“Come un dio immortale” di Maria Teresa Steri
Recensione di Caterina Stile
Quando tutte le certezze della vita crollano a causa di eventi apparentemente inspiegabili, niente è più come prima. La famiglia, il lavoro, i progetti per il futuro si riducono a semplici convenzioni sociali prive di qualsiasi significato. È quello che accade a Flavio, un uomo tranquillo che si divide tra il lavoro in ufficio e un matrimonio da organizzare fino a quando incontra “la Vichinga”.
A dispetto del soprannome “imponente”, Lyra è in realtà una ragazza sola e spaventata, fragile come la sua pelle diafana ma con una lucentezza nello sguardo che sfocia in qualcosa di ignoto e suggestivo.
La dolce, candida Lyra si prende cura di Flavio dopo che ha subito un’aggressione in un parco pubblico e lo guarisce con un intruglio di erbe. Intontito dall’aggressione, o forse chissà, dal mix di erbe di cui Lyra sembra essere così esperta, Flavio riesce a carpire parte di una conversazione:
L’avete quasi ammazzato. Cosa vi è passato per la testa?
Ci hai detto tu di portarlo qui a qualsiasi costo.
Chi è Lyra? Cosa si nasconde dietro il rapimento di Flavio?
Nessuna richiesta, nessun riscatto. Flavio torna a casa come nulla fosse accaduto nascondendo perfino il suo rapimento alla fidanzata. Ma Milena è coinvolta quanto lui in una storia che sa di esoterismo e pazzia.
Perché è difficile non cedere all’impulso di considerare folle chi, in un bar davanti a una birra, parla di un mondo incorporeo come fosse un comune argomento di conversazione:
Quando la malattia di mia madre ha iniziato a corrodere il suo equilibrio, ero troppo piccolo per rendermene conto […] diceva che orribili figure la perseguitavano durante i sogni e le toglievano energia. Aveva una vera ossessione per quello che chiamava il mondo incorporeo, una realtà che, diceva, si trova dietro tutto ciò che è visibile.
È Rocco, il fratello di Lyra, a mettere al corrente Milena di questa realtà inconcepibile, ma le esperienze che vivranno lei e Flavio in maniera indipendente e separata saranno molto più esplicative di qualsiasi confronto verbale.
In un crescendo di eventi ben intercalati tra loro, i protagonisti scoprono che ogni essere umano ha in sé le capacità per entrare in contatto con il mondo incorporeo e, senza che l’umanità se ne rendesse conto, qualcuno ha già sfruttato questo “dono” a proprio vantaggio.
Il mondo incorporeo di “Come un dio immortale” ruota attorno alla figura enigmatica di Tommaso
Occhi nerissimi e leggermente a mandorla, ma così limpidi che lei aveva l’impressione di potervi passare attraverso con lo sguardo
Ma il vero anello di congiunzione in tutto il romanzo resta Lyra che da manipolatrice diventa una pedina sulla scacchiera di qualcun altro; il mezzo, il corpo per raggiungere un obiettivo più elevato.
Ogni incontro diventa così programmato a priori, ogni pensiero distorto, ogni azione subdola. Il tentativo di distinguere i buoni dai cattivi oscilla su una bilancia che sembra pendere sempre dalla parte sbagliata. Anche Lyra sembra oscillare tra forze opposte e contrastanti.
Tra una lista di persone scomparse, omicidi, sogni lucidi e realtà che si confondono oltre la materia e i sensi, la vicenda si snoda tra la città e Valdiluna, un luogo protetto da forze spirituali al quale possono accedere solo pochi eletti.
Carla percorse qualche metro verso la vallata, una distesa brumosa su cui incombeva un solitario ammasso roccioso. Le pareti color ardesia ospitavano pochissima vegetazione, era un territorio desolato, lunare, con rocce grigiastre e brulle, e scrutando verso l’orizzonte appena velato dalle nuvole non si scorgeva nessuna costruzione.
Descrizioni verosimili, dialoghi incalzanti, emozioni ed eventi magistralmente incastrati fanno di “Come un dio immortale” un romanzo che tiene col fiato sospeso fino alla fine senza mai cadere nella banalità delle credenze comuni né perdersi tra i meandri della fantasia.
La penna di Maria Teresa Steri, pur intinta nell’inchiostro dell’immaginazione, resta ancorata al reale seppur al limite del suo confine con il soprannaturale. Nulla di fantastico tra queste pagine quindi, soltanto la possibilità di sfruttare le capacità della mente umana per distaccarsi dal materialismo e congiungersi a un’entità spirituale.
Nulla che non sia già stato anche approfondito a livello scientifico.
Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia (dal greco anthropos, uomo, e sophia, saggezza) e grande studioso del rapporto tra realtà materiale e anima, scrive:
La coscienza di un uomo spirituale interiore può svilupparsi nella natura umana e [l’uomo], liberato totalmente dall’organismo fisico, può vivere, percepire, muoversi nel mondo spirituale
“Come un dio immortale” è un thriller soprannaturale che trova interessanti punti di convergenza non solo con le discipline che si dedicano allo studio del potere della mente umana ma anche con temi più attuali.
All’uomo saranno portati via gli aneliti spirituali; tutte le confessioni religiose esistenti si fossilizzeranno in rituali e dogmi […] Gli uomini, privati della possibilità di un’evoluzione, cadranno vittime delle forze del male, sacrificheranno la loro essenza spirituale […] sempre più attaccati alla materia e affamati di prestigio sociale. Negheranno del tutto l’immortalità dell’anima e l’esistenza di una realtà divina. Cadrà ogni freno morale e le leggi umane non costituiranno più un deterrente per azioni criminali. Gli uomini inizieranno a distruggersi tra loro, si sbraneranno come animali.
Come negare che allontanarsi dalla spiritualità porti a tutto questo?
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SINOSSI
Aggredito in un parco cittadino, Flavio si risveglia nella baracca di una giovane senzatetto, Lyra. Dopo essersi presa cura di lui per tre giorni, la donna lo manda via in modo brusco.
Tornato a casa, per Flavio nulla è più come prima. Il rapporto con la fidanzata va a rotoli, mentre crescono la passione e l’ossessione per la misteriosa Lyra. Indagando, Flavio apprende che a sei anni è scomparsa da casa senza lasciare tracce. Il suo caso però non è l’unico in città. Negli ultimi vent’anni, altre sei persone sono sparite nel nulla, e tutte erano collegate a un noto scrittore dell’occulto.
Convinto che Lyra sia scappata da una setta, Flavio è deciso a liberarla dal suo oscuro passato. Ma quando scopre che dietro la sua storia si cela una verità del tutto diversa, comincia a capire di essere anche lui una pedina di un gioco più grande, iniziato cinquant’anni prima. Un gioco che si fa sempre più pericoloso e che lo costringerà a mettere in dubbio tutto ciò che sa della sua vita e della realtà che lo circonda.
«Si fanno chiamare “Olimpo”», spiegò lei. «Ed è proprio ciò che sperano di diventare un giorno, un piccolo circolo di esseri superiori ai comuni esseri umani».