Mia madre,

la mia bambina di Tahar Ben Jelloun

recensione di Alessandra Patrignani

madre bambina

Mia madre, la mia bambina è un romanzo di Tahar Ben Jelloun, autore che nel 1987 vinse il premio Goncourt e nel 1996 il premio Flaiano.

Di cosa tratta Mia madre, la mia bambina?

“Ho dato da mangiare a mia madre. Mia madre, la mia bambina. Una cucchiaiata di latte e formaggio.

Una bambina che mangia, a occhi chiusi, e la mia mano trema per l’emozione.”

Da questa citazione comincia già a trasparire l’emozione che suscita la lettura di questo libro.
Un libro che parla di una madre, una madre di religione musulmana; moltodevota alla sua religione e alla sua famiglia.

Una madre che di colpo viene sorpresa da una malattia neurodegenerativa: l’Alzheimer.

Il libro si divide in due fasi interconnesse: una scritta dal figlio, che assiste alla malattia della madre e, insieme ai suoi fratelli ne soffre, giorno dopo giorno.

L’altra, scritta da lei, racconta della sua vita sin dall’infanzia e dei matrimoni combinati, peculiarità di un paese attaccato alle sue tradizioni.

Racconta ogni singolo matrimonio e ogni singolo figlio. Fino alla malattia. Ci esprime il suo punto di vista, le sue sensazioni.

“Il denaro non è niente, è solo la cattiva polvere della vita.”

dice sempre lei, in uno sprazzo di lucidità.

Lei che è sempre vissuta in una famiglia modesta, ma di princìpi sani e concreti.

Una tradizione che vuole il rispetto e la cura dei propri genitori durante la senilità.

“Amo mia madre per quello che è, per quello che mi ha dato e perchè questo amore è quasi sacro. […] dobbiamo rispetto, assistenza e amore a chi ci ha messi al mondo.”

Perché leggere Mia madre, la mia bambina?

Mia madre, la mia bambina regala emozioni d’infanzia, soprattutto per chi ha vissuto tali esperienze.

Nuovi scorci nella vita quotidiana di chi ha culture diverse dalle nostre, con la consapevolezza che in ogni cuore, in ogni latitudine, ciò che trionferà sempre sarà la tolleranza, il bene e la fratellanza.

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Sinossi

Ben Jelloun coglie con partecipazione gli atti e i pensieri della madre sofferente.

L’Alzheimer che l’affligge non ha uno sviluppo lineare, il peggioramento è impercettebile, e spesso viene intervallato da momenti di lucidità in cui la madre scherza sul proprio male.

Gli episodi descritti sono quelli dell’amnesia e confusione tipici della malattia; c’è la crisi dei figli, che oscillano tra l’angoscia e il rifiuto nel vedere la madre in quelle condizioni, nel vedere una persona che sbiadisce come una vecchia fotografia, si spegne, scompare.

Titolo: Mia madre, la mia bambina
Autore: Tahar Ben Jelloun
Edizione: La nave di Teseo, 2017