Non basta diventare grandi per essere adulti – di Emily Mignanelli
recensione di LuNa
Non basta diventare grandi per essere adulti è un libro di Emily Mignanelli edito da Feltrinelli nel 2020.
Dopo aver letto le parole della Zepponi in C’era una mamma, ho iniziato ad ingrandire la lente sul mondo genitoriale e su quanto coraggio occorra per essere genitore oggi.
Perché anche raggiungere il titolo di mamma imperfetta è un percorso tutt’altro che semplice! Per completare il quadro iniziato non poteva mancare il punto di vista dei figli, quelli che di coraggio ne hanno proprio da vendere. In effetti hanno a che fare con i genitori!
E poi c’è l’audacia di ciascuno, quella che ci fa pensare al nostro percorso di crescita, che ci fa fare i conti con le nostre ferite, che ci fa salutare il bambino che siamo stati e che ci fa restituire quanto di non nostro ci è stato consegnato da chi ci ha generato e cresciuto.
Ebbene, proprio di queste crescite e di questi bagagli unici ci parla il libro Non basta diventare grandi per essere adulti.
Con un approccio che abbraccia un’infinità di teorie pedagogiche per poi superarle, l’autrice ci invita a fare un percorso dentro noi stessi e lo fa in maniera diretta, dando voce ai non detti, svelando i segreti dell’infanzia e della maturità.
Un testo illuminato, di facile lettura ed originale è quello che viene fuori dall’esperimento narrativo dell’onestà, come mi piace chiamarlo, che miscela esempi di vita, suggerimenti ed esercizi di archeologia interiore.
Come essere uomini e donne di valore? Come risolverci? Come realizzarci con una rilettura di consapevolezza nei vari ruoli? Come essere figli, genitori, compagni di vita?
Il testo che è una guida per prendere in mano la nostra vita pone questi interrogativi e offre spunti per chiudere il cerchio, il nostro cerchio.
Quindi da vero adulto che si appresta alla lettura, anche il lettore è un lettore coraggioso. Solo in questo modo si può assorbire una lettura tanto immediata quanto densa di significato.
Con un punto di vista nuovo, la Mignanelli difende questi figli, la loro voce ed i segnali sempre precisi che tentano di inviarci ed inviare al mondo.
Sì, perché ogni risposta è risposta ad una domanda (anche quando non l’abbiamo verbalizzata).Così si cresce: affrontati i nostri ricordi, elaborato il nostro vissuto, accettata la verità.
Divenire adulti è riconoscere il nostro e restituire il resto.
E da adulti l’avventura sarà nuova, sarà solo nostra. La donna che sussurrava ai bambini, come la definisce Chiara Gamberale,ha fatto centro con questa pubblicazione edita Feltrinelli, unendo sapientemente teoria e pratica e trascendendo i dettami dell’educazione e della pedagogia per inviarci un messaggio di crescita e per trattare tutte quelle verità intangibili che, se comprese ed espresse, farebbero davvero la differenza nella ricerca del senso del nostro esistere.
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Sinossi
Se qualcuno ti chiedesse quando si diventa adulti, cosa risponderesti? Siamo sicuri che indipendenza economica, lavoro, tetto sopra la testa, razionalità di pensiero siano condizioni per potersi definire tali?
Secondo l’autrice, questa è solo la punta dell’iceberg, finché non prendiamo in carico la nostra infanzia, finché questa non viene guardata, curata, risarcita, ascoltata, adulti non si diventa mai.
Riprenderla in carico non significa tenere in vita il bambino che siamo stati, al contrario, significa elaborarne il lutto, considerarlo morto e in attesa di sepoltura.
Riprenderla in carico significa guardare con lucidità indietro, nel viaggio iniziale che ha formato quello che siamo ora, ridando i giusti pesi e restituendo ciò che non ci appartiene.
Non è un lavoro interiore riservato a chi ha figli, tutt’altro, è un’immersione necessaria a chiunque, perché l’infanzia è una condizione umana imprescindibile per tutti noi.
Questo è il modo per smascherare e disinnescare copioni tossici che creano sofferenza e rendono prigionieri. Questo è il modo, perché il segreto delle nostre esistenze è nell’infanzia, scatola nera e quartier generale del nostro esserci.
Da lì tutto è cominciato e, quando ci perdiamo, è esattamente lì dove dobbiamo tornare.
Solo così scopriamo chi siamo ora, se siamo padroni della nostra vita e capiamo come metterci al suo timone.