“I cercatori di conchiglie” di Rosamunde Pilcher

Recensione di Caterina Stile

I cercatori di conchiglie

“I cercatori di conchiglie” di Rosamunde Pilcher è un romanzo meraviglioso. Semplicemente.

Meraviglioso perché non porta in sé la pretesa di scrivere letteratura, ma si propone con uno stile allo stesso tempo limpido e profondo come a volte solo la semplicità sa essere.

Meraviglioso perché i personaggi sono dipinti attraverso le loro debolezze, attraverso i desideri inespressi che la Pilcher è maestra nel trasmettere scandagliando l’animo della gente comune alle prese con le scelte della vita a volte dolorose, spesso criticate, a stento comprese.

Meraviglioso perché solo immergendosi nella lettura – completamente – ci si accorge di quante lacune lasciamo nell’anima a poco a poco trascinandocele dietro e sforzandoci di ignorarle fino a quando accade qualcosa che ci riporta davanti agli occhi il passato.

E non sempre è facile fare i conti con il passato.

Soprattutto quando bisogna ammettere di aver sbagliato le proprie valutazioni, di aver fatto scelte a cuor leggero che hanno poi avuto un effetto devastante sulla nostra vita. Fino a qui sarebbe un romanzo come tanti. Ma la Pilcher va oltre.

La protagonista, reduce da un attacco di cuore, si rende improvvisamente conto che la vita, così come ha cercato di tirarla avanti, le chiede improvvisamente il conto.

E lei, Penelope, deve confrontarsi con i suoi tre figli, due dei quali troppo avidi per interessarsi a lei come persona, con un marito di cui non è mai stata innamorata e che non l’ha mai amata, con un amore – il vero amore – che non è mai riuscita a lasciar andare.

E infine con i rimpianti e le tristezze della solitudine che in un momento possono rifiorire in speranze se soltanto si riesce a guardare avanti anziché indietro. E riuscire così a vedere quell’amore che lei ha tenuto dentro per anni proiettarsi come un’ombra della sua stessa felicità nella felicità dei giovani, due giovani speciali che saranno per lei la chiave di lettura del passato e della vita stessa.

Descrivere la trama sarebbe riduttivo: è complessa e articolata tra numerosi personaggi ben costruiti, ricca di colpi di scena e mani introspettive che si insinuano a poco a poco nell’anima.


Rosamunde Pilcher è maestra nella caratterizzazione dei personaggi attraverso le emozioni. Un’autrice che mi ha accompagnato durante l’adolescenza e che ho riscoperto oggi attraverso il romanzo che l’ha resa famosa nel mondo, il suo capolavoro, una ventata di emozioni che sboccia tra le tante letture mediocri.

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SINOSSI

Sullo sfondo della Seconda guerra mondiale, la vita di Penelope Keeling, eccezionale figura femminile, serena e fiduciosa: i suoi entusiasmi, le sue amarezze, le sue emozioni.

Titolo: i cercatori di conchiglie
Autrice: Rosamunde Pilcher
Edizione: Mondadori, 2014