“Cercando Bambina”

di Anna Santoro

recensione di Emma Fenu

Bambina

Cercando Bambina è un romanzo di Anna Santoro, scrittrice e poetessa impegnata nello studio della letteratura e della storia delle donne, edito da Ali&No nel 2018.

 

C’è una non- storia che inizia in un non-luogo, oltre lo spazio e il tempo.

C’è una casa. Ha pareti, stanze, porte, finestre.

C’è una Lei e un Lui. Non hanno età, volto, nome.

C’è un segreto che si svela lentamente, scoprendo, come un sudario, piccoli corpi inermi e bianchi.

C’è un ricordo che riaffiora dal nero del nulla per graffiare l’anima.

C’è una non-ricerca epica di sé e dell’altro da sé.

Una donna si ritrova in un appartamento, conscia del proprio tormento ma nell’abisso dell’amnesia.

Un uomo le fa visita periodicamente, portandole il necessario per vivere.

Dalle finestre, la donna osserva lo svolgersi della vita dei dirimpettai, affezionandosi soprattutto a un bambino, da lei chiamato Primo, a un gruppo di giovani coinquiline e a una vecchia signora.

Attraverso un percorso di riconoscimento nell’Altro, la donna si riapproprierà della propria peculiare storia, segnata dal dolore e dalla violenza, riannodando i fili del passato e ricamando ricordi sulla pelle della memoria.

Cercando Bambina è un romanzo di rara intensità che conquista il lettore per l’originalità della trama, giocata sulla suspance di un flusso di coscienza a ondate, e della forma stilistica.

I punti fermi recidono frasi non finite, con una “e” che cerca di congiungersi e trovare pace, ma non riesce, e un “che” destinato a morire affogato nel bianco inchiostro del non detto.

Cercando Bambina.
Cercando colei che nel non-nome è Tutte.

Bambina è, infatti, il nome e la storia negata di tutte le vittime dell’odio, della violenza, del rancore, dell’ignoranza, della paura, della sete di possesso.

 

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Sinossi

Chiusa in una piccola casa di città, Francesca passa le giornate a spiare i vicini, catturata prima dai pianti dei bambini, poi dai gesti degli adulti nei loro confronti. E sarà il piccolo dirimpettaio, a cui attribuisce il nome di Primo, a suscitarle il desiderio di relazioni affettive, fornendole la chiave per accogliere pezzi della propria vita e intervenire in quella degli “altri”.

Così la donna, attraverso un quadro della realtà contemporanea popolata soprattutto dalla presenza di “esclusi”, riuscirà a rintracciare e raccontare la propria storia.

Al centro del romanzo ci sono i bambini, la loro sensibilità, la tenerezza di cui hanno bisogno, le violenze, più o meno evidenti, cui sono sottoposti, e le donne, di varie estrazioni, paesi ed esperienze, con destini spesso durissimi, fatti di sopraffazioni cui non possono non ribellarsi.

Intorno gli uomini: violenti, crudeli, e anche deboli, intrappolati in ruoli assegnati a cui non riescono a sfuggire.

Cercando Bambina intreccia storie, reali e surreali, afferra attimi di quotidianità, ricompone vissuti con lo sguardo disincantato e interrogativo della protagonista.

Con uno stile necessario per accogliere visioni e dar loro vita, la scrittura di Anna Santoro forza i canoni della lingua e della struttura narrativa, così da svelare la “seconda realtà” con l’intento di superarla grazie alla forza creatrice dell’immaginazione.

Titolo: Cercando Bambina
Autore: Anna Santoro
Edizione: Ali&No, 2018