Donne allo specchio – di Patrizia Boi
Recensione di Emma Fenu
Donne allo specchio è un romanzo di Patrizia Boi edito da L’Autore Libri Firenze nel 2009.
Guardati nello specchio.
Conosci il tuo volto, conosci i segni del tempo, anche quelli impercettibili.
Il tuo sguardo si riflette sulla superficie.
Se ti rifletti – e rifletti – non sei più una, non sei più così te stessa o forse lo sei di più, nella diade della luce e dell’ombra, della bambina e della donna, della femmina e del maschio, della realtà e del desiderio.
Guardati nello specchio degli occhi di un’altra.
Non conosci il suo volto, non conosci cosa nasconde una ruga, una cicatrice, una lacrima, un sorriso.
Ma se ti rifletti – e rifletti – non siete più due, non sei più così te stessa o forse lo sei di più, nella diade di chi ti completa, ti accoglie, ti somiglia nella differenza.
Donne allo specchio è un romanzo narrato in prima persona, ma non è una sola storia, sono due, cento, mille.
Lo specchio di due occhi verdi e lo specchio del mare azzurro della Puglia.
Lo specchio si rompe e, allora, il sole e la luna si riflettono nelle schegge appuntite e scrivono storie di sangue, di cordoni ombelicali, di memorie, di liquido amniotico.
Storie di donne. Storie di madri. Storie di tutte e tutti.
Il racconto inizia nella camera del reparto maternità dell’ospedale di Trani dove sono ricoverate donne in procinto di partorire o in minaccia d’aborto e sulla scena si alternano medici, infermieri e parenti perennemente in visita.
Quando le luci si spengono, due donne restano sveglie, a svelarsi segreti inconfessabili e a raccontarsi la vita, la propria storia iniziata in tempi lontani, prima che nascessero, la stessa storia che continua nei loro ventri e si fa carne e sangue.
È la Puglia bellissima delle cartoline, quella profumata di impasti e fritti delle vacanze dai nonni, quella magica delle analisi antropologiche di Ernesto De Martino, quella crudele del pregiudizio sussurrato, quella generosa del perdono concesso, quella avvelenata dell’ossessione malata, quella risanata dell’amore puro.
È la Puglia in cui ci specchia e ci si ritrova, in qualche scheggia.
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Sinossi
Nel mondo crudele, arretrato ma tollerante di una Puglia in cui storia, tradizioni, leggende, magia convivono nel suo territorio incantato, si snoda, vivace e coinvolgente, la storia di due donne, passionale e ribelle la prima, delicata ed emancipata l’altra.
Le loro esistenze si incrociano, per puro caso, in un ospedale di Trani e le loro confessioni, in un sottofondo di voci che compaiono e scompaiono dopo aver narrato le loro piccole vicende, si specchiano nel profondo delle loro anime, amplificandosi e diventando eco della storia di ogni donna.
Di tutte le donne.