Voce di sale – di Luisa Sordillo

recensione di Emma Fenu

Voce sale

Voce di sale è un romanzo che affronta la tematica dell’autismo scritto da Luisa Sordillo e edito da Iacobellieditore nel 2019.

Essere diversi è normale.

Non è un paradosso: è realtà oggettiva.

Ognuno di noi ha peculiarità proprie che lo distinguono dagli altri, lo rendono unico, irripetibile e speciale.

Alcuni di noi hanno caratteristiche che richiedono maggiori competenze nell’accoglienza della diversità: gli autistici sono diversi come tutti ma, per porsi in relazione funzionale e costruttiva con loro, per essere veri amici e buoni educatori e per stabilire un ponte di connessione bisogna avere gli strumenti necessari.

Bisogna aver appreso come essere diversamente abili per entrare nel mondo dei definiti diversamente abili.

E bisogna, in primis, aver compreso che essere diversi non è essere sbagliati.

Voce di sale è la storia di Adriano, un bambino con un autismo ad alto funzionamento, un bambino intellligente, bellissimo e trasparente e puro come l’acqua, incapace di mentire, di essere “opportuno”, di esprimere il proprio dolore e di recepire empaticamente i sentimenti altrui.

Adriano non ama stare solo, anche se si isola; Adriano è sensibile, anche se non dà le risposte che ci si aspetta.

Voce di sale è la storia di Aurelia, una mamma che ha lasciato la propria professione per dedicarsi alla cura dei suoi due gemelli, una mamma diversa come il suo bambino, che resta una donna fatta di carne, sangue e… sale.

Aurelia non ama stare sola, anche se decide di occuparsi personalmente dell’istruzione di un figlio; Aurelia è sensibile, anche se non può concedersi di cedere mai.

Voce di sale è la storia di Adele, una bambina che porta il fardello del proprio gemello e che deve essere ciò che lui non è, diversa due volte, perchè è se stessa e perchè è sorella di Adriano.

Adele non ama stare sola, anche se alla sua festa di compleanno non riceve nessuna visita; Adele è sensibile anche se a volte pensa che suo fratello è un mostro.

E ci sono molte altre storie, in questo romanzo.

Sono Voce di sale: voci sapide ma senza la dolcezza dello zucchero, senza l’asprezza del limone; senza l’amarezza della cicoria.

Sono Voce di sale: voci che arruffano sillabe e dipanano pensieri, nella corsa per scoprire chi sono.
E solo annullandosi nel mare della vita possono riconoscersi come fatte della stessa materia. Diverse statue, capolavori unici.

 

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Sinossi

Un libro sull’autismo e in particolare, tra storie di amore e di amicizia, sull’effetto collaterale che produce quando scaraventa all’aria una famiglia: la solitudine.

Una domanda, apparentemente innocua, buttata lì in una mattina qualunque da un bambino di 9 anni, Adriano, innesca un marasma di pensieri e riflessioni in sua madre, che ruzzola così tra i suoi ricordi. Il racconto traghetta il lettore dalla spensieratezza dell’adolescenza all’incontro con il grande amore e alla nascita dei figli, dall’ansia del sospetto al dolore della certezza: l’autismo del figlio.

Ed è una rivoluzione all’interno della famiglia e fuori, uno scontrarsi con un mondo non ancora sufficientemente informato e pronto all’accoglienza. Una chiusura che spintona nell’angolo della solitudine, tra lacrime e rabbia.

Perfino il marito non riesce a fronteggiare la situazione e, vilmente, si allontana. Gli incontri con una pittrice eclettica e il primo amore riconsegnano alla madre, Aurelia, gli strumenti per aprire un varco tra pregiudizi e disinformazione e soprattutto la spingono a corpose riflessioni e nuove consapevolezze.

È in grado di amare suo figlio per quel che è e non per quello che avrebbe voluto che fosse.

Un assioma, faticosamente conquistato, sovrasta tutti: l’autismo e l’autistico sono due entità differenti e mentre il primo si odia, l’altro si può riuscire ad amare.

Titolo: Voce di sale
Autore: Luisa Sordillo
Edizione: Iacobellieditore, 2019