“Sui gatti” di Charles Bukowski
Recensione di Lina Mazzotti
Charles Bukowski è conosciuto come un personaggio sfrontato dal carattere indomabile dalle mille passioni: la poesia, le donne, la letteratura, la musica classica, la birra e gli alcolici, le corse dei cavalli, le scazzottate nei vicoli dietro i bar che frequenta, la solitudine, la sua vecchia macchina da scrivere e lo scrivere specialmente di notte bevendo molto ma possibilmente circondato dai suoi gatti.
“Le fabbriche, le prigioni, le notti e i giorni ubriachi, gli ospedali mi hanno rammollito e sbatacchiato come un topo in bocca a un gatto frenetico: la vita.”
Leggendo questa raccolta tra prosa e poesia lo scrittore ci conduce nel quotidiano in casa con sua moglie, nella sua vita intima, con i suoi adorati gatti e ne scopriamo il lato sensibile e tenero.
Il libro è composto da stralci di saggi e lettere e poesie in parte inediti o pubblicati su piccole riviste dalla tiratura limitata riproposti fedelmente agli originali. Al testo, tradotto da Simona Viciani, è inclusa anche la versione in inglese.
In casa di Bukowski all’inizio c’erano due gatti ma a poco a poco sono diventati nove.
“Più gatti hai, più a lungo vivrai. “
Scriveva in una lettera a Louis Webb, a proposito di sé e della moglie Linda Lee
“I randagi continuano ad arrivare e non ce la sentiamo di mandarli via.”
“Avere una banda di gatti intorno è bello, se ti senti giù, basta guardare i gatti e ti senti meglio, perché loro sanno che tutto è semplicemente com’è.”
Li osserva pensando alla vita e la vedeva riflessa negli occhi felini come in uno specchio.
“… addormentato a letto mi sveglio
e il suo naso tocca il mio
naso e quel paio
di occhi gialli bellissimi
si RIVERSANO
in ciò che è rimasto della mia anima.”
Non ama le parole affettuose eppure nell’arrivo di “una creatura enorme con pelo nero lucido e occhi gialli luminosi” vede l’arrivo di una creatura amica che non lo giudica, che intuisce al di là delle apparenze “loro sanno e basta“.
“…non mi piace l’amore a comando, come ricerca, l’amore deve venire da te, come un gatto affamato alla porta.”
Anche i gatti non hanno vita facile tra malattie, abbandoni e investimenti ma sono combattenti e per Charles questo è in simmetria con se stesso.
“Questo gatto sono io. Tutte e due siamo barboni sopravvissuti alla strada.”
Ammira il loro carattere schivo e la qualità di non dire bugie, vere forze della natura e guardandoli ritrova grazia e gloria, come dovrebbe essere la vita.
“…ai miei piedi,
la sanno lunga,
sono più
in gamba,
e gli istanti dell’attimo esplodono
smisurati
e un passato fortunato
non potrà mai essere
distrutto.”
Salvava gatti picchiatori e picchiati, feriti e che feriscono, con gli occhi gialli, randagi e malvagi, spietati come da loro natura. Perciò bellissimi, guerrieri e demoni senza paura e tanto cervello.
Butch, Van Gogh, Artaud, Manx, Ting, Ding, Beeker, Beauty, Craney sono i gatti bukowskiani.
“… a quei dannati gatti
non importa
proprio
niente di niente.
E
se gliene importasse
non mi piacerebbero
neanche
un po’:
le cose cominciano a perdere il loro
valore naturale
quando si avvicinano
alle faccende
umane”
Senza sovrastrutture e filtri, i gatti riescono a rasserenare lo scrittore quando è lacerato dal dolore, registra come spettatore il loro coraggio e la dignità. Stabilisce raffronti e prospettive diventando maestri, con la loro irriverenza non tanto diversa da quella dell’autore.
Una lettura acuta e graffiante ma anche sinuosa con agguati e scatti, proprio come una giornata con un gatto.
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Sinossi
Charles Bukowski ha amato molto: le donne, l’alcol, i libri e la scrittura, il gioco d’azzardo… In queste pagine scopriamo un’altra passione del cantore del lato oscuro ¬dell’America: i gatti. Maestose e bellissime, le «piccole tigri» hanno sempre affascinato Bukowski, che con i gatti ha scelto di condividere l’esistenza, lasciando che camminassero sui tasti della macchina da scrivere e che fossero testimoni compiaciuti delle sue sbronze e delle sue scorribande – letterarie e non. Lo scrittore descrive i felini come fieri combattenti, cacciatori spietati, maestri nell’arte della sopravvivenza, animali che sanno come dare e pretendere -rispetto, senza mai tradire la loro vera natura, indipendente, ribelle e un po’ cinica, proprio come quella di Bukowski. Questo libro, che attinge direttamente alla fonte dei manoscritti originali dell’autore, è il racconto autentico e intimo della vita selvatica e indomabile di uno scrittore di culto.
Titolo: Sui gatti
Autore: Charles Bukowski
Casa Editrice Guanda, 2016