Il segreto di Mirta – di Silvia Lorusso
recensione di Giovanna Pandolfelli
Il segreto di Mirta è un romanzo scritto da Silvia Lorusso per la Marlin edizioni (2017).
Sullo sfondo storico del romanzo si stagliano figure femminili forti, una nonna, sua nipote Mirta, ed Elena, la madre di quest’ultima, nonché sacerdotessa di Demetra, fatta rinchiudere ed uccidere dalla Santa Inquisizione.
Tre generazioni che si tramandano riti e poteri risalenti a credenze antiche e in contrasto con l’autorità ecclesiastica che non riconosce né accetta le pratiche esoteriche.
La bambina, Mirta, è erede inconsapevole di queste tradizioni tramandate per linea femminile.
Ambientato tra Roma, simbolo del potere ecclesiastico, e Napoli, in epoca settecentesca, il romanzo è ricco di dettagli che mostrano un accurato lavoro di ricerca da parte dell’autrice.
Il
linguaggio è elaborato e raffinato, pur restando scorrevole.
I personaggi ben caratterizzati e la trama ritmica suscitano curiosità e tengono alta la tensione del lettore.
Tra riti iniziatici, patti di segretezza e amuleti, Silvia Lorusso ci conduce attraverso l’esoterico e l’occulto, senza tralasciare atmosfere caratteristiche, facendoci curiosare nella bottega del libraio antiquario o conducendoci in una passeggiata natalizia tra i presepi a San Gregorio Armeno a Napoli.
La femminilità è al centro della trama, non solo per la presenza delle protagoniste, ma per la celebrazione di una pratica devozionale dedicata alla dea delle messi, quindi alla fertilità, al rinascere della vita e, in ultima analisi, all’immortalità.
Un culto antico dal sapore pagano che sopravvive nonostante i tempi storici ad esso sfavorevoli, grazie alla forza del potere femminile.
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Sinossi
Roma 1751.
Elena, Sacerdotessa dell’Ordine della Dea Demetra, sta per essere condotta in carcere per volere della Santa Inquisizione.
La donna, conoscendo in anticipo l’amara sorte che l’attende, scrive a sua figlia Mirta una lettera, testamento d’amore e di verità.
La vita della piccola, ignara erede dei Misteri di Eleusi, viene cosi affidata ad Antonia.
Nonna e nipote fuggono lontano dalla scure del Sant’Uffizio e arrivano a Napoli.
Nel caos allegro della Napoli settecentesca, trovano rifugio a San Biagio dei Librai, presso un amico di famiglia, collezionista di volumi antichi e stampatore.
La storia di Mirta, una bambina diversa da tutte le altre perché avvolta da poteri occulti, s’intreccia con quella di Raimondo di Sangro, Principe di San Severo.
Epigono della tradizione alchemica, Gran Maestro della Massoneria Napoletana, il Principe si dedica alle più ardite sperimentazioni scientifiche e magiche, grazie anche alle reliquie esoteriche trafugate all’Ordine con un inganno ordito alle spalle di Elena durante un suggestivo rito arcano celebrato in un’antica villa romana.
In un vortice crescente di sospetti, di misteri e di emozioni arriva per Mirta il momento delicato del primo amore ma anche quello sconvolgente della rivelazione sulla sua nascita che porterà a delle conseguenze inimmaginabili.