“Armocromia” – di Rossella Migliaccio
Recensione di Lisa Molaro
Rossella Migliaccio è una consulente d’immagine tra le più famose in italia e con il libro “Armocromia“, Vallardi Editore, ci offre numerose dritte per cucirci addosso arcobaleni su misura.
Ho sempre amato i colori, tutti, nessuno escluso. Ognuno di essi è capace di comunicarmi un sentimento, un’emozione e a loro mai intendo rinunciare. Una visione del mondo in bianco e nero, questo è certo, non farà mai parte di me!
Con i colori ci lavoro, con i colori gioco, con i colori comunico.
Ma parliamo del libro…
Sul finire dell’anno scorso mi è capitato di incappare in un’intervista fatta all’autrice (in televisione ma non chiedetemi di preciso dove) e il suo modo di narrare i colori mi ha subito colpita; quanto li amasse era evidente!
Tra queste pagine, come è evidente dal titolo, si parla di Armocromia, una scienza che ha come oggetto l’abbinamento dei vari colori al fine di valorizzare la propria immagine ma non solo.
Innanzitutto toglietevi dalla testa che questo sia un argomento frivolo dedicato solamente all’universo femminile delle fashion addicted; la Migliaccio non ha l’intento di trasformarci in un popolo cool, super alla moda e vestite quasi “a stampo” bensì tutt’altro: ci offre degli strumenti utili al fine di rappresentare la propria persona – personalizzandoci e non omologandoci – attraverso un’analisi cromatica che unisca la combinazione di pelle, occhi e capelli definendo una palette di colori ideali per ciascuno di noi.
Non aspettatevi diktat alla “Questo va bene, questo no”, la “faccenda” è, di molto, più complessa… altrimenti non ci sarebbe chi lo fa a livello professionale e l’autrice non sarebbe membro dell’Association of Image Consultants International e non avrebbe fondato il primo istituto in Italia dedicato alla consulenza di immagine, Italian Image Institute… fosse materia “all’acqua di rosa”, infatti, la Migliaccio non ricorrerebbe all’utilizzo del grafico cartesiano per definire un risultato ottimale per i suoi clienti.
Ma andiamo per ordine.
Come ho già scritto sopra, con Armocromia si intende l’analisi dei propri colori naturali allo scopo di individuare una palette cromatica in grado di valorizzarci; il metodo esposto è quello delle quattro stagioni.
Queste le palette di riferimento (di base):
Ma per arrivare alla vostra dovrete seguire i vari passaggi che l’Autrice suggerisce all’interno del libro, credetemi: non è una cosa semplicissima… io ancora ho dei dubbi sulla mia stagione di riferimento: sono inverno o autunno? Dovrò rileggermi un paio di capitoli, penna alla mano; l’unica cosa certa è che non sono Estate!
Non bastano, è logico, i gusti personali o la nostra personalità: se siamo sportivi non è detto che l’arancio fluo ci doni e se siamo raffinate non è detto che il color cipria ci rappresenti al meglio, così come, non sempre, il total black risulta più elegante che funereo! Ci si mettono le nostre tonalità in dotazione, a scombinare certezze!
Ed ecco che allora vi serviranno dei drappi colorati da accostare al viso, vi servirà l’analisi del sovratono e del sottotono – perché anche quello c’è! – del valore cromatico, del contrasto e dell’intensità… insomma: un viaggio tutt’attorno a noi!
Quante volte guardiamo un armadio strabordante vestiti eppure ci ritroviamo ad esclamare, sconsolate: “non ho niente da mettermi!”
Partiamo da un assunto: il guardaroba efficiente non è quello che ha tanti abiti, ma quello che consente tante combinazioni di abiti, ovvero tanti outfit. Per ottenere combinazioni efficaci e outfit convincenti la parola chiave è «coerenza». Mi spiego meglio: è necessario che i capi che lo compongono, tanti o pochi che siano, abbiano delle caratteristiche in accordo, cioè che siano in armonia per colore, tessuto e stile.
Per creare più outfit possibile, gli abiti devono seguire una stessa palette. Il che non vuol dire avere l’armadio tutto nero oppure solo blu o giallo, ma semplicemente orientarsi su colori della stessa famiglia cromatica.
E quindi ecco che accostamenti improbabili possono risultare vincenti sulle nostre tonalità di base. Rossella Migliaccio su questo è categorica: togliamo dal podio il nero e valutiamo tutte le sfumature con cui possiamo arricchirci!
Ehm… ok, io però il nero lo amo da sempre (perché sfila – of course – perché sta bene a tutte – così credevo – perché si abbina con tutto – lo adoro con il rosa, con il rosso corallo, con il turchese… – però sì, in effetti, rispetto all’adolescenza adesso ho molti più capi con maggior carattere del nero.
Anche questo viene preso in considerazione dall’autrice: l’interazione emozionale delle varie sfumature cromatiche, impattanti e capaci di influenzare molti degli aspetti del quotidiano. Così è, in effetti: con i colori si comunica con gli altri e con se stessi… se così non fosse non ci sarebbero terapie fondate su questo.
L’immagine che di noi guardiamo allo specchio riflette messaggi subliminali capaci di influenzare l’auto-giudizio.
Faccio un esempio: se il nero mi “sbatte” e lo indosso ogni mattina, ogni mattina mi ritroverò davanti, allo specchio, l’immagine di una donna spenta e questo sarà un input negativo, che assimilo senza nemmeno rendermene conto. Perché non imparare a usare i colori giusti, in base alle mie palette di riferimento, capaci di illuminare questo benedetto nero… se a lui non voglio rinunciare?
Da qui nasce la mia personale campagna contro il colore nero. Attenzione, non nego che sia un colore elegante e di grande personalità. Lo apprezzo come scelta consapevole, ma tendo a rinnegarlo come rinuncia al colore, come paura del colore (cromofobia). Suona un po’ come un «ormai…», ed è quello che ci rende vecchi, a prescindere dalla nostra età anagrafica.
Al di là dei numerosissimi consigli – e sconsigli – presenti nel libro, mi sono particolarmente piaciuti i vari focus (storici e non) sui principali colori.
Ho letto vari libri sul feng shui e il potere energetico dei colori non mi è, quindi, nuovo. Sapevo che il blu è un colore d’Acqua e che più la tonalità è scura e più siamo verso la forma yin dell’energia Acqua; il blu è un colore, in genere, calmante e riflessivo, porta cioè verso l’interno. So quali sono le stanze della casa in cui è preferibile renderlo evidente – e via scrivendo – nel libro della Migliaccio ho scoperto che pare attivi fino a undici tranquillanti chimici del nostro cervello!
Ecco, di aneddoti così ce ne sono parecchi e me li sono tutti sottolineati, ovviamente!
Al setaccio (come spunto positivo e non come critiche), in questo libro sono passate moltissime celebrità… reali e non; persino Ariel e Biancaneve sono state nominate!
Insomma, in questo libro si parla di Armocromia e:
- abbinamenti
- guardaroba (tra le altre cose, per esempio: cos’è e come si realizza una capsule wardrobe?)
- moda (come nasce un Pantone® dell’anno?)
- i falsi miti del nero
- il rosso, odio e amore (per me è amore, non oserei mai un total red ma, contrariamente a quanto scrive l’autrice, sono una persona timida pur amando indossarne dei capi o degli accessori ;-); mi è piaciuto il suggerimento di sfruttare questo colore come power colour. (in ambiti professionali)
- arredo
- comunicazione
- Nord Vs Sud: la diversa propensione al colore
Un libro che si rivolge a donne e maschi, senza distinzione di genere; alle Fashion victim, ai grafici, ai politici, agli instagrammer, a… a tutti!
P.s: Dimenticatevi la regola “Massimo tre colori” – regola che ho fatto mia a lungo – e pensate all’eleganza dei foulard Hermès; foulard su cui – come giustamente sottolinea la Migliaccio – si possono trovare fino a quaranta colori diversi, tutti perfettamente in armonia!
Consigliato.
Titolo: Armocromia
Autore: Rossella Migliaccio
Editore: Vallardi
Sinossi:
Quante volte ci capita di sentirci spenti, giù di tono, incapaci di esprimere la luce che sentiamo brillare in noi? Diamo la colpa alla mancanza di sonno, allo stress o alla giornata sbagliata, ma non siamo consapevoli che la ragione è un’altra: i colori. Come le tempere sulla tavolozza di un grande pittore, anche la nostra pelle ha bisogno degli abbinamenti giusti per risplendere.
Ma come fare a orientarsi? Come capire quali sono i colori giusti per noi? Il segreto c’è, si chiama Armocromia ed è il metodo scientifico ideato da Rossella Migliaccio per identificare la nostra palette di colori personale, scoprire le sfumature che ci valorizzano e imparare a far risaltare il nostro fascino e la nostra unicità. Grazie all’Armocromia impareremo a conoscere i colori che ci sono amici e a declinarli per scegliere abiti, accessori, make-up, arredamento…
Ma non è solo una questione di immagine: riscoprire i colori ci spinge a domandarci quando e perché abbiamo smesso di usarli, a rivedere la nostra storia e, talvolta, a iniziarne una nuova. Conoscere il linguaggio segreto dei colori può cambiarci la vita, rendendoci più sicuri, più belli e, di conseguenza, più felici.