Bella Bambina dai capelli turchini
di Adolfo Còrdova e David Álavatez
Voce alle Donne
Recensione di Emma Fenu
Bella bambina dai capelli turchini è un libro scritto da Adolfo Córdova e illustrato da David Álavarez, edito da #logosedizioni nel 2024.
Di cosa tratta Bella bambina dai capelli turchini?
La conoscete la storia o almeno la ricordate.
Nel titolo dell’opera di cui dissertiamo sono le parole con cui Pinocchio si rivolge alla sua fata la prima volta che la incontra, mentre lei, ormai morta, aspetta la bara che la conduca via dalla sua casetta.
E prima che sarà successo?
I personaggi vivono le proprie vicende infinite volte e, se esse non terminano con la parole fine vergata dallo scrittore, non hanno neppure inizio con il loro “c’era una volta”.
Infinite storie da immaginare e raccontare non attendono altro che noi.
Sediamoci comodi e apriamo occhi, orecchie e cuore, perché ci fu un tempo in cui c’era un bosco.
Un bosco c’era sempre e sempre ci sarà. Perché fra i rami degli alberi restano impigliati brandelli di storia.
C’era un bosco, vi dicevo, in cui come sotto l’incanto della voce di un aedo o grazie alla maestria dell’inchiostro di Dante, gli uomini cattivi si trasformavano in alberi, utili carcasse sorde e mute in cui gli animali potevano fare il proprio nido.
Bastava, a renderli tali, il tocco della bella bambina dai capelli turchini, che non era solo una bimba, ma una fata potente.
Ci fu un giorno in cui la bambina culló un neonato abbandonato nel bosco, e un altro in cui divenne una lupa che si prendeva cura di altri piccoli restati soli. Forse perchè lei era una di loro, senza una mamma e un papà con i capelli turchini, una fetta di crostata alle more e il latte caldo, per colazione.
Ma se i suoi compagni di storia da Colui che fa e disfa venivano trasformati in alberi, lei noi.
Lei è la metamorfosi, la vita che rinasce, la madre di ogni figlio sacrificato.
Ma un giorno si innamora di un essere umano: sa che non può toccarlo e vive nel buio del desiderio di un abbraccio negato, come Amore e Psiche e le loro regole da infrangere. Ma si sa che il cuore non ha regole, che le pinne si fanno gambe e le gambe alberi, per amore.
Lei lo sa.
Perché leggere Bella bambina dai capelli turchini?
Una storia struggente, densa di significati e domande sulla vita, sulla morte, sul passaggio delle fasi, sul dover morire a se stessi per rinascere, sulla brutalità della guerra e sulla salvezza nell’amore.
Parole che incantano, immagini che sconvolgono, quasi fossimo dentro una malabolgia, ma l’inferno è qui, a un tratto di dito fra il nero e il meno nero, fra il tratto tortuoso che scava nei volti urla assordanti e si concede poche pennellate di azzurro.
Azzurro di demiurgo, di vento di primavera che schiude il seme, di treccia di capelli turchini per risalire o volare in alto, dove è ancora più azzurro, dove anche i rami degli alberi germogliano fiori color del cielo.
Un racconto di formazione, di amore assoluto e di ventri di madre in cui trovare accoglienza per addormentarti o un sorriso per svegliarti e andare avanti.
Perché Colui fa e disfa non è detto che ti lasci di legno, di carne, di pelo o di piume. E dovrai essere disposto a tutto per un abbraccio. Ne sarè valsa la pena.
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Sinossi
Nel bosco vive una bambina dai capelli turchini.
È una fata mandata nel mondo dagli spiriti dell’aria con un unico compito: proteggere gli indifesi e in particolar modo i bambini abbandonati, traditi dall’egoismo di adulti troppo presi dalle loro ambizioni.
Per vendicarli, le basta un piccolo gesto da cui si sprigiona un potere terribile: chiunque lei sfiori si trasforma in un albero. Uno scricchiolio di corteccia e soldati, cavalieri, re e persino interi eserciti vivranno più a lungo delle guerre offrendo riparo alle stesse creature che avevano minacciato.
Finché un giorno, alla porta della fata bussa un principe bambino che cambierà per sempre la sua vita.
In questo albo Adolfo Córdova immagina la storia della Fata Turchina e del percorso che la porterà a conoscere Pinocchio, collegandosi perfettamente con il romanzo di Carlo Collodi.
Il volume, illustrato da David Álvarez, inaugura la collana #logosedizioni “C’era una volta ancora”, un omaggio a tutti i personaggi dimenticati, che non si affacciano ai pozzi dei desideri, non trovano tesori, né mordono mele avvelenate.
Sono i personaggi secondari, nati dalla penna di grandi autori che hanno creato per loro momenti fugaci così autentici da far nascere il desiderio di prolungarne l’incanto.
Edizione cartonata stampata in Italia su carta Sappi Magno Natural 170gsm di cellulosa ecologica ad alto contenuto di riciclo.
Età di lettura: da 5 anni.