“Diario per mio figlio” di Silvestra Sorbera

Recensione di Emma Fenu

 Diario per mio figlio

Leggetelo, il romanzo – testimonianza di Silvestra Sorbera, intitolato Diario per mio figlio.

Leggetelo se siete genitori e non avete problemi di infertilità.

Leggetelo se, dopo aver deciso di essere mamma nel cuore, lo siete diventate quasi subito anche nel corpo, accogliendo il vostro desiderio nel grembo. Leggetelo se, dopo aver cullato nella mente il sogno di essere padre, avete cullato fra le braccia il frutto del vostra fantasia, senza difficoltà mediche.

Leggetelo se fate parte del 20% delle coppie infertili.

Leggetelo se conoscete il significato di sigle e acronimi come PMA, IUI, FIVET, ICSI.

Leggetelo se avete collezionato una pila di referti e il ginecologo è diventato un parente.

Leggetelo se i vostri figli sono qui, a testimoniare che, nonostante le avversità, ce la avete fatta.

Leggetelo se la strada è ancora in salita, e una puntura di ormoni alle sette di sera vi ricorda che essere mamma è un dono.

Leggetelo se sapete cosa è il senso di frustrazione e dolore che investe dopo aver perso il vostro embrione di poche settimane.

Leggetelo se siete stanchi di dover rispondere sul perchè non avete ancora bambini.

Leggetelo se siete stanchi di sentirvi rispondere che siete egoisti e che vi accanite contro natura.

Leggetelo, soprattutto, se siete fra coloro che pensano che chi genera un figlio con l’aiuto della medicina non lo faccia con la forza dell’amore, come tutte le coppie.

Leggetelo se non avete voluto figli per scelta.

Leggetelo se avete scelto di dire “basta” e non continuare a ricorrere alla procreazione medicalmente assistita.

Leggetelo perchè Diario per mio figlio è una storia vera, non unica, come tante, con sfaccettature dolci e amare, ironiche e drammatiche, speranzose e ciniche.

Leggetelo tutti, dunque, se il testo della seguente canzone di Roberto Vecchioni vi smuove o commuove, perché madri e padri, nell’accezione più ampia, lo siamo tutti.

E tutti siamo “infertili” e addirittura “sterili” quando il pregiudizio, l’indifferenza e l’ignoranza ci fanno abortire progetti e sogni.

“Figlio chi t’insegnerà le stelle
se da questa nave non potrai vederle?
Chi t’indicherà le luci dalla riva?
Figlio, quante volte non si arriva!
Chi t’insegnerà a guardare il cielo fino a rimanere senza respiro?
A guardare un quadro per ore e ore fino a avere i brividi dentro il cuore?
Che al di là del torto e la ragione contano soltanto le persone?
Che non basta premere un bottone per un’emozione?
Figlio, figlio, figlio, disperato giglio, giglio, giglio
luce di purissimo smeriglio, corro nel tuo cuore e non ti piglio
dimmi dove ti assomiglio figlio, figlio, figlio 

[…]

Figlio, qui la notte è molto scura,
non sei mica il primo ad aver paura;
non sei mica il solo a nuotare sotto
tutte due ci abbiamo il culo rotto:
non ci sono regole molto chiare,
tiro quasi sempre ad indovinare;
figlio, questo nodo ci lega al mondo:
devo dirti no e tu andarmi contro, tu che hai l’infinito nella mano
io che rendo nobile il primo piano;
figlio so che devi colpirmi a morte e colpire forte”.

 

Sinossi

Eleonora e Riccardo desiderano un figlio.

La strada per diventare genitori sarà però tutta in salita, costellata di visite mediche, di lotte contro i pregiudizi, di sconfitte.

Diario per mio figlio è la storia vera di una donna che si è battuta contro i propri limiti e contro chi le ha dato dell’egoista durante la sua ricerca della maternità.

È anche un punto di partenza per porsi domande importanti: una coppia può esistere senza un figlio?

Quando arriva il momento di fermarsi con i tentativi?

Non ci sono risposte certe e valide per tutte. L’importante è scegliere la propria strada e portarla avanti con forza e serenità.

Titolo: Diario per mio figlio
Autore: Silvestra Sorbera
Edizione: Lazy BOOK, 2016
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