La donna gelata – di Annie Ernaux
recensione di Emma Fenu
La donna gelata è l’ultimo romanzo di Annie Ernaux edito da L’Orma nel 2021.
Ho sempre alte aspettative quando mi accingo a leggere un’opera di Annie Ernaux, una delle più brave scrittrici viventi, a mio parere.
Stavolta avevo una punta di pregiudizio, un ago di pino sotto le unghie, perchè sapevo, e ne ho avuto conferma fin dalle prime pagine, che lo stile, quello a cui ci ha abituato ed educato, è leggermente differente.
Frasi meno austere e autoptiche; dettagli narrativi affastellati; emozioni non retoriche nè enfatizzate, ma non solo, come negli altri testi, suggerite dal busturi grondante di sangue, inchiostro e storia.
La donna gelata analizza un matrimonio. Un matrimonio violento? No. Un matrimonio infelice? Dipende da che accezione si attribuisce al sostantivo e all’aggettivo.
Lei ha obiettivi di carriera che non confliggono con l’idea di genitorialità. Lui pure.
Ma lui farà carriera, gioirà del suo meritato e faticoso successo, a casa leggerà il giornale e ascolterà buona musica, si alzerà come un serpente per le melodie di un incantatore alla parola “è pronto in tavola!”, sbacciucchierà bimbi profumati, in pigiamino.
Lei no. Superare un concorso difficile diventerà epopea eroica, e l’iniziale distribuzione equa del ruoli fra mamma e papà era un gioco da studenti: ora lui lavora. Lavora davvero. Perchè ci sono lavori e lavori veri.
E lei si gela nei reparti surgelati dei supermarket, si gela nella creatività, si gela nell’ideale femminile descritto dei libri delle elementari e personificato della famiglia dei suoceri, dove tutto è perfetto perchè una Lei rende gli altri felici.
La donna gelata non ci parla di una cattiva madre e di una cattiva moglie, ma di una ragazza educata ad essere persona, a farsi strada nella vita, a sognare e studiare a scapito di un lavello incrostato, a vedere una coppia che nel lavoro di drogheria collabora secondo inclinazioni personali.
E pelare patate non ha ripercussioni sulla virilità.
Essere destinata a farlo ha ripercussioni sull’autostima.
La donna gelata è un romanzo di un’attualità che ferisce, forse non tutte hanno un marito come Lui, ma sanno di cosa sto parlando, perchè hanno un marito con tratti simili, o la ha la propria madre, la propria suocera, la propria migliore amica.
E abbiamolo il coraggio di dirci insoddisfatte senza essere considerate ingrate, senza essere costrette a una innaturale scelta fra la donna e la madre, senza sentirci meno donne perchè non siamo a misura di chi abbiamo sposato.
Le misure si spostano, il ghiaccio si rompe: ne esce una donna migliore in tutto, viva.
E sincera.
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Sinossi
Una giovane coppia si sposa, condivide una casa, fa due figli. Anche se animata da ideali egualitari e progressisti, la famiglia presto si sbilancia e tutto il peso delle incombenze di ogni giorno ricade esclusivamente sulla moglie.
Un’ingiustizia quotidiana, “normale”, che vivono moltissime donne. Con sguardo implacabile “La donna gelata” traccia un percorso di liberazione capace di trasformare l’inconfessabile orrore per la propria vita in coraggiosa e spietata presa di coscienza.