Il tempo di Blanca di Marcela Serrano
Recensione di Federica Sanguigni
“Il tempo di Blanca” è un romanzo scritto da Marcela Serrano, pubblicato da Feltrinelli, nell’ultima ristampa, a febbraio 2019.
Nel leggere i libri della Serrano, ho sempre l’impressione come di guardarmi nuda in uno specchio. Mi osservo, cerco le imperfezioni, le trovo, ma trovo anche i pregi. Indago nel corpo e nell’anima. E così mi studio, mi giudico, mi accuso e mi assolvo. Riesco anche ad amarmi. E quando una scrittrice riesce a provocare tutto questo in un lettore, credo che abbia adempiuto al suo compito in maniera eccelsa.
Dovevo prendermi cura dei miei occhi. Solo con quelli avrei potuto leggere. Solo quelli mi avrebbero salvato dalla solitudine.
Afasia: incapacità di esprimersi mediante la parola o la scrittura o di comprendere il significato delle parole dette o scritte da altri.
Questo è ciò che accadde.
E allora Blanca, la protagonista del romanzo, decide di comunicare attraverso gli occhi.
È un lungo, strozzato lamento questo libro. Eppure un canto, che parte dalle viscere di Blanca per giungere fino a noi.
La nuova condizione di vita, il racconto del suo matrimonio, la sottile sottomissione da parte del marito “Perché vuoi fare carriera se dobbiamo sposarci?”, tutta la condizione della donna negli anni ’70 in Cile, ma anche dopo, la visione che le persone hanno di lei, la scoperta della passione, quella vera, attraverso il corpo e l’anima di un uomo che ha tanto sofferto, un ex perseguitato politico fino alla consapevolezza dell’ipocrisia e della falsità del suo mondo dorato.
Il racconto della storia di una donna che diventa la storia di tante donne.
E quando finalmente Blanca vorrebbe urlare, farsi (ri)conoscere da quel mondo che le è sempre stato ostile, quando arriva il momento della scelta, Blanca abdica in favore del silenzio.
Una nuova dimensione, una nuova verità, una rinnovata solitudine.
Rimanere così, nell’illusione che lui un giorno sarebbe venuto a prendermi.
Marcela Serrano ha un grande dono: sa parlare delle donne.
E lo fa scavando nell’animo di esse, portando alla luce segreti e lutti nascosti tra le pieghe dell’animo, innalzando a melodia il dolore che sedimenta nell’intimo.
Il tempo di Blanca è il tempo di tutte noi. È l’invito a leggerci nel cuore, a non stare, nonostante tutto, in silenzio. È la presa di coscienza del valore di tutte le donne, troppo spesso chiuse in gabbie, a volte d’oro ma pur sempre gabbie. Blanca è la madre e moglie appagata che conosce una nuova realtà. E diventa ribellione e sfida. Blanca è la scelta di un nuovo sentiero da percorrere, dopo lo smarrimento e la paura. Blanca è la voce costretta a tacere e che affida i ricordi e i sentimenti agli occhi. Blanca è la consapevolezza che
“non c’è solitudine paragonabile a quella di essere donna.”
Titolo: Il tempo di Blanca
Autore: Marcella Serrano
Editore: Feltrinelli
Anno ultima edizione: 2019
Sinossi
Blanca, madre e moglie appagata, conduce un’esistenza ovattata e fuori della realtà nella Santiago del Cile del dopo dittatura. All’improvviso alcuni eventi dirompenti vengono a sconvolgere la linearità della sua vita: l’incontro con persone di un diverso ceto sociale, l’amore per un ex perseguitato politico, la scoperta dell’ipocrisia e della vacuità del mondo cui appartiene. Un terremoto esistenziale, un bivio obbligato: è il momento delle scelte. Blanca vorrebbe gridare, vorrebbe dirlo che non ci sta più, ma un’improvvisa, quasi metaforica malattia la rende incapace di comunicare. Perde la parola proprio quando una nuova coscienza del mondo le chiede di parlare. La prigione del silenzio diventa tuttavia la premessa di una rinascita, di un’altra storia, di un’altra verità. Dopo un primo istante di smarrimento e disperazione, Blanca sceglie la vita e inventa un nuovo linguaggio, quello degli occhi, con i quali racconta la propria storia, i ricordi, i sentimenti e i rimpianti.
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