L’estate che sciolse ogni cosa di Tiffany McDaniel
Voce al Sogno
Recensione di Tiziana Tixi
L’estate che sciolse ogni cosa è un romanzo di Tiffany McDaniel scritto nel 2016 edito da Edizioni Atlantide nel 2020.
Di cosa parla L’estate che sciolse ogni cosa?
Il 1984, anno di notizie da prima pagina; di stelle, di sangue, di paura tagliente.
Il 1984,l’anno del diavolo. Autopsy Bliss è un avvocato; la Giustizia è il setaccio con cui vaglia il Bene e il Male, gli innocenti e i colpevoli.
Nomen omen; Autopsy è l’uomo che vuole vedere con i propri occhi. Una vita spesa nella ricerca della Verità; il tribunale, ara del sacrificio alla dea Giustizia.
Ma ha usato bene quel setaccio? Il suo discernimento è stato equo?
Una strisciante inquietudine si era insinuata nella sua coscienza; quell’ombra è stata la spinta.
Autopsy Bliss, pubblico ministero di specchiata moralità, ha scritto un invito. Che il diavolo voglia presentarsi a Breathed, terra di reprobi e probi.
La mattina del 23 giugno l’aria è mite.
Il termometro segna ventitré gradi; si annuncia una tipica estate dell’Ohio. Una come tante.
Non questa. Non più. Fielding Bliss ha fatto la spesa; è sulla via del ritorno. Ecco il tribunale; ecco il grande albero davanti alla facciata. Un’immagine vista chissà quante volte; sempre uguale.
L’imprevisto; c’è qualcuno sotto quell’albero. Un ragazzino dalla pelle nerissima; il corpo macilento, le nude costole sotto una salopette di jeans. Allunga una mano verso Fielding; lo apostrofa con timida gentilezza. Senza alzare lo sguardo indica la busta della spesa; per caso lì dentro c’è del gelato?
Gelato non ce n’è; ma Fielding gli offre una barretta di cioccolato. No, grazie; il ragazzo desidera proprio il gelato. Questo è l’istante; egli rivolge gli occhi a Fielding. Iridi verdi come tenere foglie primaverili; screziate di giallo come foglie autunnali. Due tredicenni che fanno la conoscenza.
Questo è l’istante. All’improvviso l’aria si fa rovente; un passaggio netto, separa il prima dal dopo.
“Era un caldo che non scioglieva soltanto le cose tangibili, come i cubetti di ghiaccio, il cioccolato, i gelati. Ma anche l’intangibile. La paura, la fede, l’ira, e ogni collaudato modello di buon senso. Scioglieva l’esistenza della gente, gettandone il futuro in cima al mucchio di terra sulla pala del becchino”.
Il caldo torrido; l’attributo del diavolo. A Fielding non sfuggono i lividi di quel ragazzino; tante sfumature bluastre sulla clavicola. Chi è quello sconosciuto? Cosa ci fa davanti al tribunale?
È stato invitato a Breathed. Dice la verità; per dimostrarlo estrae dalla tasca un giornale. Fielding comprende; sa di quale invito si tratta; sa chi è l’autore. Se è così, allora a casa sua il ragazzino conoscerà la persona che lo ha chiamato.
Autopsy se lo ritrova in giardino, il diavolo; accompagnato da Fielding. La famiglia è composta da quattro membri; due li abbiamo conosciuti. Poi c’è Stella, la mamma. Non la vediamo mai per le vie di Breathed; a dire il vero non la vediamo mai oltre il portico. Ha paura della pioggia; poco importa che il cielo sia limpido: un acquazzone improvviso potrebbe sorprenderla.
Da anni la sua casa è un rifugio; o è una prigione? Grand, il figlio maggiore, è un astro nascente del baseball. Bello, luminoso, salvifico; un dio agli occhi di Fielding.
L’incontro, dunque; Autopsy può vedere con i propri occhi. Ma ciò che vede lo sorprende; non lo immaginava certo così, il diavolo.
Un ragazzino; tuttavia crede. Ha scritto lui l’invito; sarebbe ingeneroso dubitare. E come si chiama quel diavolo ragazzino? Satana, Lucifero; Sal può andare bene. Due mesi prima un tredicenne è scappato di casa; Amos, pelle nera e tuta di jeans. Forse a Breathed è finita la sua fuga?
Così sperano i genitori. Scuote la testa, la mamma. E sospira tra le lacrime; quello non è il suo Amos. Il diavolo è in paese; genera il male, lo sparge come seme. Sal viene accusato di due gravi incidenti; monta l’ostilità contro di lui.
I Bliss, al contrario, gli si affezionano; ne ottengono l’affidamento temporaneo. È lui che completa la famiglia; lui la quinta lettera del cognome. Una vita giovane ma già memore di chissà quali dolori; chissà cosa ha visto, chissà cosa ha sentito. Chissà cosa ha subito, Sal.
L’angelo che ha perso le ali nella caduta; le cicatrici sulle spalle sono proprio il segno della sua origine celeste. O forse narrano ben altra caduta? L’angelo precipitato che anela alla calda mano di Dio; ma è condannato al tormento del caldo infernale. Un continuo rimpianto risuona nella voce di Sal; lo struggimento per una beatitudine assaporata troppo poco, troppo presto perduta.
La capacità di volare; la possibilità di pronunciare la parola padre; di guardare negli occhi quel padre, di esserne guardato. Di farsi portare sulle sue spalle; e, da lassù, vedere lontano. Il caldo di luglio ottunde la ragione; è follia che conduce ad azioni turpi. Elohim era un uomo mite; ma è stato ferito. Una piaga vecchia di anni, mai rimarginata. Egli lancia invettive infuocate contro il diavolo; raduna intorno a sé un gregge sempre più numeroso.
Pastore; maestro; quasi Dio – e Dio è nel suo nome. Gli abitanti di Breathed hanno fame delle sue parole; è pronto a saziarli. Hanno sete del sangue del diavolo; è pronto a dissetarli.
In agosto rabbia e sconforto; siccità; corpi e anime malati. La notizia del caldo eccezionale fa il giro della nazione; tutti i giornali parlano di Breathed, Ohio.
Il paese si riempie di giornalisti; ognuno cerca di raccontare questa bolla infernale. E quella famiglia che ospita il diavolo?
Alcuni bussano in cerca di un’intervista; come Ryker, l’inviato del New York Times. Questa è l’estate che scioglie. Scioglie la Verità di Grand. Il dio scende il primo scalino; più in basso.
Il secondo scalino; ancora più in basso. Scioglie l’amore fraterno. O scioglie la capacità di parlarsi? Scioglie i lividi di Dresden; petali di rose.
Una notte gialla di lucciole, gialle candeline di compleanno, un giallo palloncino; nell’inferno il giallo non c’è. Scioglie il per sempre di Sal. E l’eternità che ha sfiorato con le dita, e il sì che ha opposto al no del mondo.
Pietre contro Sal; fiori contro le pietre. Il 21 settembre è l’ultimo giorno dell’estate.
Un rito iniziatico va officiato per Sal; devi scegliere, Fielding. Per non diventare come Dio; uno spettatore della sofferenza. Scegli, Fielding. E Fielding sceglie.
Perché leggere L’estate che sciolse ogni cosa?
Tutte le parole del romanzo hanno un temperamento; e una temperatura. Sono infuocate come stelle cadenti; o sono congelate nell’istante che separa il cuore dalle labbra. Ogni parola è una goccia; cade, risuona, trafigge la pagina e la coscienza. È un sasso gettato nell’acqua; genera dei cerchi.
Echi della nostra natura; della nostra parte istintiva, primitiva. Della nostra paura, delle nostre paure.
L’estate che sciolse ogni cosa assurge a paradigma di una dinamica antropologica ricorrente nel tempo e nello spazio; un atavico meccanismo psicologico di difesa.
Dove si dirigono le paure? Cercano un oggetto contro cui scagliarsi; una forma con un nome e un volto. Una sola forma dà forma alle paure di molti; si scompone, come la luce. È il bianco, somma di tutti i colori; è il nero, assenza di ogni colore. Dov’è il Bene? Dov’è il Male? Siamo sicuri di poterli dividere con un colpo netto?
Forse gli occhi ingannano; forse si ha bisogno di quell’inganno. Perché il demone interiore deve trovarne un altro in cui specchiarsi; per combatterlo, per ucciderlo. Lo uccide; ma anche quel cadavere era stato vittima di altri demoni. Ha preso su di sé i mali altrui; si è immolato.
L’estate che sciolse ogni cosa è una storia di colpa e redenzione; la scrittura evoca tratti e movenze della mitologia biblica. Il 1984 sfuma in una dimensione atemporale.
Breathed è la cicatrice del paradiso perduto. Dove si cerca di spegnere l’inferno; ma non bastano secchi d’acqua per estinguerne l’eternità. Dove neri serpenti sono dati in pasto alle fiamme; ma non bastano per placarne la fame. E sotto quella cicatrice, la ferita ancora sanguina.
Sangue che sancisce un patto fraterno; sangue versato da Abele, sotto i colpi di Caino. Sangue; il ritorno a casa, al Sé. La pioggia segna la fine dell’estate; acqua lustrale che lava le macchie. Dell’isteria collettiva; del dolore, della rabbia, delle frustrazioni. Sangue e acqua; quelli che scaturiscono dal costato di Cristo.
L’estate che sciolse ogni cosa agisce dentro il lettore pagina dopo pagina; il lavorio interiore non termina con la parola fine. Le emozioni continuano a fluttuare; nella mente, nelle viscere. Un pulviscolo graffiante, ruvido; ci vuole del tempo perché sedimenti.
Ci vuole del tempo per metabolizzare il bolo amaro; il gelato che non c’è, il cioccolato sciolto.
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Sinossi
Ci sono estati che ti entrano sotto la pelle come ricordi eterni. Per il giovane Fielding Bliss quell’estate è il 1984, l’estate che cambierà per sempre la sua esistenza e quella di tutti gli abitanti di Breathed, Ohio.
Qui, in una giornata dal caldo torrido, il diavolo arriva rispondendo all’invito pubblicato sul giornale locale da Autopsy Bliss, integerrimo avvocato convinto di saper distinguere il bene dal male, e padre di Fielding. Nessuno in paese si sarebbe mai aspettato che Satana avrebbe risposto.
E tantomeno che si sarebbe palesato come un tredicenne dalla pelle nera e dalle iridi verdi come foglie, eppure quel ragazzo uscito dal nulla sostiene davvero di essere il diavolo.
A incontrarlo per primo è Fielding, che lo porta con sé a casa. I suoi genitori subito pensano che il giovane, che sceglierà di farsi chiamare Sal, sia scappato dalla propria famiglia, eppure le ricerche non portano a nulla, e in lui sembra esserci veramente qualcosa di impenetrabile e misterioso.
Qualcosa che gli abitanti di Breathed non capiscono e che li convincerà che il ragazzo dalle lunghe cicatrici sulle spalle sia realmente quello che dice di essere: il diavolo.
Lirico, struggente, sorprendente, L’estate che sciolse ogni cosa è un romanzo di una bellezza folgorante che segna l’esordio di una nuova, grande voce letteraria.