Ritratto di donna – di Cristian Mannu

Voce alle donne

recensione di Emma Fenu

ritratto donna

Ritratto di donna è un romanzo di Cristian Mannu edito da Mondadori nel 2022.

Di cosa tratta Ritratto di donna?

Una madre anziana e morente in una Sardegna che non hai mai lasciato.

Una figlia, scrittrice di successo a Parigi, al capezzale della donna di cui dovrebbe sapere quasi tutto.

Si dice che prima di morire scorra davanti agli occhi il film della propria esistenza: un cortometraggio a volte a colori, altre in bianco e nero.

Credo sia vero, ma sicuramente una pellicola si proietta anche dentro chi è accanto al morente. Ricordi d’infanzia, carezze, profumi, nenie, insulti, parole mai dette, storie mai raccontate o riplasmate, lacrime, domande.

Nuove fusioni quando volano bassi i corvi: la madre diventa figllia, la figlia diventa madre; la madre si svela donna all’altra sè, quella creatura così diversa eppure così unita da piedini spinti nel ventre, da un cordone ombelicale fatto di seta e catene, cordone che lenisce e ferisce, ma rigenera l’una e l’altra, unendole alle ave, alle generazioni precedenti.

Una protagonista ha circa quarant’anni, una bambina che è solo sua; è scappata di casa per raggiungere il successo nella “Villa illuminata”, ma una fuga porta con sé l’amaro dell’assenza.

E ora ricorda. Tassello dopo tassello.

La nonna vista come una strega che per sopravvivere ha dovuto vendere emozioni, carne e parole dolci. Il dolce costa caro.

La mamma che la ha amata come ha saputo, nel silenzio o nel rimprovero, per proteggerla dal dolore e prepararla alla vita che qualche graffio a questo pezzo di te in giro per il mondo lo dà.
La madre sente: le tira il filo all’altezza del ventre e quello stesso filo cuce la bocca e le lega le mani anche alla figlia: è un ricamo di silenzio.

Bisogna uccidere metaforicamente padre e madre per superare l’infanzia, attraversare l’adolescenza e rinascere in età adulta.

Ma questo accade se tutto segue una linea dritta.

Non se una curva uccide un padre.
Non se un foglietto stropicciato accartoccia le parole. Come si fa a capirsi se il messaggio è chiuso nel pugno?

Bisogna aprire le labbra e i palmi per stringersi e baciarsi. E se non lo si fa, c’è un nuovo inizio.

La morte lo è, un nuovo inizio, anche per i sopravvissuti.

Perché leggere Ritratto di donna?

Ritratto di donna è un romanzo breve, narrativamente complesso senza perdere la forte carica emotiva.
Ancora una volta, dopo Maria di Isili, Cristian Mannu gioca con le voci narranti e costruisce una storia attraverso più punti di vista che solo all’unisono ricongiungono il symbolum, il ciondolo spezzato che rivela l’antico legame e ricostruisce il disegno della verità.

Ma è cosa è poi la verità se non una carezza? Uno sfiorarsi di mani, un riconoscersi nello specchio del sangue. Per sempre

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Sinossi

Due donne unite dal legame più intimo e complesso: quello tra madre e figlia.

La figlia, ormai adulta e madre a sua volta, scrittrice affermata ma dalla vita personale irrisolta, cerca di ricostruire i frammenti del discorso amoroso che la lega alla madre anziana e alla Sardegna, la terra che ha lasciato anni prima e in cui ora è tornata.

Come pezzi di conchiglie sparsi sul bagnasciuga i ricordi le pungono la pelle e le parlano di una remota bellezza, ma non riescono a unirsi in una forma dotata di senso.

Com’è successo – quando, e perché? – che la madre sia diventata qualcuno da cui difendersi e scappare?

Eppure, nella distanza, tutto sembrava più nitido: il dolore, i silenzi, le incomprensioni.

Più semplice attribuire ruoli e responsabilità.

Ma le prospettive cambiano, man mano che si modifica la nostra esistenza.

E quando la prospettiva del racconto si trasferisce alla madre, che nella seconda parte del romanzo diventa l’io narrante, ecco che il quadro si arricchisce di elementi: nuovi colori, profumi, forme.

Finché l’incastro dei punti di vista e le rispettive rivelazioni sfociano in una visione dall’alto, che fotografa la nascita di un nuovo e inaspettato legame.

In un alternarsi continuo tra passato e presente, cullati dalla scrittura dolce e musicale di Cristian Mannu, poco alla volta assistiamo alla definizione di un quadro sempre più completo, ricco di dettagli e sfumature.

Come se avessimo il privilegio di assistere alla composizione, pennellata dopo pennellata, e poi compissimo qualche passo indietro per ammirarlo nel suo insieme.

Accolto con entusiasmo da critica e pubblico con la sua opera di esordio, Maria di Ísili, Cristian Mannu torna con un romanzo potente e delicato, che ci coinvolge fin dalle prime righe per la sua forza emotiva ed è costruito con stupefacente maestria ed equilibrio.
Titolo: Ritratto di donna
Autore: Cristian Mannu
Edizione: Mondadori, 2022