LE SPOSE DELLA LUNA – di Emma Fenu
recensione di Francesca Re
Le spose della Luna è l’ultimo romanzo di Emma Fenu, scrittrice sarda espatriata in Danimarca, edito da Officina Milena nel 2020.
Ci sono romanzi che non svaniscono dopo l’ultima pagina, restano impressi come un dejavu, come se fra le loro righe si nascondessero parti del nostro vissuto, come un sapore conosciuto che la mente non sa identificare con precisione ma che i sensi conoscono bene, come l’odore del capezzolo della madre per un neonato.
Ho riconosciuto il sapore de Le Spose della Luna e ancora lo porto dentro, forse c’è sempre stato perché appartengo alla stessa isola di Franzisca: è il sapore del fiore di asfodelo.
Miele leggero che non si percepisce subito, richiede pazienza e un po’ di attenzione prima di essere compreso, prima che avvolga fra le sue spire antiche, solo in quel momento e solo per un breve istante comprendi di appartenergli da sempre.
Franzisca è Femmina Asfodelo, capace di resistere a modo suo alle trame di un paese dilaniato da odio e faida, capace di non soccombere nel silenzio imposto ma di diventare Il Silenzio, per amore, per orgoglio, per coraggio.
Come l’asfodelo non cede al deserto attorno a se, ma trova la forza per resistere ed essere tepore nel gelo, sorriso nel dolore lacerate, raggio di sole quando anche la luna non ha più voglia di farsi vedere.
Franzisca è sacra Dea di Sardegna che si erge indomita contro il vento che le spacca la pelle, è amante passionale senza bisogno di carezze, è madre consolatrice quando lo sconforto e la solitudine tolgono il respiro.
Franzisca è velo da sposa incompiuto nella cui trama si districano storie fatte di fili preziosi, fatte di storie di donne vive che vogliono continuare a lottare, di donne morte che ancora vogliono raccontare, di donne che scelgono il proprio destino per sentirsi vive e di altre che muoio lentamente dentro il proprio dolore.
Storie che tutta la Sardegna conosce ma di cui troppo poco si parla come fa Emma Fenu, riuscendo in un romanzo a toccare delle terminazioni nervose che raramente si riesce a raggiungere, evocando sensazioni della vita di paese che giacciono nel cuore di chi le conosce, ma troppo difficili da esprimere.
Le sue parole si possono assaporare ed odorare, sono scandite dal silenzio che ricopre quest’isola, ma assumono nuove sfumature poichè passano attraverso la vita delle donne portando con sè l’umidità di un respiro vicino al vetro di una finestra mentre si scruta nell’oscurità, il calore del braciere sotto la gonna, parole antiche che stringono nodi e sussurri segreti che li sciolgono,sale nelle ferite aperte e ricci che sfuggono alla crocchia.
Tutto ciò accade senza caos, in un silenzio che come una maledizione tiene il paese addormentato.
L’unico rumore, oltre ai colpi di fucile, è il grido disperato de s’attittidu, il pianto delle donne, che lacera la magia muta…poi tutto torna come prima, nell’apparente sonno, mentre piedi scalzi di donne sfiorano i vicoli del paese: sono Le Spose della Luna di ogni tempo.
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Le spose della Luna è un romanzo ambientato nel cuore della Sardegna nel 1911 e ispirato alla vicenda della bandita Paska Devaddis, di Orgosolo. Dopo essere stata falsamente accusata di omicidio, scappò sui monti per sfuggire alla giustizia.
Fra faide, amore, odio, morte, misteriose apparizioni, magia bianca e nera, si snoda un’intensa storia di donne forti come pietre nuragiche e potenti come dee, mosse da sentimenti ancestrali.