Tosca di Giacomo Puccini

Voce alla Musica

a cura di Gianna Ferro

Tosca opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Victorien Sardou, Luigi Illica e Giuseppe Giacosa resta il melodramma più discusso tra i critici, ma viene promosso a pieni voti dal pubblico.

Con tutta la deferenza pel grande drammaturgo francese, io vorrei affermare che il suo lavoro fu migliorato prima dall’Illica e dal Giacosa, che ne affinarono i principali elementi, poi dal Puccini che con una tavolozza delicata e aristocratica ne nobilitò la rappresentazione. Ma – per quanto abilmente mascherato – il difetto originale del dramma a tinte troppo forti, e povero di ogni elemento psicologico, rimane visibile ostacolo ad una libera estrinsecazione della fantasia musicale di Giacomo Puccini…” dal Corriere della sera

Il libretto è tratto dal dramma di Victorien Sardou. Secondo gli esperti di teatro Sardou non è un drammaturgo, nel senso tradizionale del termine, ma un abile “costruttore” di personaggi drammatici, sia femminili che maschili. E infatti, nelle sue pieces più riuscite tutto ruota intorno alla figura della o del protagonista principale.

Questa “personalizzazione” dell’azione drammatica va a tutto vantaggio della concisione e della rapidità dello sviluppo del dramma, sebbene esso sia suddiviso nei tradizionali cinque atti, ridotti poi da Puccini a tre, all’interno dei quali di solito si muovono due vicende parallele, ma intrecciate tra loro, i cui ingredienti sono sempre contrasti di sentimenti spinti all’eccesso, con la morte come unica soluzione possibile: l’amore è attrazione fatale e il suo risvolto è la gelosia, forza motrice di tutto il dramma.

Giacomo Puccini assiste a teatro a una rappresentazione de “La Tosca” nel 1889 a Milano e ne rimane colpito, pensando ad un perfetto soggetto per un’opera lirica. Il primo ad avere l’incarico da Ricordi a mettere in scena l’opera fu Alberto Franchetti, dell’adattamento fu incaricato Illica.

Una sera durante un incontro a Parigi tra Franchetti, Illica e Sardou, leggendo il canovaccio dallo stesso librettista, Giuseppe Verdi, presente alla serata, ne rimase favorevolmente impressionato sia dal soggetto in sé, sia dal lavoro fatto da Illica :

…Vi sarebbe un dramma che, se io fossi ancora in carriera, musicherei con tutta l’anima, ed è Tosca” G.Verdi

E’ probabile che qualcuno, forse lo stesso Illica, attraverso Ricordi, avesse riferito l’episodio a Puccini, così che l’editore veniva incaricato di convincere Franchetti a rinunciare all’incarico. Dopo vari tentativi, tra i quali quello che Tosca era un’opera violenta o che il riferimento storico a Napoleone non avrebbe suscitato riscontro, Franchetti rinunciò al libretto e nel giro di pochi giorni passò a Puccini.

Il compositore coinvolse nell’impresa Giacosa, che accettò a malincuore, convinto che si trattasse di un soggetto nel quale non c’era spazio per la poesia, per lo slancio lirico, un soggetto scritto per valorizzare la virtuosità di qualche cantante e c’era il rischio di cadere nella “monotonia”, ma che Puccini valorizzò, invece, con un monocentrismo drammaturgico.

Trama

La storia si svolge a Roma nel 1800. La napoleonica Repubblica Romana è appena stata abolita e sono in corso rappresaglie nei confronti degli ex repubblicani. Cesare Angelotti console dell’ex Repubblica Romana è fuggito da Castel Sant’Angelo e si rifugia nella chiesa di Sant’Andrea della Valle, dove sua sorella la Marchesa Attavanti ha nascosto degli abiti femminili che gli permetteranno di passare inosservato. La donna è stata ritratta senza saperlo dal pittore Mario Cavaradossi. Questi si accorge di Angelotti che conosce da tempo il quale gli rivela la propria situazione. Improvvisamente vengono interrotti dall’arrivo di Tosca, che, riconoscendo nel dipinto della Maddalena le fattezze della marchesa, fa una scenata di gelosia a Mario, che a fatica riesce a calmarla e a congedarla.

Angelotti esce dal suo nascondiglio e riprende il discorso con Mario che lo indirizza nella sua villa, ma un colpo di cannone proveniente da Castel Sant’Angelo annuncia che la sua fuga èstata scoperta. Lasciano la chiesa tra coristi e chierichetti , e nel bel mezzo della confusione appare Scarpia capo della polizia che sospetta fortemente di Mario. Per essere certo che che Cavaradossi abbia aiutato Angelotti a nascondersi basterebbe una prova sicura, cerca, allora, di coinvolgere Tosca tornata in chiesa per parlare con Mario.

Scarpia suscita la morbosa gelosia di Tosca mostrandole un ventaglio. La donna credendo alle insinuazioni di Scarpia giura di trovarli, precipitandosi alla villa dove di solito lei e Mario si incontrano.Scarpia la fa seguire.

Mentre a Palazzo Farnese Scarpia sta cenando Spoletta, lo scagnozzo che aveva seguito Tosca, gli conduce Mario che è stato arrestato. Questi si rifiuta di rivelare dov’è Angelotti e viene condotto in una stanza e torturato. Giunge Tosca, alla quale Scarpia aveva fatto pervenire un biglietto, che stremata dalle grida di Mario confessa il nascondiglio dell’evaso: nel pozzo del giardino della loro villa. Cavaradossi la maledice per aver parlato . Intanto arriva la notizia della vittoria di Napoleone a Marengo , Cavaradossi esulta e Scarpia lo condanna a morte. Disperata Tosca si dona a Scarpia, che la vuole da tempo, se egli acconsentirà di liberare Mario.

Scarpia convoca Spoletta e con un cenno di intesa fà credere a Tosca che la fucilazione sarà simulata e i fucili caricati a salve. Mentre stà scrivendo il salvacondotto che li porterà fuori dallo Stato Pontificio, Tosca aggredisce Scarpia e lo pugnala.

All’alba sui bastioni di Castel Sant’Angelo, Mario è pronto a morire. Scrive un’ultima lettera d’amore a Tosca, che le deve essere consegnata , ma nel frattempo lei arriva e gli dice di aver ucciso Scarpia. Lo informa della fucilazione simulata e scherzando gli raccomanda di fingere bene la morte. Ma Mario viene fucilato per davvero e Tosca mentre scuote il suo corpo, gli uomini di Scarpia,che ne hanno scoperto la morte ,si precipitano per trarla in arresto. Ma la donna li evita, si dirige verso il parapetto dei bastioni del castello e si lancia nel vuoto.

La vera protagonista dell’Opera non è Tosca , bensì la sua gelosia, che agisce all’interno di un contesto reso esplosivo dalla presenza di altri elementi inconciliabili tra loro: sesso, religione e arte.

L’amore per la storia spingeva Sardou a far agire i suoi personaggi sullo sfondo di precise circostanze storiche che interagivano con le vicende private dei protagonisti.

Nei giorni prima della serata del 14 gennaio in teatro si sparse la voce che si stava preparando un movimento anti-Tosca, che al momento opportuno avrebbe fatto di tutto per far cadere l’opera. Queste voci accrebbero la naturale tensione, ancor di più quando un responsabile della sicurezza informò che vi era il concreto pericolo di un attentato in sala, dove avrebbe dovuto prendere posto la regina Margherita e alcuni membri del governo, tra cui il primo Ministro Pelloux, che all’indomani dei tragici moti di Milano del 1898, aveva sostituito Rudinì alla guida del governo e aveva ingaggiato un duro braccio di ferro in Parlamento con la sinistra nel far approvare leggi che limitavano la libertà di stampa, associazione e riunione.

Puccini scelse il soprano Hariclea Darclèe e il baritono Eugenio Giraldoni; per la direzione Leopoldo Mugnone, per la direzione di scena, come si diceva allora, a Tito Ricordi.

La prima rappresentazione della “Tosca” si tenne a Roma, al Teatro Costanzi, il 14 gennaio 1900.

Inizialmente criticata da una parte della stampa, che si attendeva un lavoro più in linea con le precedenti opere di Puccini; le critiche però erano più rivolte al libretto che alla musica, dando così in un certo senso ragione a Giacosa. Si riconosce al compositore il merito di aver conferito dignità d’arte ad un soggetto di “riprovevole volgarità”.

Tosca conquistò un posto di rilievo nella storia della tradizione operistica italiana; si affermò ben presto in repertorio e nel giro di tre anni fu rappresentata nei maggiori teatri lirici del mondo.

Ascolto: Arie famose

E lucevan le stelle  – https://www.youtube.com/watch?v=1VZu15rk2qI

Vissi d’arte https://www.youtube.com/watch?v=F4aMFgHzd-0