“Solo danni collaterali” di Pier Bruno Cosso

Recensione di Maria Cristina Sferra

Solo danni collaterali

“Solo danni collaterali” è un romanzo di Pier Bruno Cosso, edito da Marlin Editore nel 2020.

È l’alba di un sabato quando la vita del dottor Enrico Campanedda, medico di base sassarese, viene sconvolta.

Niente, a parte un solitario sogno premonitore, faceva presagire un tale stravolgimento.

È all’improvviso e senza apparente ragione che la tranquilla quotidianità si può trasformare nel peggiore degli incubi: l’invasione delle forze dell’ordine, lo spavento, la casa messa a soqquadro.

Un uomo onesto, sua moglie e la loro figlia adolescente catapultati nel caos senza capirne il motivo, senza sapere perché.

La giustizia spesso è rappresentata da una bilancia; e adesso la vedo: in un piatto c’è il clamore che può mandare in orbita un giudice, e nell’altro c’è la pubblica gogna che distrugge un innocente. Non c’è equilibrio, non ci potrà essere.”

La vicenda giudiziaria, pur riguardandolo in prima persona, sembra restare al di fuori dello spazio ristretto in cui viene confinato il dottor Campanedda, che non si capacita di come possa essere finito in una tale assurda situazione.

Gli arresti domiciliari si trasformano così in un’attesa indefinita, una voragine in cui l’uomo viene risucchiato, un tempo sospeso in cui si trova a fare i conti con i propri sentimenti più profondi, un vuoto totale che gli sembra non debba avere più fine.

Cosa sono io per loro? Niente, solo una pedina sacrificabile? […] Pedina sacrificabile a prescindere: per un’indagine che non vuol far luce su fatti sospetti, ma cercare di gettare il sospetto su fatti normali.”

La penna incisiva e sensibile di Pier Bruno Cosso ci racconta una vicenda che, per quanto possa sembrare uscita da un film, è ispirata a un vergognoso fatto realmente accaduto.

La storia viene narrata in prima persona dal protagonista: un medico di famiglia, una persona onesta con una vita normale, qualcuno che sentiamo subito vicino, uno di noi.

Il ritmo è serrato, soprattutto nella prima parte dove il medico, incredulo e smarrito, deve fare i conti con i soprusi, la strafottenza e le intimidazioni di chi utilizza il potere per scopi personali, senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze nefaste che la sua condotta può causare.

Nel concatenarsi degli eventi, due figure femminili giocano un ruolo importante: Gavina, la moglie, ed Elena, l’amica giornalista. Due donne che alternano assenza e presenza dando all’uomo, in modo diverso, il sostegno necessario.

Il danno collaterale dell’intera vicenda è proprio lo smarrimento, aver perso certezze e autostima. E se non c’è autostima, anche se riprendessi domani a fare il medico, potrei non farcela più.”

Il romanzo è un alternarsi fluido di situazioni reali e indagine psicologica sul protagonista che, per quel poco che gli è possibile, si muove alla ricerca della verità nascosta per comprendere i motivi di quello che gli è capitato e provare a riappropriarsi della dignità, ancor prima che della libertà.

Perché non è accettabile che un giudice approfitti della sua autorità per incriminare un innocente con l’unico scopo di agevolare la propria carriera, lasciando impunemente sul bugiardino dell’esistenza della vittima designata solo un lunghissimo, terribile elenco di danni collaterali.

“Solo danni collaterali” è un romanzo acuto, coinvolgente, realistico che tiene avvinto il lettore dalla prima all’ultima pagina.

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Solo danni collaterali

Sinossi

Un giudice prende di mira un medico professionalmente serio e corretto, e fa saltare per aria tutta la sua vita. Sembra incredibile, ma quella raccontata da Cosso è una storia vera, che segue in presa diretta la discesa di una persona onesta in un inferno giudiziario. Di fronte ci sono due mondi che si scontrano: un magistrato in delirio di onnipotenza, e la sua vittima occasionale. Ma il prezzo altissimo dell’ingiustizia lo paga solo il perseguitato incolpevole, perché il giudice in Italia non è perseguibile per il suo cattivo operato. La vicenda, ambientata in Sardegna nel periodo attuale, inizia col protagonista che viene buttato giù dal letto all’alba di un sabato mattina e subisce una lunga perquisizione, senza spiegazioni e senza rispetto. Privato della libertà, del lavoro, dello stipendio, e infine degli affetti familiari, il medico, aiutato da un’amica giornalista, si lancia in un’indagine serrata per comprendere l’origine delle accuse infondate di cui è fatto oggetto. In questo romanzo, se le vicende giudiziarie sono ispirate alla realtà, i risvolti umani, gli amori e le passioni sono di pura invenzione, così come i nomi e i luoghi, che sono di fantasia e non possono essere attinenti alle persone reali, se non per pura casualità. Cosso ha saputo costruire una storia drammatica, scavando nel profondo dell’animo umano. Più che una critica serrata alle nostre strutture giudiziarie, la vicenda narrata vuol lanciare un grido d’allarme verso un sistema senza difese immunitarie.

Titolo: Solo effetti collaterali
Autore: Pier Bruno Cosso
Editore: Marlin