Gli invisibili. Saga dei Barrøy di Roy Jacobsen

Voce dal Bosco

Recensione di Veronica Marzi

Gli Invisibili

Gli invisibili. Saga dei Barrøy è edita da Iperborea, nel 2022.

Di cosa tratta Gli invisibili?

Roy Jacobsen narra una storia che ha il gusto delle epopee popolari, l’essenzialità delle cose che contano e che sono degne di essere narrate.

Nel primo romanzo (di una serie di quattro) della saga dei Børroy, ci troviamo in Norvegia, nei primi anni del ‘900.

Siamo in un’isoletta accanto all’arcipelago delle Lofoten, tra una natura terribile e magnifica e le pressioni della modernità: qui cresce Ingrid, nata su un’isola che porta il suo nome. Poco più di uno scoglio, su cui la famiglia Barrøy alleva animali e coltiva terra, sogni e desideri. La sua piccola famiglia è composta dal nonno (il vedovo) Martin, suo figlio Hans e la moglie Maria (la forestiera) genitori di Ingrid, e una figlia Barbrø.

Tutti, adulti e bambini, hanno cercato di allontanarsi dall’isola ma sono sempre tornati, perché pur nelle ristrettezze l’isola è casa. Ma all’inizio del XX secolo nemmeno vivere al largo della costa norvegese impedisce alla Storia di affacciarsi e alla terraferma di farsi più vicina che mai.

La nipotina Ingrid cresce, frequenta per due settimane al mese la scuola, inizia a scoprire cosa vuol dire per una donna essere indipendenti, diventa madre.

Gli invisibili di Roy Jacobsen ci porta in un mondo lontano, un mondo in equilibrio: dove non esistono neanche le sedie e chi ne merita una non la abbandona mai; dove si scivola sul mare ghiacciato, dove volano gatti e si venera l’endredone un uccello che riporta la primavera. Una storia familiare dove, fronteggiare le asperità della natura accogliendo i suoi doni, rende straordinario l’ordinario.

Perché leggere Gli invisibili?

Chi vive in un’isola riconoscerà le sensazioni che provoca la lettura di questo romanzo.

Lo spazio e il tempo diventano lenti e naturali, nessuna frenesia, come in una terra di mezzo appena sfiorata dal caos circostante, nei secoli si ripropone ciclica la sfida alla sopravvivenza.

Un equilibrio tra vita e morte, luce e buio, superficie e abisso. Questo stato bilanciato naturalmente, verrà messo in discussione dall’intervento umano, che nel progredire si condanna.

L’isola è dentro chi ci vive, così non lo lascerà andar via, come fosse vittima di un incantesimo. L’orizzonte accompagna il silenzio che precede le tempeste; la pace non si interrompe perché l’isola è ancorata al centro della terra, non si staccherà, sarà ombelico e rifugio, sarà culla e tomba. La natura selvaggia, protagonista indiscussa non farà sconti a chi non la rispetta, a chi oserà solo pensarlo. La descrizione nel testo supera l’azione, lasciando che ci avvolga come nebbia.

Un’isola è un cosmo in miniatura, un mondo di solitudine estrema: arcaico e apparentemente immutabile.

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Sinossi

Barrøy, una delle tante isolette a sud delle Lofoten, è nei primi decenni del Novecento il piccolo regno di una sola famiglia, che dell’isola porta il nome e in cui convivono tre generazioni.

È in questo luogo fatto di periodici silenzi e di onnipresenti orizzonti, «la cosa più importante che hanno quassù», che cresce Ingrid Barrøy, ultima nata di una stirpe abituata a una vita poco più che di sussistenza. Scarsa terra da coltivare, qualche pascolo per le pecore, la torba da cavare, la pesca: queste sono le risorse messe a frutto con caparbietà da suo padre Hans e dal vecchio nonno Martin, tra ondate di neve e uragani, mentre la divisione dei ruoli impone che la madre, forte e «dallo sguardo obliquo, perché viene da un’altra isola», e la zia Barbro si occupino di rammendare le reti, pulire le piume e raccogliere le uova di edredone.

Intanto Ingrid coltiva la sua accesa sensibilità di bambina, si lascia scivolare su pavimenti di ghiaccio affascinata dalle profondità marine sotto i suoi piedi e impara dal padre il coraggio: mai avere paura del mare in tempesta, perché un’isola non affonda mai, «è salda ed eterna».

E se il mare è la strada che tutti loro ogni tanto prendono, qualcuno addirittura per scappare, «un’isola trattiene quello che ha, con tutte le sue forze», e a Barrøy si torna sempre. In una prosa calibrata, dove le emozioni trapelano come i tanti segreti che ha un’isola, Roy Jacobsen narra la saga di una famiglia che, ai margini della Storia e immersa nella grandiosa semplicità della natura, resiste alla modernità finché un equilibrio si spezza.

E il nuovo molo voluto da Hans, sottraendo i Barrøy all’isolamento, diventa il simbolo concreto di un’era sul punto di scomparire.

Titolo: Gli invisibili. Saga dei Barrøy
Autore: Roy Jacobsen
Edizione: Iperborea, 2022