MIA STELLA CADUTA – di Maria Antonietta Macciocu
recensione di Anna Fresu
Mia stella caduta è un romanzo di Maria Antonietta Macciocu edito da Golem nel 2021.
Mia stella caduta racconta la storia di una donna, Fiorenza, dalla gioventù alla maturità alla vecchiaia; storia personale di ricerca e conoscenza di sé, fra entusiasmi, dubbi, incertezze, dolori e passioni, riconoscimento e, a volte, rivolta e accettazione del proprio tempo e del cambiamento, dei propri limiti e insufficienze, di nuovi modi per leggere la realtà e intervenire su di essa.
Storia personale in cui si intrecciano altre storie: quelle familiari con cui tocca, volenti o nolenti, fare i conti; i nuovi incontri che ne segnano per un attimo o per sempre la vita; il flusso della Storia, i cambiamenti epocali, politici culturali sociali di costume, che hanno marcato una generazione, quella generazione figlia del secondo dopoguerra non abbagliata dal boom economico, che sognava giustizia e uguaglianza, nella scuola in fabbrica nei cantieri ma anche fra le pareti domestiche, dentro i propri letti.
Generazione dell’Utopia, di cui racconta le speranze, le illusioni, le contraddizioni, le derive, il confronto, e a volte la seduzione; dei rampanti anni ottanta fino alla corruzione morale degli anni novanta di cui ancora paghiamo le conseguenze.
Racconta quanta strada ci sia ancora da fare, soprattutto per noi donne, per veder riconosciuti i nostri diritti e affermare dignità e valore.
Racconta luoghi, geografie che non sono solo disegnati sulla carta, sono radici, appartenenza, memorie.
Racconta che non ci sono cammini lineari, che tutto è avanzare, tornare indietro, raggirare ostacoli, cadere e rialzarsi, tracciare la propria strada. Racconta che la storia la si cambia, non solo e non abbastanza con le rivoluzioni, ma anche attraverso piccoli gesti intervendo con costanza e passione su realtà apparentemente circoscritte – come una scuola, una classe, un quartiere, un gruppo di donne, un’associazione; si cambia attraverso il confronto e l’empatia. E, a volte, attraverso il perdono dovuto a noi stessi e a chi c’è vicino.
Quella storia, pubblica o privata, che forse non si cambia ma almeno possiamo cercare di comprendere, farci pace, immaginare alternative attraverso le parole, la scrittura.
In Mia stella caduta l’autrice ci racconta, con l’abilità linguistica e letteraria, con l’originalità e la pertinenza della sua scrittura – che distingue tutto il suo percorso di scrittrice – la sua, la mia generazione, i nostri conflitti, le nostre speranze ostinate.
Ci aiuta ad entrare nei personaggi, delineati con grande cura nella psicologia e nella descrizione, e nelle non semplici vicende attraverso un’intelligente divisione in capitoli, sottocapitoli e paragrafi, scadendone il tempo e il senso attraverso il ritmo e le parole di canzoni che ci hanno accompagnato, che sono il Leit-motiv delle nostre vite.
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Sinossi
Dietro ogni stella caduta ci sono desideri, speranze, illusioni, l’attimo in cui sembra che tutto sia possibile.
Come per Fiorenza. Dal bigottismo provinciale del secondo dopoguerra ai venti mondiali di nuove libertà, dall’isola periferia della storia ai fermenti del continente, dalle velleità giovanili alla realtà di giorni comuni, la vita di Fiorenza si snoda tra ribellioni, amicizie, politica, amori, scelte, delusioni e adattamenti.
Una vita come tante a cavallo di due secoli di vistosi cambiamenti. In compagnia di musiche care a più generazioni e sullo sfondo di tempi indispensabili per la nostra memoria collettiva, il romanzo racconta con ironia e tenerezza la storia di una bambina, ragazza, donna vissuta in anni in cui anche il privato diventava politico ed entrambi destinati a fare i conti con altre realtà.
Da dove siamo partiti a dove siamo arrivati, per non disperdere il ricordo di un paese giovane e dinamico, forte di grandi speranze e di altrettante conquiste, energia per resistere al presente e avviare il futuro.