La palude delle streghe di Jarka Kubsova
Voce alle Donne
Recensione di Emma Fenu
La palude delle streghe è un romanzo di Jarka Kubsova edito da Neri Pozza nel 2024.
Di cosa tratta La palude delle streghe?
2024.
Britta e la sua famiglia si trasferiscono in un quartiere a sud di Amburgo in cui l’Elba, circondato di paludi e antichi casolari, racconta storie lontane, in attesa di essere ascoltate.
Una storia in particolare reclama verità: quella di una donna, proprietaria di una fattoria, che dopo l’alluvione del 1570 venne condannata come strega: Abelke Bleken.
Il suo nome, in corrispondenza di una via fra i campi melmosi, fa scattare in Britta, geografa, moglie e madre, il desiderio di approfondire per scoprire chi era colei che subì una sorte così terribile.
Abelke, figlia di ricchi fattori, aveva ereditato una fiorente fattoria e si era innamorata di un soldato straniero, rifiutando le proposte di matrimonio di altri contadini della zona.
Alla fama di essere bella e altera, si aggiunse quella di essere strega e di detenere il potere e l’indipendenza economica, non per eredità e meriti, ma per compenso seguito a unioni carnali con Satana.
Fu ritenuta capace e desiderosa di cagionare calamità naturali o singole morti di persone o bestiame.
Faceva comodo far fuori una facile vittima per favorire il sistema latifondista e capitalista: lìobiettivo celato dietro la morale cristiana era, in realtà, assai prosaico e materiale: togliere la terra a chi la coltivava e riunire il profitto nelle mani di nobili e ricchi possidenti.
A molti contadini furono espropriate le terre grazie a stratagemmi, approfittando della loro povertà e ignoranza.
Ma Abelke era sveglia e capace: sapeva che, per la ricostruzione del suo argine, saltato a seguito dell’alluvione in cui molti perirono o persero tutto, le spettavano aiuti. Aiuti che chiese e non ottenne.
E le dicerie fecero il resto: era donna, sola e bastava collegare fatti apparentemente privi di connessione, per formulare un’accusa e da essa manipolare le testimonianze di altre e altri al fine di estorcere, con torture indicibili, le confessioni, false, perfino della vittima in questione.
Un tempo le donne collaboravano nel lavoro e nella gestione della casa: facevano gruppo e detenevano potere come gli uomini, sepput in ambiti diversi.
Lo spezzarsi dei legami di solidarietà in un clima di terrore e denuncia spinse le prime a tacere e sopportare e i secondi a sentirsi legittimati nell’esercizio della violenza contro coloro che era facule indicare come colpevoli di disastri o degenerazioni morali.
Satana divenne l’amante che operava attraverso il corpo delle donne, un corpo che continua che smette di appartenerle per diventare terra fi guerra, bottino del nemico o possesso del parente maschio,
Perché leggere La palude delle streghe?
Perché è un’antica storia che si ripete.
Si ripete nel carico mentale delle donne di oggi, che conciliano lavoro e accudimento familiare e o sono costrette a rinunciare all’indipendenza economica o ricevono una retribuzione più bassa rispetto a colleghi maschi con uguali mansioni e competenze.
Si ripete nelle dinamiche del bullismo, dove uno più forte è ingiusto viene temuto anche da chi non si accanirebbe sulla vittima, ma per paura di subire la stessa sorte, diventa complice nel silenzio.
La palude delle streghe si ispira a un fatto realmente accaduto e include la riflessione di numerose storiche inerente al capitalismo unito al patriarcato e alla caccia alle streghe, anche in contesti storici in cui l’appellativo citato non è in uso.
Le streghe sono le donne scomode, ribelli, quelle più facili da immolare alle ragioni del profitto, quelle che spariscono dalla memoria e mai compaiono sui memoriali e libri di storia.
Quelle che devono essere ricordate è la cui storia deve essere conosciuta come monito per rivalutare le loro vite.
Non sono diventate cenere invano. Il vento si fa nero del fumo dell’ingiustizia subita.
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Sinossi
Ispirato a una vicenda reale, La palude delle streghe è un romanzo lirico e crudo insieme, che mescola incanto e ricerca storica per raccontare l’ingiustizia che, travalicando epoche e confini, unisce oggi come ieri i destini delle donne.
Amburgo, oggi.
Quella che incontra, tuttavia, è una storia di invidie, di pregiudizi, di persecuzione. E di fuoco. Amburgo, 1570. La terra lambita dall’Elba è una palude che solo il costante intervento dell’uomo riesce a contenere. Abelke Bleken, unica figlia di un ricco fattore, gestisce i suoi possedimenti con saggezza. È bella, dicono alcuni. È arrogante, dicono altri: tutta quella terra è troppa per lei sola.
E il giorno in cui, grazie all’attento ascolto della natura, Abelke prevede l’arrivo di una tremenda inondazione – che causerà danni incommensurabili – la voce che nel villaggio si diffonde su di lei è soltanto una: strega. Basta poco perché l’invidia e il desiderio rendano le accuse concrete, condannandola al processo, alla tortura, al rogo.