Autunno: il tempo del ritorno di Alessandro Vanoli

Voce alle Donne

recensione di Emma Fenu

 

Autunno ritorno

Autunno: il tempo del ritorno è un testo di Alessandro Vanoli edito da Il Mulino nel 2020.

Torna Kore, torna a me. Non farti sedure da Ade e dalla melagrana. E se non ti avrò, non ci sarà ritorno.

Ma kore torna da Demetra, bisogna solo aspettare. O ritornare. Sembra un ossimoro, ma è nell’attesa, nel viaggio, nel liminare fra le stagioni, quando Demetra ancora indugia, che si sintetizza il nostro passaggio contingente, il possibile ritorno al tempo dei riti di un’infanzia dell’umanità e propria, quando le storie del bosco conducevano nel luogo indefinito del per sempre.

Di cosa tratta Autunno: il tempo del ritorno?

Le stagioni di mezzo hanno il senso nel non definito, dell’attesa, del ritorno, del possibile nella nebbia  e nel buio in cui perdersi in storie, nel bosco delle storie.

Dopo l’euforia della primavera, la forza euforica dell’estate, l’autunno è un passaggio fra il caldo e il freddo rigido, un rito iniziatico in cui si sa cosa si lascia ma non cosa arriverà.

Prima del Medioevo, l’autunno era la fine dell’estate, successivamente, con l’inasprimento climatico e il progresso della scienza e dei commerci, diventa l’alba dell’inverno: momento di struggimento, nostalgia, malinconia, seme che dorme, natura che si avvia al ritorno nell’utero di ogni tempo.

Nel non a caso è in autunno, Il 31 ottobre, che si assottiglia il velo fra i vivi e i morti e questi ultimi ritornano, perché è la stagione sospesa, quella in cui niente è definito, non più e non ancora, proprio come i ragazzi nei riti di puberà e i viandanti nelle strade deserte e i novizi ancora senza voti e le future spose la notte prima, quella che precede l’unione nell’alcova.

Quando l’uomo si allontana dalla natura, cerca in essa il magico e il pauroso, così come con la collocazione dei cimiteri in zone lontane dall’abitato nasce l’ossessione dei fantasmi: fa paura ciò che è ritenuto estraneo e può… ritornare.

 

Perché leggere Autunno: il tempo del ritorno?

Il testo , un saggio dallo spirito narrativo, è un viaggio nel tempo, nello spazio e nell’animo: dal mito ad Halloween passando per la vendemmia, la pioggia e le storie lugubri del Medioevo, dove il buio non aveva luci prima non agognate e il percorso non contemplava città affollate.

E dove la paura si faceva compagna.

E allora l’autunno sembra il tempo dell’infanzia, dei mostri sotto il letto, delle castagne bollenti, dell’attesa del ritorno del nonno defunto, dello gnomo dispettoso, della strega affamata. Un ritorno a casa.

Il saggio è colto, ricco di riflessioni, etimologie, documentazioni e citazioni, ma con un ritmo che lascia spazio all’emozione, al ritorno al passato, a epoche in cui fummo semi nella terra. Epoche in cui si beveva vino perché l’acqua era putrida e per mantenere in equilibrio gli umori, fra cui la bile nera, e non sentirsi senza ritorno.

Perché il tempo del ritorno è ciclico, e come possiamo definire l’infinito viaggio di una natura violata dalle leggi e dall’abuso dell’uomo. Ma ci sarà un ritorno all’armonia?
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Sinossi

Questa volta la storia comincia in un bosco, dove la luce dorata e bassa gioca tra i cespugli colorati, e l’aria ormai fresca porta con sé quell’odore inconfondibile di funghi e di terra. In queste pagine incontreremo gli autunni antichi dei pastori e degli dei; quelli medievali di mercanti e contadini, di cavalieri, monaci e pastori; quelli moderni di uomini e donne, ognuno con il suo carico di ricordi, desideri, avventure, conoscenza.

Perché l’autunno è un po’ come il tornare a casa quando il viaggio si è compiuto, l’entusiasmo euforico della primavera è ormai lontano, e la serena pienezza dell’estate già alle spalle.

Davanti a noi adesso solo lunghi giorni di pioggia e nebbia, animati dai riti della vendemmia, dal vino, e dai frutti tardivi che colorano le mense. Sere di feste e di paure, perché in autunno i morti e i “mostri” sono sempre lì per ritornare.

Ma l’autunno più bello è quello intimo e segreto dei ricordi della nostra infanzia, trascorso in qualche bosco ormai lontano, incendiato di foglie rosse e gialle.

Titolo: Autunno: il tempo del ritorno
Autore: Alessandro Vanoli
Edizione: Il Mulino, 2020