Mimose, cene fra donne e
lotta per i diritti delle donne
Voce alle Donne
Emma Fenu
Mimose. Festa della Donna. No celebrazione della Donna. No giornata internazionale della Donna.
Mimose e Auguri?
Sono un gesto gentile e ben accetto o sviliscono il dramma della violenza contro le donne perpetuata dall’esodio del patriarcato, nel tempo lontano della distruzione del culto della Grande Dea e del matriarcato, secoli o millenni di cui non si ha memoria, ma testimonianze che studiose e studiosi hanno portato alla luce.
Eventi, incontri, convegni sulla storia delle Donne
Sono più appropriati, a tale ricorrenza, eventi di vario genere con la finalità di non dimenticare la nostra Storia silente, ma che abbiamo costruito nei racconti del focolare, poi attraverso donne straordinarie i cui nomi riemergono in tempi relativamente recenti, e dopo ancora attraverso donne che hanno lottato in un femminismo nascente, a volte non apprezzato e contestualizzato, e ancora non solo mimose oggi.
Oggi che la disparità di salario, il carico mentale, la demonizzazione dell’invecchiamento, la violenza psicologica, economica e fisica, fino al femminicidio sono argomenti che ricorrono nel quotidiano?
Oggi che oltre il nostro paese, ci sono spose bambine, prostitute bambine, mutilazioni genitali, divieto di istruzione, di parola, di presenza con corpo e voce.
Festggiamenti fra Donne e Mimose fra i capelli
Sicuramente i festeggiamenti sono i più discussi.
Non è corretto e non invia un messaggio positivo la comitiva che si concede un’uscita annuale, con tanto di scimmiottamento della goliardia maschile nella partecipazione goliardica a spogliarelli di ragazzi sculettanti, per poi tornare a casa e giudicare le altre “perchè se la sono cercata” o “perchè essere madri è il senso della vita”, ghettizzando chi sceglie liberamente di liberarsi di ruoli che, se scelti in consapevolezza, non denotano minore emanicipazione?
Una mamma a tempo pieno è una Donna completa e libera quanto un’astronauta, il punto di discussione è la liberta di essere se stesse e non subire il giudizio degli altri e delle altre.
Ma ha senso l’8 marzo con il trpudio di mimose?
Se la festa della donna è tutti i giorni, se la sensibilizzazione e l’impegno non possono ridursi ad un giorno all’anno, ha ancora un significato ricordare questa data?
Si deve essere buoni sempre, per questo non ha senso il Natale nel significato non cristiano, ma nell’aspetto delle relazioni familiari e amicali?
Si deve amare e costruire un progetto di vita ogni giorno con il proprio partner, quindi i cioccolatini a San Valentino sono solo business, come se il business fosse solo a giorni e non perennemente?
Beh, avrei voluto essere più sintetica, ma se ancora avete tempo e voglia, vi invito a interagire con me dopo la visione di un video molto informale e spontaneo in cui vi espongo la mia opinione accettando un sano e costruttivo confronto.
Vi va di ascoltarmi? Se sì, buona visione
buona