“Amara libertà” di Maria Lucia Ferlisi
Recensione di Piera Nascimbene
Non so se riuscirò a esprimere tutto il mio pensiero su questo romanzo breve di Maria Lucia Ferlisi, “Amara libertà”, un po’ perchè ho sofferto leggendolo e un po’ per il tema trattato che riguarda tutti noi.
È ambientato in un paese della Sicilia nella seconda metà dell’Ottocento ma potrebbe riferirsi sia al nostro tempo che a qualsiasi altro luogo… purtroppo!
La protagonista è Angela, nata femmina in un famiglia che di femmine ne ha già quattro e in cui la mancanza di un figlio maschio, è considerato un segnale di poca mascolinità nel capofamiglia.
Ma questa piccolina non è uguale alle sorelle e persino il padre si accorge della differenza, e in un certo senso ne è gratificato perchè la considera un maschio e come tale la fa vestire per parecchi anni.
“…Non aveva mai ricevuto un complimento da che era nata.
Fin da piccola si era sentita sempre non amata.
Era stata costretta a mettersi quegli orribili pantaloni per somigliare a un maschio che alla fine era talmente abituata che non capiva bene se sarebbe diventata un uomo o un donna”
Ad Angela questa situazione sta anche bene perchè le permette di andarsene da casa, in riva al mare, a pescare, e così sottrarsi alla cattiveria delle sorelle e all’indifferenza della madre.
Ma il tempo passa e l’infanzia cede il passo all’adolescenza e la bellezza della ragazza sboccia in tutta la sua novità ma anche nel suo non voler sottostare alle rigide regole di vita del paese e di un padre/padrone.
Il padre vuole farla sposare ma lei scappa… vorrebbe poter cambiare la sua vita, andarsene da quel gretto paese, lavorare per proprio conto invece che per la sarta del paese, e diventare autonoma.
La sorella Anna con cui si confida, non la comprende, la odia e farebbe di tutto per danneggiarla.
Intanto in Sicilia arrivano i Garibaldini e con loro un nuovo e giovane dottore che, conosciuta Angela, vorrebbe chiedere la sua mano
…”In pochi minuti, chiedendo direttamente all’interessata, Corrado riuscì a sapere tutto di lei; a volte essere medico reca qualche piacevole vantaggio.
Una risposta gli piacque più di tutte, Angela non era sposata, e nemmeno fidanzata. Il campo era libero per il corteggiamento”
Ma anche uno dei picciotti della banda di malaffare di don Michele , in giro per incarico del capo, vede Angela e comincia a corteggiarla.
…” Aveva fatto pochi passi, quando sentì una mano afferrarle un braccio malamente, si girò di scatto e riconobbe subito il picciotto di don Michele che era venuto a trovare suo padre mesi addietro.
Il ragazzo non fece in tempo a rivolgerle la parola che Angela riuscì a liberarsi dalla presa e a scappare verso la sorella che la aspettava in fondo alla via.
-Scappa, scappa, tanto prima o poi ti acchiappo, ricordati che sei mia adesso. Mia di Pietro Lentini, mia. Imprimiti bene il mio nome nella tua testa, gallinella-
Le urlò incurante delle persone che potevano sentirlo o della reputazione della ragazza.”
Purtroppo non c’è il classico lieto fine anche se il finale è la rivincita dolorosa di una donna, ventenne, che finalmente ha preso in mano il suo destino!
Scritto in maniera scorrevole, ogni tanto l’autrice ci omaggia di qualche termine della parlata siciliana nonché di scorci di vita di paese con le sue tradizioni che sembrano piccole tessere colorate in un mosaico in nero e grigio per la drammaticità della storia.
Sì, perchè la vicenda di Angela è di quelle che spingerebbero a prendere a bastonate tutti. E a lasciare su di loro un segno indelebile… c’è un solo personaggio che ho amato e che mi ha commossa. Tutti gli altri, ipocriti e senza umanità, meritano di vivere le loro miserie!
Quando si legge un libro del genere, non lo si può dimenticare, lascia un segno e desideri solo abbracciare la protagonista e ripagarla di tutto ciò che ha sofferto.
Sinossi
Sullo sfondo di una Sicilia immobile e impenetrabile, si svolge la storia di Angela, una ragazza che sogna di evadere da quella terra ottusa e rigida per vivere la propria esistenza senza l’imposizione di un matrimonio e il dovere di mettere al mondo dei figli. La giovane è combattiva e fiera, non vuole restare impigliata nella rete di un mondo cristallizzato in regole e pregiudizi e cercherà di sottrarsi a un destino già scritto. Una donna non può sognare l’indipendenza né amare liberamente; la protagonista lo capirà a sue spese, quando incontrerà Corrado e Pietro, due uomini differenti ma che in modi diversi la calpesteranno. Per Angela la libertà avrà un sapore amaro, ma lei non sarà più sola ad affrontare le sfide della vita.
L’autrice:
Maria Lucia Ferlisi è nata a Marsala (tp), ma si è trasferita a Mantova nel 1973. Laureata in Scienze della Comunicazione, vive a Grazie di Curtatone e lavora al Comune di Mantova. È autrice del blog “La lettrice di carta”. Collabora con il sito “Cultura al femminile”. Ha vinto e ha partecipato a diversi concorsi letterari. Ha pubblicato Un leggero caldo vento di scirocco (Leucotea, 2015), finalista alla vii edizione del Premio Artistico Nazionale “Sirmione Lugana 2016”.
scheda
Titolo: Amara libertà
Autore: Maria Lucia Ferlisi
Collana: Frecce
ISBN: 978-88-9343-230-6
Prezzo di copertina: Euro 13,00
Pagine: 116