni mortali, mi mettono in imbarazzo, mi disorientano e mi fanno sentire inadeguata. Credo che la poesia non abbia bisogno di parole ricercate e ridondanti, di similitudini o immagini dal significato oscuro, penso che debba arrivare al cuore con parole comprensibili e universali. Le liriche di Rosaria, semplici ma non banali, profonde e limpide come laghetti di montagna, mi hanno davvero colpita, sono riuscita “ad entrarci dentro” perché hanno suscitato nel mio animo echi personali, sentimenti e sensazioni che sono di tutte noi, ed è stato bello ritrovarli espressi in modo tanto garbato e poetico. Sensibilità, delicatezza, semplicità che non vuol dire superficialità: questo è ciò che ho ravvisato in questi brevi componimenti, piccoli bagliori di luce poetica, stelle luminose di speranza nel buio cielo del faticoso vivere. Mi è piaciuta di più la seconda parte, sebbene molti dei motivi espressi nella prima abbiano fatto riemergere sensazioni “antiche” ma mai dimenticate.
Dopo aver letto ultimamente alcuni romanzi di altrettante colleghe che raccontano storie “forti” con scene “hot” (che vanno tanto di moda), le poesie di Rosaria sono state una boccata di aria fresa che mi ha accarezzato l’anima. Grazie!