STORIA DI DUE ANIME – di Alex Landragin

Recensione di Serena Savarelli

storia anime

S’intitola Storia di due anime e contiene diverse figure tracciate a mano ed è composto da tre diversi manoscritti, scritti a mano in francese: è una storia travagliata.

Non ho scritto questo libro.
L’ho rubato.

Beattie Ellingham, detta la Baronessa, possiede un libro da rilegare. Per lei il rilegatore è un artista, come lo scrittore. Dovrà essere rilegato su misura, a patto che non venga assolutamente letto.

Ciò nonostante, per il rilegatore è impossibile posare accidentalmente l’occhio su alcune frasi.

Un giorno la Baronessa viene assassina; le hanno cavato gli occhi, ma i dettagli sulla sua morte vengono insabbiati e il manoscritto rimane al rilegatore; nessuno lo reclama e lui legge i tre racconti che lo compongono: L’educazione di un mostro, La città fantasma, I racconti dell’albatro.

Il primo un racconto di Charles Baudelaire, il secondo un noir ambientato nella Parigi degli anni ’40 scritto da Walter Benjamin e l’ultimo sembra l’autobiografia di una maga immortale.
Con questa sequenza è stato rilegato, ma ne esiste un’altra, chiamata «la sequenza della Baronessa», che dà luogo a un vero e proprio romanzo.
Il lettore sceglierà la sequenza che più gli aggrada.

Avendo ormai imparato a conoscerlo intimamente, ritengo ci siano almeno sette modi possibili d’interpretare Storia di due anime…

Ho abbracciato ognuna di queste ipotesi almeno una volta, e alcune ripetutamente, ma non sono ancora stato in grado di sceglierne una.

Lo scrittore Walter Benjamin fugge da Parigi a metà giugno, ma non riesce a imbarcarsi per l’America. Nel villaggio di pescatori di Portbou, il 26 settembre, gli viene negato il permesso di entrare nel Paese. Benjamin, cardiopatico e braccato dai nazisti, in una camera di albergo, inghiotte una dose letale di morfina.
In seguito, si narra che possedesse un manoscritto il giorno della sua morte, ma in seguito questo scomparve.

Lui si è avvicinato allo scrittoio e ha preso il foglio su cui stavo scrivendo, questo foglio, quello che stai leggendo adesso. «Che cos’è?»
«Un romanzo.»

«Sta scrivendo un romanzo!» ha dato una scorsa alle parole. «E di cosa parla, questo suo romanzo?»

Ho pensato agli occhi di Madeleine. «Principalmente d’amore, credo.»

In realtà, mentre Benjamin aspetta che torni il medico, pensa che gli chiederà un ultimo desiderio.
Lo pregherà di guardarlo negli occhi.
Tornando indietro con il tempo e arrivando a lunedì 27 maggio 1940, raggiungiamo un luminoso pomeriggio di maggio a Parigi, nel cimitero di Montparnasse. Davanti alla tomba di Charles Baudelaire, Benjamin rimane ammaliato da una donna.

Lui è un fuggitivo in un’epoca di fuggitivi, quando tutti i cittadini tedeschi avevano ricevuto l’ordine di consegnarsi alla polizia. Ma lui era rimasto a Parigi con la scusa di dover terminare il suo romanzo incompiuto.
Benjamin decide di seguire quella donna che gli aveva trasmesso un’impressione di fierezza immobile, chiusa e impenetrabile. La segue fino a un monumento di marmo screziato di grigio e rosa.

In lamina d’oro erano incise le parole LA SOCIÉTÉ BAUDELAIRE, e sotto i seguenti nomi:

Édmonde Duchesne De Bressy, 1845-1900, Fondatrice e Presidente

Lucien Roeg, 1866-1900, segretario
Hippolyte Balthazar, 1876-1917, segretario
Aristide Artopoulos, 1872-1923, Presidente.

Un incontro fugace, tra due spiriti affini, una corsa dentro al rifugio più vicino dopo l’urlo delle sirene che annunciano l’inizio dell’invasione e la ripresa della loro storia.
Una storia antica. Una storia di anime e del loro viaggio per tornare a casa.

Il mio nome è Alula. Io sono colei che ricorda. Il tuo nome è Koahu. Tu sei colui che dimentica.
Molte vite fa tu e io siamo stati amanti. Ti ho amato nel modo in cui la conchiglia ama il mare: se qualcuno accostava l’orecchio alla mia bocca, ciò che sentiva era la tua canzone. Ti ho amato nel modo in cui la sabbia ama l’acqua: sempre pronta ad accoglierti con un fremito muto. Ti ho amato come il tuono squarcia la notte, come la farfalla che accarezza il fiore, come la luna che insegue il sole.

Ma da loro, popolo antico e saggio, la Legge esige una cosa soltanto: Non c’è scambio che possa compiersi senza tornare indietro. Infrangere questa Legge significava distruggere il mondo, perché ogni cosa deve sempre tornare al suo posto.

Solo un saggio poteva compiere uno scambio senza dover tornare indietro. Questa gente aveva ricevuto un dono: poter guardare negli occhi un’altra persona, sentire l’anima risvegliarsi, per essere poi trasportata nel corpo dell’altro e rimanerci finché non arrivava il momento di tornare indietro. Per ogni scambio, un nuovo occhio veniva tatuato nella loro pelle.
Ma all’arrivo degli stranieri, approdati con l’enorme veliero, accadde qualcosa.

Ci sono momenti in cui si viene colti da un terrore così grande che il cuore improvvisamente vede più lontano di quanto abbia mai visto e la mente sviluppa una scaltrezza insospettata. Fu ciò che accadde quella notte.

Ha inizio il viaggio di Alula per ritrovare Koahu, attraverso uno sguardo, attraverso l’oceano, i paesi e i secoli.
Benjamin ha ricorrenti incubi durante la notte. Sogna di essere in un’isola tropicale, altre di essere una donna che cresce un bambino durante l’assedio prussiano, altre sogna di essere Baudelaire, che vive in miseria con Jeanne Duval, ma l’unico elemento ricorrente sono gli occhi. I suoi sogni finiscono sempre con lui che guarda qualcuno negli occhi e ogni volta si sveglia urlando.
Madeleine, che vive da giorni nel suo appartamento, dopo averlo incontrato al cimitero, è l’unica in grado di dissipare quegli incubi. Così, gli narra I racconti dell’albatro, l’antica storia di due giovani innamorati esiliati dalla loro terra natia a causa del loro amore impossibile. Errarono sopra il mare
trasformandosi in animali e quando stremati pensavano di perire, iniziarono a battere le loro ali insieme, trasformandosi in un uccello solo, il più grande degli uccelli: Toroa, l’albatro errante.
Planarono in un’isola disabitata e chiamarono la loro nuova casa Toroa’eetee, che significa «La casa dell’Albatro Errante», abbreviata successivamente con Oaeetee, l’isola di Alula e Koahu.

 

Forse mi ero innamorato più della storia di Madeleine che di lei. Forse lo spettro dell’amore è più vasto di quanto crediamo, ed è effettivamente possibile innamorarsi di una storia…

Madeleine vuole un libro antico e chiede a Benjamin di partecipare all’asta per ottenere il manoscritto. È un racconto inedito di Charles Baudelaire, intitolato L’educazione di un mostro.
Narra non solo della sera in cui Charles venne investito da una carrozza e soccorso da Madame Édmonde, una donna dal volto deforme che conosce, come lui, la storia di Alula e Koahu, dell’isola Oaeetee, del capo Otahu e del saggio Fetu, e dell’albatro, nato dall’unione di un gufo e una sterna.
Per Charles tutto è un grande paradosso. Charles desidera lasciare traccia di memoria della storia più incredibile che abbia mai scritto, dedicandola alla sedicenne Mathilde, che presto avrebbe guardato negli occhi.

Ma se lo scambio dovesse avvenire, se le cose dovessero davvero andare come Èdmonde ha predetto, allora questo racconto ne sarà la testimonianza. Così, se ogni memoria delle tue vite precedenti rimarrà confinata nei sogni, questo racconto servirà sia a ricordarti sia a dimostrarti chi sei stata in passato, mia cara ragazza.

Benjamin non riesce a credere fino in fondo alla storia di Madeleine e così lei scompare dalla sua vita. Non riesce nemmeno ad aggiudicarsi il manoscritto tanto bramato, ma scopre, bensì, che l’uomo che lo ha appena acquistato è in pericolo e cerca di avvisarlo invano. Quell’uomo viene trovato ucciso, senza gli occhi. Benjamin prova a collaborare con polizia, ma tiene per sé il nome di Madeleine.

Le indagini portano a un unico sospettato, Coco Chanel, membro della Société Baudlaire. Sono anni che si perpetuano omicidi e tutti i cadaveri vengono trovati senza i bulbi oculari.

Il primo di questi risaliva al 1922, un librario antiquario al quale avevano commissionato la vendita di un racconto inedito di Charles Baudelaire, che poi non venne mai trovato, ma il cliente era proprio la Société Baudelaire, all’epoca il presidente era Aristide Artopoulos.

Nove anni dopo la stessa fine toccò a un industriale belga che si trovava a Parigi per acquistare un racconto scritto di suo pugno da Baudelaire durante l’esilio a Bruxelles. Anche quel caso riportava alla Société Baudelaire e scavando tra gli archivi, erano saltati fuori altri omicidi simili: Hippolyte Balthazar, medico psicologo assassinato nel 1917 e nel 1900 toccò a Édmonde de Bressy e il segretario Lucien Roeg, tutti collegati alla Société Baudelaire.
La soluzione, tuttavia, riguarda il tempo e la Legge infranta. Per ritrovare Koahu, Alula entrò nel corpo del giovane mozzo straniero, Joubert, ma nel suo rimase un’anima tormentata capace di compiere lo scambio che avrebbe distrutto il mondo. Mehevi con il suo agghiacciante ghigno ditrionfo, un coltello in una mano e nell’altra gli occhi della finta Alula.
Mehevi e Édmonde. Alula e Joubert.

E se, quando avevo compiutolo scambio con Joubert più di un secolo prima, avessi effettivamente piantato il seme della distruzione del mondo, proprio come la Legge profetizzava? E se Mehevi fosse stato il fiore malvagio del mio peccato: un’anima priva di coscienza, fatta di pura rabbia, un adepto delle forme più esoteriche dello scambio, libero di vagare per il mondo spinto da desideri tremendi e irriconoscibili? E se io fossi stata l’unica persona in grado di fermare la sua vendetta?

Storia di due anime è il romanzo che scontra continuamente il lettore contro un perenne scetticismo, che gli insegna che lo scambio non è un gioco, perché ogni scambio equivale a rubare una vita, con tutto ciò che ne consegue. Il lettore resterà in bilico tra le tante interpretazioni. Questa storia è un gioco? Uno Scherzo? Un enigma intricato? Un imbroglio? Un’allegoria o una favola complessa e oscura? Un misterioso messaggio in codice rivolto a un destinatario sconosciuto? O un memoir sottile e velato?

Di una cosa si può star certi: Alex Landragin ha scritto un vero capolavoro che il lettore decide immediatamente di leggerlo una seconda volta, perché non può fare a meno di assaporare questa storia in tutte le sue sequenze.

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SINOSSI

A Parigi, una ricca collezionista incarica un uomo di rilegare insieme tre manoscritti, composti in epoche diverse e da mani diverse. A una condizione: non leggerli.

Ma quando viene a sapere che la donna è morta – qualcuno dice assassinata – il rilegatore rompe la promessa. Rimane così colpito – e turbato – dalla lettura dei manoscritti che decide di pubblicarli col titolo di Storia di due anime. L’educazione di un mostro. Dopo essere stato investito da una carrozza, Charles Baudelaire viene soccorso e portato in una villa subito fuori Bruxelles. Anche se lui non l’ha mai vista, la misteriosa padrona di casa dimostra di conoscere il suo passato fin troppo bene.

E gli fa una proposta inquietante…

La città fantasma. A Parigi, davanti alla tomba di Baudelaire, un uomo e una donna s’incontrano per la prima volta. Lui è un rifugiato tedesco, lei – Madeleine -, un’enigmatica appassionata di poesia. Con l’esercito nazista ormai alle porte, la città viene evacuata, ma i duedecidono di restare.

E, in quei giorni di passione, Madeleine gli racconta una storia incredibile: la storia di due anime che si perdono e si ritrovano da quasi due secoli. E poi gli chiede di partecipare a un’asta, dove si venderà il manoscritto di un racconto inedito di Charles Baudelaire, L’educazione di un mostro.

L’uomo la asseconda, rimanendo così invischiato in una serie di brutali omicidi che sembrano portare la firma dell’esclusiva – ed elusiva – Société Baudelaire…

I racconti dell’albatro. È la storia di Alula, colei che ricorda, e di Koahu, colui che dimentica. Una storia che comincia al tramonto del XVIII secolo, in una sperduta isola del Pacifico, e si dipana fino ad arrivare a Parigi, nel 1940, davanti alla tomba di Charles Baudelaire, dove il cerchio si chiude. O forse no…

Titolo: Storia di due anime
Autore: Alex Landragin
Edizione: Nord, 2020