NON AVERE PAURA. CONOSCERSI PER CURARSI – di Sonia Scarpante
recensione di Serena Savarelli
Rubrica IO MI CURO CON UN LIBRO
Non avere paura. Conoscersi per curarsi, scritto da Sonia Scarpante, apre la mia rubrica Io mi curo con un libro, con immensa emozione.
Questa rubrica prende vita dal desiderio di condividere il potere terapeutico della parola scritta, non olo per chi la utilizza come strategia di valido aiuto, ma anche per chi, poi, la leggerà.
La scrittura, che sia quella di un romanzo o di un racconto o di una poesia o di una raccolta di pensieri o di un’autobiografia, aiuta sempre il lettore a trovare la cura per un’emozione difficilmente gestibile, per una malattia la cui causa deve essere ricercata più a fondo, per un dolore da elaborare, per un ostacolo da superare o, semplicemente, per conoscere sé stessi.
“Lavori come un viandante e con la tua parola diventi ospite del mondo, mentre percepisci che si può dare di più, che nulla è fermo e depositato per sempre, e che tutto è trasformabile. Realizzabile se lavori interiormente, se non ne hai paura.”
Non avere paura. Conoscersi per curarsi è l’esperienza e la storia di una donna che ha sofferto, che ha conosciuto la malattia oncologica e che ha deciso di auto-curarsi, consapevole di due aspetti fondamentali: la lettura fa incontrare molte persone capaci di educare come si legge nelle pieghe dell’anima e la narrazione del sé ha il potere straordinario di rimettere in piedi.
Sonia Scarpante, che si occupa di formazione come counselor trainer presso diversi enti, istituti e associazioni, ha iniziato ha scrivere quando era ancora convalescente dopo l’intervento di mastectomia e ancora dolorante nell’anima per una crisi matrimoniale. I suoi libri sono tutti introspettivi e offrono una visione della vita che va oltre gli stereotipi e le convenzioni, perché la scrittura toglie le sembianze costruite nel tempo come difesa dalla sofferenza di ricordare e capire se stessi.
Non avere paura. Conoscersi per curarsi è il libro perfetto da leggere in questo periodo particolare che tutti noi stiamo affrontando. La paura sta condizionando il nostro vivere, precludendoci la possibilità di trasformarlo in saper vivere. Non solo, quando una persona è intimorita ed è confusa,
difficilmente è in grado di ascoltare e conoscere sé stessa.
Ma, vivere la paura, permette di riscoprirsi esseri in grado di esprimere potenzialità, molto spesso creative e poter, così, aiutare volenterosamente coloro che, ancora, sono imbrigliati nelle loro dinamiche statiche e sofferenti.
Per questo motivo Sonia Scarpante mette il lettore di fronte a concetti e tematiche di grande rilievo: il corpo e la mente, voci di donne testimoni della grande sensibilità femminile, l’amore come musica, le emozioni, scrittura e guarigione, l’arte, la scrittura clinica, il dolore, il rapporto medico- paziente, stress e psiche, la libertà intesa come realizzazione di sé stessi e generatrice di pensiero creativo.
Queste pagine diventano anche un inno all’arte medica intesa come scienza che riconosce l’essere umano in tutte le sue parti e un manuale di meditazione che accompagna il lettore in riflessioni profonde e concrete. Si parte dalla storia di Sonia per comprendere che:
“Se riusciamo farci cogliere dalla vastità della conoscenza e dalla curiosità verso la vita, anche nella malattia possiamo imparare a leggere “altro”.
Essa può condurci verso un nuovo “sé” e in questo tragitto alcuni strumenti legati alla creatività e all’interiorità possono aiutare a dilatare i confini”.
Il lettore scopre che la scrittura terapeutica, intesa come scrittura “autobiografica”, sana quel sé rimasto inascoltato, ridà vigore fino a desiderare di offrire la stessa possibilità agli altri.
Ma che cos’è l’autocura contenuta in questo volume?
È un metodo per guardare dentro di sé e iniziare un percorso per curare e per curarsi. Anche per Socrate la legge fondamentale della vita era: “Conosci te stesso”.
“Ecco dunque tre concetti puri che divengono essenziali in un percorso di conoscenza interiore: CORAGGIO, IMMAGINAZIONE, RICERCA, dai quali partire per risorgere. Possiamo definire l’autocura una disciplina introspettiva: una forma di ricerca che però tende verso l’alto.”
La medicina ufficiale propone degli strumenti, ma la persona può avvalersi di altro e attivare, così, un sistema più completo verso la guarigione. Sonia ricorda più volte che il vero medico è colui che, pazientemente, ascolta e si cala nella vastità dell’altro per leggere oltre. In questo modo l’arte medica risorge senza rinunciare alla scienza.
L’autoguarigione è un percorso faticoso, possibile se la persona smette di avere paura, per tornare coerente con sé stessa e, capace di assecondare le spinte interiori, ridefinisce la sua vera personalità.
“La scrittura gioca con noi tutte le emozioni della vita. Calarci in quelle emozioni significa rigenerarci, proteggersi in un cammino volto alla cura. Non abbiate resistenze, perché la penna fa il resto, conduce, e il pensiero trasla l’emozione dolcificando l’effetto.”
Leggere Non avere paura. Conoscersi per curarsi sprona a vivere nelle emozioni e non sopravvivere agli eventi allontanando la speranza. È una guida che sospinge verso la sofferenza, il rimosso, verso il luogo dove i nodi sono irrisolti, lì dove è possibile elaborare anche il dolore più acuto.
Il viaggio dell’interiorità è imprevedibile, è una sfida che decondiziona la persona e l’aiuta a ritrovare un atteggiamento positivo verso la vita. Si rafforzano la volontà, la passione, la fede, si costruiscono nuovi progetti, le proprie risorse vengono incentrare verso i reali bisogni e tutto questo
produce maggiori difese immunitarie.
“Prendersi cura è anche questo: aiutarsi a capire, cercando di approfondire senza rivalità, compromessi e umiliazioni”.
Il lettore trova anche le riflessioni di altre persone, perché è attraverso letture e testimonianze di vita che lo sguardo si allarga e il percorso si consolida.
Le parole scritte di padre Bartolomeo Sorge, gesuita e guida spirituale di Sonia, si uniscono a quelle di Duccio Demetrio, Professore di “filosofia dell’educazione”, di Mariano Bizzarri, autore di “La Mente e il Cancro”, di Caryle Hirshberg e Marc Ian Barash, autori di “Guarigioni straordinarie”, di
Tiziano Terzani, autore di “un altro giro di giostra” e “La fine è il mio inizio”, di Umberto Veronesi e di tanti altri ancora.
“Come ha detto padre Bulatao: «C’è un sistema di autocura in noi. Importante è attivarlo». E per farlo dobbiamo crederci”.
Non avere paura. Conoscersi per curarsi diventa il libro/fondamenta sul quale poggeranno tutti quelli che verranno proposti in questa rubrica, perché questo scritto ci rende propensi al cambiamento, ci incita a ricostruirci e dare un senso nuovo alla propria vita.
L’importante è confinare la paura in altri lidi e, come dice Sonia:
“appropriarci di un nuovo sentimento che conduca al bene: l’amore puro di sé. Con passione e magia”.
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SINOSSI
“La scrittura è fatica, sollievo, nutrimento, spaesamento, trascendenza. Il suo esercizio quotidiano ci solleva dalla vita e dal suo iter usuale e ci sazia come il pane di cui abbiamo bisogno per vivere. La scrittura ci rende forti, altruisti, provocanti e generosi. Ci commuove e ci adira. Ci nobilita. La scrittura gioca con noi tutte le emozioni della vita. Calarci in quelle emozioni significa rigenerarci.
Non abbiate resistenze, perché la penna fa il resto.”
Con questo prezioso scritto Sonia Scarpante ci regala la sua esperienza, la storia di una donna che ha sofferto e che ha trovato la strada per l’autoguarigione oltre la scienza e la pura e semplice medicina, lì dove la lettura e la narrazione del sé hanno il potere straordinario di rimetterci in piedi.
Titolo: Non avere paura. Conoscersi per curarsi
Autore: Sonia Scarpante
Editore: CreateSpace Independent Publishing Platform; 2016