“Un leggero caldo vento di scirocco”

di Maria Lucia Ferlisi

recensione di Emma Fenu

scirocco

Un leggero caldo vento di scirocco arriva dall’Africa e raggiunge le coste dell’Isola profumata di arance e di sole.

Un vento fecondo, che ingravida le piante e che si insinua fra le persiane socchiuse delle case, depositando sabbia sopra fatti ed emozioni, sopra profili di donna, sopra baffi di uomo.

Ma basta passare il dito e tingerlo di quella rossa rena perché tutto ciò che sembrava cambiato torni ad essere ciò che era.

Sono gli anni che precedono la seconda Guerra Mondiale, sono anni in cui la Storia avanza, come maestrale, come bufera. Eppure, a Marsala, tutto scorre lento attraverso la clessidra delle generazioni.

Le protagoniste del romanzo breve di Maria Lucia Ferlisi sono tre donne: Consilia, Annita e Caterina.

Gli uomini non ci sono; ci sono maschi, quasi sempre per nulla padri.

Attraverso la triade femminile si ricalca il cerchio del simbolo muliebre per eccellenza, la luna, rivelando gli aspetti più reconditi e meno edulcorati della maternità.

Consilia è la madre negata; Annita è l’eclissi, la madre nera e cattiva; Caterina è la madre per eccellenza, che, nella sua pienezza, accoglie tutti, anche i figli che non ha generato.

Sono tutte ventre queste donne, in una sineddoche che le svilisce.

Ventri per accogliere il seme dell’uomo, perché egli ne tragga piacere, talvolta rubandolo.

Ventri per partorire o meno e definirsi così, rispettivamente, vere femmine o femmine a metà.

Ventri puri di sposa o ventri impuri di nubile e vedova, perché sia chiaro che non c’è via di mezzo fra essere santa o puttana.

Lo stile è ricco di colloquialità e di sicilianità; a volte il ritmo è lento e suadente, a volte non c’è tempo nemmeno per le virgole a concedere pausa ai tormenti dell’anima.

Sinossi

Pregiudizi ed ipocrisia sono lo sfondo della storia ambientata negli anni trenta a Marsala, piccola città siciliana. Consiglia, contessa, sposata con Antonio, ricco commerciante di vino, scopre che il marito ha messo incinta una loro domestica.

La donna è sempre stata consapevole dei tradimenti del coniuge ma non può sopportare l’umiliazione di un figlio, che lei invece non ha potuto concepire.

Allontanata la domestica dal paese, la paga per non rivelare la paternità del bambino che sta per nascere. Annita, la domestica, che non ha mai accettato la gravidanza e la nascita del figlio, nato durante la vedovanza, ben presto lo abbandonerà.

La mancanza di un figlio pesa nell’esistenza di Consiglia, come un macigno, rendendola infelice e lacerata dai ricordi del passato, ma a volte il vento caldo dello scirocco riesce a spazzare via tutti i ricordi di una vita e dare una seconda opportunità.

Titolo: Un legge
ro caldo vento di scirocco
Autore: Maria Lucia Ferlisi
Edizione: Project, 2016
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