Solo danni collaterali di Pier Bruno Cosso
recensione di Salvatore Augusto Tonti
Solo danni collaterali è un romanzo di Pier Bruno Cosso edito da Marlin nel 2020.
“Noi autori di storie sappiamo che per vivere diciamo le bugie. Ma sono bugie buone che dicono cose vere, e ai nostri lettori dobbiamo lo sforzo di raccontarle il meglio possibile. Perché là fuori c’è qualcuno che ha bisogno proprio di quella storia”
(Neil Gaiman. Questa non è la mia faccia. Saggi sparsi su leggere, scrivere, sognare e su un mucchio di altre cose. Mondadori )
Di cosa tratta Solo danni collaterali?
Questo romanzo racconta la drammatica vicenda, ispirata a una storia vera, di un medico di famiglia accusato da uno dei colleghi di studio di presunte, gravi irregolarità.
Un maresciallo dei carabinieri disonesto e il giudice istruttore carrierista, sodali anche fuori dell’ambito professionale, imbastiscono una indagine fondata su prove inconsistenti e travisamenti dei fatti.
Il medico in attesa di giudizio viene assegnato agli arresti domiciliari.
Da qui inizia una lunga via crucis che dura quasi un anno fino alla udienza finale del processo.
La storia inizia echeggiando il Kafka di Metamorfosi:
“Certe mattine non ce la fai a uscire da un sonno agitato”.
Gregor Samsa dalla notte di incubi si risveglia trasformato in scarafaggio.
Il dottor Campanedda conserva il suo corpo umano ma è la sua anima che da questo si distacca sentendosi insetto.
“Non percepisco più ila presenza del mio corpo, mi sembra di essere un insetto che osserva dall’alto, senza partecipare”.
È in corso una perquisizione domiciliare condotta dal maresciallo disonesto su ordine del giudice suo sodale, in modo brutale, con una violenza insensata e devastatrice.
È una magnifica citazione di Kafka. Con l’aggiunta di un elemento personale originale suggestivo: la dissociazione che il protagonista vive tra il corpo e la sua anima. Una esperienza che richiama quella di alcune persone entrate in coma.
È una sorte di morte quella che il protagonista, al cospetto di quella violenza inaudita, sperimenta. Di passaggio a un altro stato di coscienza.
“Eseguo ordini superiori” continua a ripetere il graduato, richiamando alla mente le parole di un sinistro passato della storia europea.
Il romanzo è scritto con uno stile pulito e con una certa accuratezza lessicale.
Parlando come lettore non come critico letterario che non sono, ho sentito in un paio di punti delle espressioni che agli orecchi mi suonavano dissonanti. Il seno di lei armato, come un carrarmato, per esempio, l’ho avvertito come una stonatura, una disarmonia.
Colpisce la sensibilità psicologica con cui sono tratteggiati i caratteri dei protagonisti, in modo particolare quello del medico, sottoposto a un travaglio interiore divorante, e sua moglie, figura fondamentale della storia.
Riguardo il rapporto tra il medico e sua moglie, mi ha colpito la sobria eleganza con cui descrive la loro sessualità.
Non mi perito a dire che qui la scrittura richiama certe pagine di D.H.Lawrence (L’amante di Lady Chatterley) o di Anaïs Nin (Henry & June) o di Alina Rey (La settima notte).
Qualcuno che non ricordo ha scritto che forse la prova più difficile per uno scrittore, una scrittrice, è raccontare il sesso.
L’Autore qui a mio giudizio ha ben superato la prova. Ne ha scritto in modo delicato, sincero. È vero nel descrivere i sentimenti e le emozioni senza scadere nel ridicolo – come invece si è visto nel recente passato con certa letteratura erotica di ampio consumo.
Anche lo spargimento del miele sul corpo della moglie non risulta banale e non richiama certi film e romanzi erotici di successo. Anzi, si colgono qui gli echi del valore sacro che le antiche civiltà assegnavano al dolce prodotto delle api. Basti pensare a quante volte, per esempio, il miele è citato nel Cantico dei Cantici, il poema erotico bibluco.
Una volta ascoltai Michela Murgia a Radio Capital commentare alcune scene di sesso in un giallo di Walter Veltroni. Lo stroncò con una compiaciuta malvagità. Non so se Veltroni abbia poi continuato a descrivere scene di sesso nei suoi libri successivi – temo che non abbia più osato farlo.
Perché leggere Solo danni collaterali?
Cosa ci dice questo romanzo giallo? Ci parla di un’Italia malata nei suoi gangli vitali, come è il sistema giudiziario.
Il cittadino a fronte degli abusi del potere che lo colpiscono, come il dottor Campanedda, non può che fare affidamento sulla propria forza morale e la generosa solidarietà di chi gli sta accanto. E sulla presenza nelle istituzioni di persone oneste e capaci, che per nostra fortuna esistono.
Link d’acquisto
https://www.ibs.it/solo-danni-collaterali-libro-pier-bruno-cosso/e/9788860431554/recensioni
Sinossi
Un giudice prende di mira un medico professionalmente serio e corretto, e fa saltare per aria tutta la sua vita.
Sembra incredibile, ma quella raccontata da Cosso è una storia vera, che segue in presa diretta la discesa di una persona onesta in un inferno giudiziario.
Di fronte ci sono due mondi che si scontrano: un magistrato in delirio di onnipotenza, e la sua vittima occasionale.
Ma il prezzo altissimo dell’ingiustizia lo paga solo il perseguitato incolpevole, perché il giudice in Italia non è perseguibile per il suo cattivo operato.
La vicenda, ambientata in Sardegna nel periodo attuale, inizia col protagonista che viene buttato giù dal letto all’alba di un sabato mattina e subisce una lunga perquisizione, senza spiegazioni e senza rispetto.
Privato della libertà, del lavoro, dello stipendio, e infine degli affetti familiari, il medico, aiutato da un’amica giornalista, si lancia in un’indagine serrata per comprendere l’origine delle accuse infondate di cui è fatto oggetto.
In questo romanzo, se le vicende giudiziarie sono ispirate alla realtà, i risvolti umani, gli amori e le passioni sono di pura invenzione, così come i nomi e i luoghi, che sono di fantasia e non possono essere attinenti alle persone reali, se non per pura casualità.
Cosso ha saputo costruire una storia drammatica, scavando nel profondo dell’animo umano. Più che una critica serrata alle nostre strutture giudiziarie, la vicenda narrata vuol lanciare un grido d’allarme verso un sistema senza difese immunitarie.
Titolo: Solo danni collaterali
Autore: Pier Bruno Cosso
Edizione: Marlin, 2020