L’oblò cosmico di Gasura di Massimo Boscarino
Voce Controcorrente
recensione di Franca Adelaide Amico
L’oblò cosmico di Gasura è un romanzo di Massimo Boscarino edito da Genesi nel 2022.
La simbologia legata ad antri e grotte è da sempre riferita all’ arcano e all’ occulto: L’oblò cosmico di Gasura trasferisce sulla carta significati complessi che rimandano a temi legati alla ricerca interiore.
Di cosa tratta L’oblò cosmico di Gasura?
Protagonisti sono 4 amici che si trovano improvvisamente catapultati in circostanze impreviste che avranno esiti più o meno tragici, più o meno felici ma sicuramente avvincenti.
Il lettore segue le vicende dei personaggi con curiosità, interesse,rendendosi quasi partecipe di viaggi fisici e astrali nonché di lunghe pause in cui sembra che la storia dei fatti si fermi per dar luogo ad una storia più importante,quella della ricerca del proprio ” io” e della propria fede in un Trascendente.
Nucleo centrale è una grotta, preposta alla meditazione, crocevia e nodo su cui si svolge la trama.
I quattro amici si ritroveranno casualmente separati per ritrovarsi ,ciascuno con il suo “fardello” evolutivo.
Uno dei quattro, nel corso della storia, diventerà quasi unico protagonista, forse perché, pur sembrando visibilmente il più avanzato nel cammino, si ritroverà a…r ipercorrerlo più consapevolmente, ribaltando,
Perchè leggere L’oblò cosmico di Gasura?
Il linguaggio attraverso cui la vicenda è costruita,presenta sin dall’ inizio un certo preziosismo quasi alessandrino per il lavoro di lima che presuppone.
Una tensione alta,forse troppo,per essere mantenuta fino alla fine: un compito difficile pure per gli scrittori più consumati.I dialoghi, in particolar modo,presentano piccoli cedimenti, ma Massimo Boscarino procede dritto nel suo intento narrativo di consegnare contenuti e messaggi.
Una lettura piacevole e soprattutto interessante,che riesce a far perdonare all’autore certe acerbità.
Link d’acquisto
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Sinossi
Massimo Boscarino imbastisce una trama nella città immaginaria di Gasura – che è uno dei possibili anagrammi di Ragusa, come lo sarebbero Sagura o Gurasa,
in un rimescolamento dei fonemi che nominano le cose della realtà – con una grande perizia di narratore, capace di ricreare quella sensazione di realismo magico con cui ci hanno affascinato autori del calibro di Franz Kafka o di Michail Bulgakov.