Come il vento tra i mandorli –

di Michelle Cohen Corasanti

recensione di Emma Fenu

vento mandorli

Come il vento tra i mandorli è un romanzo di Michelle Cohen Corasanti edito da Feltrinelli nel 2014.

 

Palestina, anni ’50. Lì e allora tutto inizia.

E poi la storia continua fra l’America e il Medio Oriente.

Palestina, giorni nostri. Qui e ora tutto finisce. Anzi, inizia.

Come il vento fra i mandorli è un romanzo in cui la Storia è protagonista, una storia vera, scritta con il sangue dei protagonisti uccisi, con le lacrime dei testimoni sopravvissuti, con la sabbia rovente del deserto, con le ceneri delle case incendiate, con il miele dei dolci.

Ma non solo.

È un articolato romanzo di formazione che insegue l’eroe nel suo viaggio fra continenti e anni e lutti, raccontando la crescita di un bambino che diventa ragazzo, uomo, vecchio senza perdersi, senza lasciarsi rubare i sogni e gli ideali.

Ma non solo.

È un coraggioso e commovente romanzo di denuncia, nella accorata difesa della pace e del rispetto umano, reso ancora più prezioso perchè la penna che regala le parole a Ichman, scienziato arabo palestinese, è quella di un’avvocata americana di origine ebrea.

Ma non solo.

Vi scriverò di quest’opera tralasciando la trama portante e il contesto storico o meglio lasciando questi ultimi ad ulteriori e diversi approfondimenti.

Seguitemi, vi porto fra i rami di un mandorlo in fiore.

Sono fiori di speranza, che sfidano il freddo dell’inverno per annunciare una primavera attesa.

Sono fiori di resilenza, che dal rosa delle gote di un faciullo assumono il bianco dei capelli di un vecchio.

Sono fiori di vanitas, che presto si seccano e muoiono, tornando alla terra.

Sono fiori che simboleggiano l’Uomo e ogni uomo, fiori non a caso protagonisti di miti, leggende e testi sacri.

 

Fra questi fiori apprendiamo il senso della vita.

Lo apprendiamo dai personaggi che diventano emblema di ciò che siamo nella luce e nell’ombra di una evoluzione, involuzione e rivoluzione che si snoda fra le generazioni, protraendosi indietro, fino al mito cosmogonico.

Baba, la ratio; Mama, l’istinto; Abbas, l’odio; Nora, l’amore; Khaled, la disperazione; la Ichman, la speranza.

Questa storia è anche la tua storia.

Il sapere non è supponenza, è la strada verso la libertà. Impara.

La compresione non è debolezza, è l’espressione della forza. Temprati.

L’odio non è coraggio, è la soluzione più facile. Sfidati.

 

La pace non è un sogno, è il risveglio da un incubo.

Svegliati.

 

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Sinossi

Palestina, metà degli anni cinquanta.

Mentre il conflitto arabo-israeliano infiamma, Ichmad, dodici anni, un talento non comune per la matematica e un’ammirazione sconfinata per Albert Einstein, scopre per la prima volta cosa siano la violenza e la paura.

La sua famiglia viene costretta dall’esercito israeliano a trasferirsi in un misero fazzoletto di terra rallegrato soltanto da una pianta di mandorlo, unica fonte di sostentamento e ristoro.

Ma i problemi non sono finiti: quando il padre di Ichmad viene imprigionato con l’accusa di aver nascosto delle armi, spetta al primogenito prendersi cura della madre e dei fratelli. Ichmad deve trovare un lavoro, e in fretta.

Suo unico conforto, il mandorlo in fondo al giardino.

Anno dopo anno, ingiustizia dopo ingiustizia, i suoi fratelli soccombono all’odio verso Israele, invece Ichmad lotta per dare un senso a ciò che lo circonda e, grazie alla sua intelligenza matematica, vince una borsa di studio per l’università.

Intanto il mandorlo resta lì, in fondo al giardino d’infanzia. Mentre la Storia fa il suo corso.

Mentre Ichmad, ormai adulto, riesce a emigrare negli Stati Uniti nonostante l’opposizione della famiglia.

Mentre capisce cosa siano l’amore e il lutto, la rabbia e il perdono. E, riappropriandosi delle proprie radici, finalmente ricomincia a sognare.

Titolo: Come il vento tra i mandorli
Autore: Michelle Cohen Corasanti
Edizione: Feltrinelli, 2014