“Maria Montessori, più di una donna”
articolo di Erika Cecina
In un’epoca dove la figura femminile doveva ancora affermarsi, il 31 agosto dell’anno 1870, nacque a Chiaravalle (Ancona),d a una famiglia medio borghese, Maria Montessori, figlia di Alessandro Montessori e Renilde Stoppani.
Il padre, nato a Ferrara, dopo aver lavorato come impiegato di concetto nelle saline di Comacchio, negli anni settanta si trasferì a Chiaravalle, dove conobbe la sua futura moglie.
La madre, originaria di Monte San Vito, paese delle vicinanze di Chiaravalle, era una donna istruita e amava la lettura.
Maria passò la giovinezza nella città di Roma, dove decise d’intraprendere gli studi scolastici scientifici, per proseguire la specializzazione in ingegneria, ai tempi era una carriera preclusa per le donne .
I genitori avrebbero preferito avere una figlia casalinga, proprio come tutte le altre donne della sua generazione.
Dopo vari conflitti e discussioni con la famiglia, Maria Montessori si iscrisse all’università, intraprendendo la facoltà di medicina e chirurgia: nel 1896 si laureò a pieni voti, con una tesi in psichiatria.
Divenne la prima donna medico in Italia.
L’ambiente lavorativo era ostile nei confronti delle donne: i colleghi uomini, si presero gioco della nuova arrivata, senza problemi la deridevano ed erano convinti che la professione medica era legata strettamente solo al genere maschile.
Sin da subito, la giovane dottoressa non si pianse addosso e le sue imprese fecero parlare di lei.
Era una forza della natura, nessuno poteva fermarla, la sua passione era profonda e vera, si dedicava totalmente al suo lavoro .
Maria Montessori, divenne un simbolo importante del filantropismo: si occupò di curare i bambini disabili, li accudiva con estremo amore.
Ottenne la nomina ad assistente presso la clinica psichiatrica dell’università di Roma, in collaborazione con Giuseppe Ferruccio Montesano: tra i due nacque non solo una relazione professionale ma anche affettiva.
Nel 1898, dal loro amore, venne al mondo Mario, partorito di nascosto e affidato ad una famiglia di Vicovaro, nessuno doveva sapere di questa nascita: un figlio nato al di fuori del matrimonio poteva compromettere la carriera di entrambi i genitori.
Solo dopo la morte della madre adottiva, Maria potè prendere suo figlio già quattordicenne e spacciarlo per nipote. Solo nel testamento si saprà la verità su Mario.
Montesano, già promesso sposo ad un’altra donna, abbandonò la giovane dottoressa.
Per Maria Montessori ebbe inizio un periodo triste e poco sereno per la scelta di abbandono momentaneo del figlio e per l’amore finito con il dottore.
Nel 1900, iniziò un lavoro di ricerca presso il manicomio di Santa Maria della Pietà, dove ella si occupava di adulti e bambini con problemi comportamentali. Questi ultimi venivano trattati proprio come tutti gli altri malati, ma, in realtà, mancava loro un forte rapporto di affetto.
La giovane dottoressa si accorse che il metodo educativo e riabilitativo era prettamente sbagliato e non adeguato ai vari soggetti.
Dopo anni di osservazione e studi sul campo, inventò un nuovo metodo pedagogico, con oggetti concreti d’istruzione, ossia lettere in legno e vari materiali utilizzabili, con i quali i bambini apprendevano più velocemente.
Maria Montessori, a Roma, istituì “La casa dei bambini”nel 1907, una scuola aperta a tutti i piccoli poveri delle periferie .
Nel 1914 Maria e il figlio scapparono in Spagna, ove rimase fino oltre il termine del conflitto mondiale.
Rientrata in Italia nel 1924, venne ricevuta da Papa Benedetto XV e ottenne anche il plauso fascista.
Maria Montessori fu educatrice, medico, neuropsichiatra infantile, filosofa e scienziata italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo montessoriano, adottato in milioni di scuole materne, primarie, secondarie e superiori in tutto il mondo.
Morì il 10 febbraio del 1952 ad Amsterdam, nei Paesi Bassi.
L’articolo è interessante, ma pieno di errori! MM nasce nel 1870 e muore nel 1952!
Chiedo scusa a nome della autrice che, non essendo più nello staff, forse non leggerà il giusto commento. Grazie e buon proseguimento sul sito.