Ragazze elettriche – di Naomi Alderman
recensione di Franca Adelaide Amico
Ragazze elettriche è un romanzo distopico e fantascientifico di Naomi Alderman, edito da Nottetempo nel 2017.
Per capire il libro occorre fare una necessaria premessa: l’autrice ha una profonda esperienza fumettistica, ciò consente al testo di mantenere il ritmo sebbene le situazioni si avvicendino come sequenze a volte spezzate.
Un libro non facile, dunque.
Un libro che per l’insolito ritmo narrativo lascia apparentemente in disparte la trama. Apparentemente, dico, perché la prima impressione, stranamente per un libro dalla trama così interessante, è lo stile.
Accanto alla novità dello stile, quella della trama: le ragazze elettriche sono donne che hanno simbolicamente il potere.
Emanano dai loro corpi corrente elettrica e uccidono i maschi.
Sembrerebbe trattarsi di una rivincita al femminile, se non fosse per il fatto che il messaggio dell’autrice è di gran lunga più complesso e profondo di quanto possa sembrare.
Il potere, da qualunque parte provenga, può portare all’abuso. Maschile o femminile è davvero irrilevante.
È un monito quello di Naomi Alderman: quello di non lasciarci coinvolgere da facili vendette o rivalse perché l’arbitrio, da qualunque parte provenga, è da condannare.
Link d’acquisto
Sinossi
In questo romanzo visionario dai toni fantascientifici, Naomi Alderman costruisce una perturbante distopia che è anche una parabola sul potere e sulle sue perversioni.
In un tempo imprecisato ma molto vicino al nostro presente, nel mondo comincia all’improvviso a verificarsi uno strano fenomeno: prima le ragazze, e poi le donne in generale, sviluppano la capacità di infliggere dolore e morte tramite scariche elettriche emanate dalle loro mani e attivate da una misteriosa “matassa” collocata sulle clavicole.
Si innesca cosi un’inedita gerarchia di potere – in cui gli uomini sono ridotti in schiavitù, seviziati e uccisi – che è anche un’imprevista evoluzione dei rapporti tra i sessi e l’impulso a un nuovo ordine globale, con esiti inarrestabili e catastrofici.