“La madre” di Grazia Deledda

a cura di  Carolina Colombi – Valentina Dragoni – Ferlisi Maria Lucia e Giulia  La Face

La madre

Madre e figlio separati da una serie di incomprensioni

 La recensione elegante di Carolina Colombi vi farà conoscere La Madre di Grazia Deledda.

 Romanzo intenso e forte, vi accompagnerà a conoscere il difficile rapporto madre e figlio.

 Il romanzo inizialmente fu pubblicato a puntate, e soltanto nel 1920 la casa editrice Trevers lo pubblicò.

 Nel 2014 è stato tratto anche un film diretto e interpretato da Angelo Maresco.

 La protagonista è la grandissima attrice almodovariana Carmen Maura.

 “La Madre” è un libro che parla di dolore, di tormenti, di passioni che si svolgono in una aspra Sardegna.

 Un racconto ancora moderno dove il tema dell’incomunicabilità viene affrontato con profonda maestria.

  Deledda sa scavare nella profondità degli animi dei personaggi scelti, affrontando il tema religioso con delicatezza.

 Altro elemento caro e prezioso per la nostra autrice è il vento che accarezza le pagine del libro.

  Il vento dell’isola, della sua Sardegna che è aspro come la terra, forte come i sassi della sua regione.

  Vento che accarezza o travolge le vite di chi vive in quei luoghi, e accompagna ogni situazione e diventa una presenza viva.

 Potrei continuare a elogiare questa grande autrice, ma preferisco invitarvi a leggere questa straordinaria recensione.

Ferlisi Maria Lucia

 “La Madre” di Grazia Deledda

"La Madre" di Grazia Deledda Se fosse ambientato ai giorni nostri, La Madre di Grazia Deledda, lo si potrebbe definire un saggio sull’incomunicabilità tra genitori e figli.

 Ma il romanzo non è nulla di tutto ciò.

 Perché Maria Maddalena, madre di Paulo, cerca in tutti i modi di arrivare al cuore del figlio.

 Cerca di stabilire con lui un dialogo sincero, onesto, affinché il giovane si ravveda e capisca l’errore commesso.

 Anche se il compito che la donna si dà è assai difficile. Almeno in un primo momento.

“Anche quella notte, dunque, Paulo si disponeva ad uscire. La madre, nella sua camera attigua a quella di lui, lo sentiva muoversi furtivo, aspettando forse, per uscire, ch’ella spegnesse il lume e si coricasse.”

 Parroco del paesino di Aar, Paulo è innamorato di Agnese.

 Agnese è una bella vedova che vive in una grande tenuta, ed è svincolata da qualsiasi legame.

 Ed è proprio questa sua libertà a consentirle di incontrare il prete, intrecciando con lui una storia d’amore clandestina.

 Che però clandestina non sarà più.

 Perchè Maria Maddalena scopre l’intrigo amoroso di cui il figlio è vittima e carnefice al tempo stesso.

 La disarmante verità si rivela in tutto il suo squallore, quando la madre nota nel figlio un cambiamento generato dalla fortissima passione che lo lega ad Agnese.

La madre

Un fotogramma del film (dal web)

 Obbedendo al suo ruolo di madre, la donna prende coraggio e ricorda a Paulo i suoi doveri.

 L’abito talare che indossa gli impone decenza e pudore.

 E per riscattarsi, il prete deve essere cosciente del peccato commesso.

 Maria Maddalena è una madre tormentata, perché il suo unico desiderio è vedere il figlio felice.

 E  portare avanti la sua scelta di vita, intrapresa forse in maniera affrettata e in giovane età.

 D’altra parte, il presente è il frutto del passato, e parte delle responsabilità per la difficile situazione in cui Paulo si trova, le si possono attribuire anche alla madre.

 Comunque si siano svolti i fatti, la donna soffre in silenzio per il dilemma in cui il figlio si dibatte.

 E in lei si alternano emozioni contrastanti: amore viscerale per quel figlio, secondo lei ancora bisognoso di protezione e buoni consigli, e pena per lui, perché vittima del vizio.

“Nascose il viso tra le mani e subito vide il suo Paulo e la donna in una stanza terrena della casa antica…”

 Maria Maddalena però, non è la sola a soffrire.

 Anche il prete è tormentato: si sente in colpa per vivere in una condizione che il suo ruolo non gli consente.

 Ma ad Agnese e al suo amore non può e non vuole rinunciare.

 E pur condannandosi per la sua travolgente passione, sentirsi giudicato a priori gli pare ingiusto.  Al contempo, in lui si avvicendano momenti in cui sente forte il sentimento per Agnese, ad attimi di autocoscienza e abnegazione.

 Attimi nei quali sente venir meno la fede: sentimenti controversi che lo rendono fragile come una foglia al vento.La madre

 Tuttavia porterà avanti il suo impegno di sacerdote.

 Esorcizzerà Nina Masia, una bambina dagli occhi verdi posseduta dal Male.

 Mentre Antioco, un ragazzo che accompagna le sue funzioni religiose, gli sarà vicino, in quanto ha deciso di farsi prete anch’esso.

 Per non cedere alle tentazioni notturne, momento in cui è solito incontrare Agnese, il prete accompagnerà Dicodemo, uno dei personaggi che popolano la narrazione, al concludersi della sua esistenza.

 Forse, se madre e figlio avessero parlato più apertamente avrebbero scoperto di avere i medesimi dubbi e le identiche paure.

 Paulo, invece, si è sentito condannato, non rendendosi conto che Maria Maddalena non vede in lui un peccatore, bensì un giovane vulnerabile che ha smarrito la retta via.

 Battendosi con sofferenza e dolore per riportare il figlio sulla strada della salvezza, la madre appare come un personaggio forte.

 Maria Maddalena è pronta a sfidare Agnese attraverso una lettera, nella quale Paulo si dichiara pentito del suo amore.

 Per i protagonisti seguono poi giorni tormentati.

 Saranno momenti difficili, in cui la serva comunica al sacerdote che Agnese sta male e non potrà mai più incontrarlo.

 A questa notizia il prete corre al suo capezzale, non immaginando certo di essere stato vittima di un inganno.

 Rompe però la promessa di non rivedere più la donna amata.

 Attraverso blandizie e minacce, e prostrandosi ai suoi piedi, Agnese tenta di far desistere Paulo dal suo proposito.

 Ma, dimostrando di essere più forte di quello che appare, l’uomo non cede alle lusinghe della donna.

  E si riconcilia con il proprio passato.

  Paulo si confida infine con la madre, e trovando in lei motivo di conforto, si prepara a svolgere il rito  liturgico domenicale.

  Durante il quale Agnese avrebbe dovuto smascherarlo, raccontando il segreto che li ha accomunati.

  E anche se la donna non fa alcuna rivelazione, il fardello sulle fragili spalle di Paulo è troppo pesante.

  Una zavorra che gli procura un enorme turbamento morale; consegnandogli infine un’espiazione, durissima, per il peccato commesso.

“Gli occhi della madre erano socchiusi, vitrei, e la pupilla era salita in su, scomparsa; il rosario le cadde di mano, la testa si piegò sul fianco della donna che la reggeva.”

  I personaggi, tratteggiati con tocchi visivamente forti e accesi, tali da rendere la scrittura realistica, incarnano i temi ricorrenti dell’opera della Deledda: la corruzione, la tentazione, il peccato, il rimorso poi, e infine l’espiazione.

 Nel romanzo, dalla scrittura fluida ed elegante, impregnato di sentimenti intensi, seppur elementari, lo stile della Deledda affiora in tutta la sua potenza descrittiva.

 Facendone una narrazione dove influssi veristi e dannunziani s’incrociano, enfatizzati anche dal sapore arcaico di cui il racconto è colmo.

grazia deledda

 Anche in quest’opera, come in tutta la produzione letteratura della Deledda, le descrizioni paesaggistiche, potenti ed evocative, diventano elementi fondamentali dell’esposizione narrativa.

 Tali da rendere l’ambientazione in sintonia con l’emotività dei personaggi: figure tragiche sulle quali aleggia il senso del peccato.

 Dalla narrazione, inoltre, scaturisce un’analisi profonda dei personaggi di Paulo e di Maria Maddalena, che in un passaggio del libro arriva a criticare il celibato imposto ai sacerdoti.

 Riflessione questa, che offre l’occasione per definire La Madre di Grazia Deledda un romanzo attuale.

 Attuale e moderno, con chiari riferimenti alla nascente psicanalisi freudiana, la quale pare aver influenzato le tematiche prese in considerazione di questa grande autrice.

 Contenuto attuale, quindi, anche per il modo in cui vengono affrontate alcuni degli argomenti di base della psicanalisi: soprattutto quello che verte sul rapporto genitori-figli.

 Il dramma di cui la Deledda narra, può essersi infatti originato dall’eccessivo attaccamento di Maria Maddalena al figlio.

 E da qui, ecco generarsi una speculazione cara a Sigmund Freud: il condizionamento materno sui figli, ne inibisce il fiorire della personalità.

 In questo caso, il figlio è stato spinto a realizzare il desiderio della madre, anziché il proprio.

 Ed è stato ostacolato nella sua scelta individuale, perchè spinto a realizzare la volontà di Maria Maddalena, prioritaria rispetto a quella di Paulo.

"La Madre" di Grazia Deledda

Un fotogramma del film (dal web)

 Occorre dire, infine, che La Madre di Grazia Deledda è un romanzo ricco di simbologie.

 In particolare, il vento, metafora del destino che agita le passioni.

  E del destino ha la forza ineluttabile per decidere dell’esistenza degli uomini.

 Idea pessimistica questa.

 Idea che si rintraccia in tutta l’attività letteraria della Deledda, intesa come l’inutile opposizione alle avversità della vita.

 Perché ogni esistenza è già stata tracciata dal Fato.

Carolina Colombi

Il libro su Amazon