Buddenbrook

I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia, di Thomas Mann

Recensione di Elisabetta Corti

“I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia” è un romanzo storico, e la prima opera di Thomas Mann.

Pubblicato nel 1901, quando l’artista aveva solo 26 anni, ricopre un periodo che approssimativamente va dal 1835 al 1877. In esso sono quindi presenti, anche se non predominanti, gli avvenimenti avvenuti in quel periodo a Lubecca e in Germania. In particolare, si fanno rifermenti ai moti rivoluzionari borghesi del 1848 e alla prussificazione della Germania.

Inizialmente pensato come romanzo a quattro mani con il fratello Heinrich, l’idea viene poi accantonata, nonostante comunque una grande parte del materiale storico venga fornita proprio da Heinrich.

Materiale storico che riguarda principalmente la famiglia Mann, essendo “I Buddenbrook” un romanzo biografico della famiglia. Oltre ai ricordi abbastanza dettagliati del fratello Heinrich, l’autore intrattiene anche una fitta corrispondenza con la madre e la sorella, al fine di riportare la storia senza troppe variazioni.

La pubblicazione viene accolta inizialmente con freddezza, dovuta principalmente all’alto costo del romanzo. In seguito, ottiene il successo sperato, sia grazie ad una seconda edizione economica, sia alla curiosità nei confronti di un libro biografico scritto dal figlio di un senatore.

La storia dei Buddenbrook si estende su quattro generazioni, tre delle quali sono presenti all’apertura del libro: il console Johann e la moglie Antoinette, il figlio Johann (Jean) e la moglie Elisabeth, i nipoti Antonie (Tony), Thomas e Christian. Si aggiungerà in seguito una quarta figlia, Klara.

Nonostante il denaro sia una parte importante della narrazione, la decadenza è vista anche (o forse soprattutto) come perdita di prestigio nell’ambiente borghese.

Il console Buddenbrook è il proprietario della omonima ditta, e l’apertura del romanzo è una dettagliata descrizione di una cena con amici, dal quale si evince l’opulenza della famiglia, dovuta agli ottimi contatti commerciali dell’azienda.

Al tempo stesso, emerge la problematica presenza del figlio Gotthold, avuto dal console da precendente matrimonio, che è alla ricerca del denaro della famiglia Buddenbrook.

Il libro si sovlge in undici parti, molte delle quali cadenzate da un evento importante: una morte, una nascita o un matrimonio.

Nonostante inizialmente la prima generazione sembri esssere protagonista, la maggior parte della narrazione si svolge attorno ai tre figli di Jean: Tony, Thomas e Christian.  Con essi, è il denaro a fare da padrone nella narrazione di questa storia.

Tony, la frivola ed arrogante figlia che viene mandata in collegio per “smussare” certi lati del suo carattere, sarà la prima protagonista.

Giunta in età da marito, riceve una proposta da Bendix Grünlich, un commerciante di Amburgo per il quale Tony mostra disprezzo.

Inviata a Travemünde per schiarirsi le idee, Tony si innamora del giovane figlio di un vecchio comandante, nella cui casa Tony è ospitata.

A un tratto disse più piano: «Tra poco tornerà in città, Tony, e fra due settimane avrò finito le vacanze… dovrò andare di nuovo a Gottinga. Ma vuole promettermi che non dimenticherà questo pomeriggio, qui sulla spiaggia, finché sarò ritornato… e sarò dottore… e potrò pregare suo padre per noi due, per difficile che sia? E che intanto lei non ascolterà nessun signor Grünlich?… Oh, non ci vorrà molto tempo, vedrà! Lavorerò come un… Non è difficile…

Non c’è però posto per l’innamoramento, poiché il matrimonio è fonte di ulteriore consolidamento economico.

Tony torna e finisce per sposare Grünlich, esclusivamente per far piacere a Jean. Il suo matrimonio si rivelerà presto una farsa escogitata da Grünlich solo per cercare di riassestare le proprie finanze, che navigano in pessime acque.

Il figlio maggiore Thomas lascia la scuola sedicenne per essere inserito nell’azienda. Volenteroso ed intraprendente, eredita l’azienda alla morte del padre Jean, e cerca di guidarla come i suoi predecessori.

Si scontra però con molti ostacoli, dovuti anche ai cambiamenti storici ed economici che colpiscono l’azienda, che però sembra sempre sopportare, nonostante lo pieghino nel corpo e nell’anima.

Figlio mio, dedicati con gioia agli affari durante il giorno, ma fai solo quelli che ci permettano di dormire in pace la notte.

Il figlio minore Christian, viene inviato in Inghilterra per fare pratica lavorativa. Di spirito artistico e dal tenore di vita molto dissoluto, dopo poco tempo si trasferisce in Sudamerica. Di lui, solo poche notizie, fino al giorno in cui ritorna a Lubecca.

Thomas, che nel frattempo ha acquisito una buona capacità di gestione dell’azienda, cerca di introdurre anche il fratello, con risultati miseri.

Christian passa più tempo al teatro o nei circoli, lamentando a casa malattie che lo debilitano e non gli permettono di lavorare.

Durante uno dei suoi viaggi e quando tutti ormai ritengono che rimarrà single, Thomas , conosce Gerda, la figlia di un ricco commerciante Olandese.

Gerda, bella ed eccellente violinista, porta anche una cospicua dote, che permette a Thomas di rilassarsi un poco. Nel frattempo, però, si logorano i rapporti con il fratello Christian, che viene inviato ad Amburgo in un ultimo tentativo di toglierlo dalle cattive compagnie che frequenta a Lubecca.

Nasce poi il piccolo Hanno, figlio di Thomas e Gerda. Già minato da un parto estremamente difficile, il piccolo Hanno cresce di salute cagionevole e con alcun interesse per gli studi economici.

I rapporti con il padre sono per lui una sofferenza. Hanno teme Thomas, che si mostra sempre duro e poco affettuoso, incapace di comprendere l’animo artistico del figlio, che gli ricorda la dissolutezza del fratello Christian.

Intanto i guai per l’azienda cominciano. Thomas compie dei passi falsi a livello commerciale. La sua carriera politica, che pochi anni prima aveva portato notorietà e rispetto, è in declino.

Tony ritorna presso la casa di famiglia dopo il secondo fallimentare matrimonio, perdendo nuovamente la sua dote.

Una serie di altri eventi porta la famiglia in cattive acque, e culmina con la morte della madre Elisabeth e la vendita della casa di famiglia come tentativo di risanare le casse.

La vendita della casa sembra essere il punto di non ritorno. La famiglia si divide, Thomas perde ogni interesse per i suoi compiti, che porta avanti solo per inerzia.

Amo il mare sempre di piú… forse una volta preferivo la montagna perché era tanto lontana. Adesso non vorrei piú andarci. Credo che proverei vergogna e paura. È troppo capricciosa, troppo irregolare, troppo varia… certo mi sentirei in condizioni d’inferiorità. Quali sono gli uomini che preferiscono la monotonia del mare? Sono quelli, mi sembra, che hanno scrutato troppo a lungo, troppo profondamente nel groviglio delle cose interiori per non chiedere almeno a quelle esteriori una cosa soprattutto: la semplicità…

Inaspettatamente, dopo poco tempo muore.

La famiglia Buddenbrook è ormai come un pugno di riso gettato al vento. Con la perdita del capostipite, gli altri componenti si disperdono.

Rimane il piccolo Hanno che però, in un macabro segno premonitore, anni prima segnò sul libro di famiglia una riga nera e marcata subito dopo la data della sua nascita.

E infatti il tifo lo porta via prima ancora che possa diventare un adolescente.

Solo Tony rimane a piangere i componenti della famiglia ormai perduta, e a chiedersi se li rivedrà, prima o poi.

“I Buddenbrook” è il libro che ha portato Thomas Mann alla notorietà, e anche l’opera che ha contribuito più di tutti al suo premio nobel.

Leggendolo, non si può che definirlo un vero e proprio capolavoro della letteratura.

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Titolo: I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia

Autore: Thomas Mann

Edizione: Einaudi tascabili