L’isola delle anime – di Piergiorgio Pulixi

recensione di Emma Fenu

l'isola delle anime

 

L’isola delle anime è un romanzo di Piergiorgio Pulixi edito da Rizzoli nel 2019. 

C’è un’isola nel cuore dell’isola.

E l’isola stessa è un’insieme di isole, di realtà comunicanti e differenti, di coste sabbiose e di montagne severe, di sole a illuminare i chioschi in autunno e di neve a gelare le cime in primavera.  Di vivi e morti, nella stessa terra vecchia di millenni, dove antiche pietre allineate alle stelle ci mostrano un passato magico e ancestrale.

Un passato di nuraghi, di monoliti, di pozzi sacri, di dee madri affamate di sangue.

Perché l’acqua per rinvigorire i campi chiede sangue.

Perché la terra per germogliare chiede sangue.

Perché la Vita per continuare chiede sangue.

Il sangue offerto in sacrificio diventa un medium fra i vivi e i morti, disseta il morto e lo rende o benevolo o lontano. Per questa purificazione, la Dea ti chiede, sul suo altare, quanto hai di più caro  e no, un angelo non fermerà la mano di questi Abramo. 

Accade oggi. Oggi. Nell’isola delle anime.

Una serie di omicidi rituali a distanza di vari anni possono essere ricondotti ad una mano comune, un serial killer che esegue un antico rituale, uccidendo in luoghi legati al culto nuragico, fanciulle vergini, applicando sul viso una maschera animale che richiama il carnevale (quello etimologico, ossia carne – secare), e sul corpo una pelle ovina. 

A indagare sono Mara Rais, personaggio ben riuscito come pochi, cagliaritana sboccata e vestita e truccata come se lavorasse alla Rinascente, e Eva Croce, anche lei irresistibilmente reale, con la chioma rossa tinta di nero, delicata e magra come un elfo e vestita come una metallara come se dovesse andare a un incontro di Emo.

Cosa combineranno queste due colleghe relegate in un magazzino polveroso a risolvere casi insoluti da decenni, il posto dove nessuno vorrebbe stare?

Per prima cosa diventeranno complici, faranno squadra con spietata sincerità, ironia e materna accoglienza, e poi dimostreranno di essere acute, preparate, determinate, coraggiose, tormentate. E il tormento le aiuterà, perché di demoni interiori se ne intendono e ne sentono la puzza.

I personaggi sono molti, ma non c’è confusione: la trama è un meccanismo perfetto eppur originale che rende L’isola delle anime un thriller imperdibile.

Una precisazione da sarda: gli omicidi rituali presso i nuraghi NON sono proprio fra le nostre usanze, il romanzo calibra vero, verisimile e invenzione.

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Sinossi

Li chiamano cold case. Sono le inchieste senza soluzione, il veleno che corrompe il cuore e offusca la mente dei migliori detective.

Quando vengono confinate alla sezione Delitti insoluti della questura di Cagliari, le ispettrici Mara Rais ed Eva Croce ancora non lo sanno quanto può essere crudele un’ossessione.

In compenso hanno imparato quant’è dura la vita. Mara non dimentica l’ingiustizia subita, che le è costata il trasferimento punitivo. Eva, invece, vuole solo dimenticare la tragedia che l’ha spinta a lasciare Milano e a imbarcarsi per la Sardegna con un biglietto di sola andata.

Separate dal muro della reciproca diffidenza, le sbirre formano una miscela esplosiva, in cui l’irruenza e il ruvido istinto di Rais cozzano con l’acume e il dolente riserbo di Croce.

Relegate in archivio, le due finiscono in bilico sul filo del tempo, sospese tra un presente claustrofobico e i crimini di un passato lontano.

Così iniziano a indagare sui misteriosi omicidi di giovani donne, commessi parecchi anni prima in alcuni antichi siti nuragici dell’isola. Ma la pista fredda diventa all’improvviso rovente. I

l killer è tornato a colpire. Eva e Mara dovranno misurarsi con i rituali di una remota, selvaggia religione e ingaggiare un duello mortale con i propri demoni.

Titolo: L’isola delle anime
Autore: Piergiorgio Pulixi
Edizione: Rizzoli, 2019