Album di famiglia di Duccio Demetrio

Voce alle Donne

recensione di Emma Fenu

 

album di famiglia

 

Album di famiglia è un saggio scritto da Duccio Demetrio e edito da Meltemi nel 2022.

Lo confesso subito: cresciuta in una casa in cui “si incorniciano i morti” (cit. mia madre) e le fotografie di generazioni si accatastano nelle scatole di scarpe, ho realizzato, da ragazzina, un album di famiglia, integrando le immagini, attraverso miei ricordi o richieste di racconti, con postille o veri racconti scritti a mano.

All’epoca non pensavo che mi sarei occupata di scrittura espressiva, ma sentivo chiara la mia appartenenza a una storia iniziata prima del mio vagito e oggi tale esigenza non è più solo intuizione: è  consapevolezza.

Io sono in quel fiume di legami biologici e non, in quelle foto dalla posa impostata, in color seppia, nei bambini in divisa fascista, in un intreccio di parenti che cerco di ricostruire colmando man mano gli spazi vuoti.

E sono due le persone della mia famiglia, che non ho mai incontrato, che, tramite i “benedetti” i social, mi hanno contattato scrivendomi esplicitamente di essere disponibili al racconto delle nostre storie di avi.

E io posso ascoltare, ammaliata, per ore: ogni parola è una risposta.

Chi sono? Da dove vengo? E non c’è in me l’angoscia di conoscere le origini, c’è il desiderio di essere seme, fiore, frutto, come coloro che lo sono stati e in me sono rinati.

E ora veniamo al saggio.

Di cosa tratta Album di famiglia?

Duccio Demetrio, attraverso immagini celebri o meno, citazioni e riflessioni filosofiche, letterarie e poetiche, ci guida alla costruzione di un Album di famiglia ideale o almeno ci spiega le ragioni antropologiche e psicologiche che lo rendono importante e non anacronistico.

Si pensa che l’album sia spesso ipocrita: famiglie che paiono felici e nascondono dietro trine e nidiate di bambini, segreti, sofferenze, disprezzi. Basta essere sinceri e raccontare in parole e immagini la storia vera, quella che non è una colpa o una vergogna, ma parte di ciò che siamo diventanti, grazie o malgrado altri.

La nostra storia familiare, che ci piaccia o no, ci appartiene e dobbiamo farci i conti per sciogliere nodi o intrecciarli.

Decidiamo come tessere foto, racconti, diari di viaggio, lettere, appunti: è un dono per noi, per i nostri discendenti, per chi è nella nostra vita, ha percorso le stanze delle nostre case di mattoni e di sogni e rimpianti, salendo le scale fino alla soffitta o restando  fermo sul limen della porta d’ingresso, consapevoli che le altre famiglie che abbiamo avuto dopo quella d’origine risentono di quanto nella prima è accaduto.

Iniziamo dalla casa

Il saggio ci conduce attraverso le stanze, ognuna con una peculiarità funzionale e metaforica, che culmina nella cucina, più intima del bagno, perchè luogo di nutrizione, condivisione o, al contrario, di problematico silenzio e fame.

Quando la casa è un non – luogo non se ne conserva traccia nel ricordo e questo crea una lacuna nella propria identità e, il più delle volte, a meno che non si tratti di gruppi disfunzionali, i ricordi dell’infanzia, anche la meno “perfetta”, generano tenerezza, perchè in essa c’è la scomperta del bene, del male e dell’incertezza fra i due, c’è il detto, il non detto, l’intuibile e l’indicibile, e quel desiderio di fuga che ha dentro di sé un sassolino di Pollicino: la possibilità di un ritorno.

L’impossibile possibiltà.

Dalla famiglia non impariamo solo l’affetto o il suo opposto, ma ci esercitiamo nei meccanismi di relazione con gli altri, sperimiantiamo fino a essere pronti a crescere, senza protezione o pretesa di essa.

E se i ricordi non sono felici?

Duccio Demetrio non ci sta portando nella famiglia di biscotti e attori di Hollywood che parlano con le galline, è consapevole che i ricordi posso essere traumi, ma finchè li si nega e non li si esplicita restano un fardello che ci fa male, non ci permette il distanziamento, la risoluzione, il perdono, la comprensione delle ragioni di alcuni nostri comportamenti.

Scrivendo possiamo essere giudicabili, ma anche giudici, possiamo interpretare la nostra storia alla luce della verità che la famiglia ha negato e addirittura possiamo scrivere finali alternativi e fittizi che suggeriscono modalità per migliorare il nostro presente e futuro.

Il desiderio di essere immortali

E rispondiamo, in tal modo, all’egoistico desiderio di lasciare un segno di noi, di dare un senso alle nostre esperienze e conoscenze, perchè qualcuno sia depositario di quello che siamo stati e ci serbi nella memoria come in un utero di gestazione.

Possiamo spingerci fino alla stesura di un romanzo familiare e a un genogramma, ossia all’insieme di ricordi basati sui rapporti fra i componenti di una stessa famiglia, non sempre equilibrati.

 

Perchè leggere Album di famiglia?

Perchè fare pace con la propria memoria, accettare che i ricordi non sono reali riproduzioni documentarie, ma elaborazioni del nostro inconscio, accettare il desiderio di essere padroni della propria vita come uno scrittore lo è con la sua opera è creare un punto di partenza che si lega a tempi lontani che sono ancora in noi come noi lo saremo per le generazioni future.

Perchè siamo nipoti, figli, madri, padri, zii anche non biologici e nel quadro della nostra esistenza molti volti ingialliti ci guardano e in essi ci specchiamo.

Accogliamo e conserviamo la bellezza e liberiamoci di quanto ha causato dolore: non significa dimenticare o e essere ossessionati dal ricordo, significa saperlo.

Sapere che in quell’Album, che forse tu non farai, ci sei già in forma astratta e forse, un domani, in forma reale, come il un erbario, con il tuo messaggio e le tue caratteristiche. Per sempre.

 

Link d’acquisto

https://www.ibs.it/album-di-famiglia-scrivere-ricordi-libro-duccio-demetrio/e/9788855196284

Sinossi

Ricostruire la storia della propria famiglia attraverso un campionario di oggetti, luoghi, situazioni, personaggi: Duccio Demetrio, con l’ausilio di grandi capolavori della storia dell’arte e brani della tradizione letteraria mondiale, ci insegna come organizzare le nostre esperienze individuali in un racconto compiuto di vita vera.

In questo gioco compositivo trovano spazio non solo le figure parentali, ma anche gli amici, i vicini, gli ospiti che hanno attraversato il nostro universo familiare.

Un volume per capire quale ruolo abbiamo, come ci vedono gli altri, cosa amiamo e odiamo delle famiglie in cui abbiamo vissuto e di quelle che formeremo.

Titolo: Album di famiglia
Autore: Duccio Demetrio
Edizione: Morellini, 2022