La cura. Storia di tutti i miei tagli di Icaro Tuttle
Voce alle donne
Recensione di Emma Fenu
La cura. Storia di tutti i miei tagli è una grafic novel della giovanissima Icaro Tuttle edita da Becco Giallo nel 2022.
Di cosa tratta La cura?
La cura tratta della depressione della giovane protagonista. E dei tagli, delle incisioni dolorose su carne e anima per aprire organi, il cervello e il cuore in primis, e liberarsi dal laccio, dalla catena, dalla benda sugli occhi, dalla mano che serra la voce.
Un argomento tabù affrontato fra immagini compediarie, scarne, con pochi colori, fino alle pagine tutte nere, con parole in bianco.
La depressione c’è ma non si vede come un arto rotto, come le tacchette della febbre.
Soffia sulle candeline della porta, siede accanto nel banco di scuola: si cerca di ritagliarsi uno spazio libero, di ascoltare la caterva di consigli di chi non ha la minima idea di cosa sia la malattia e ci si trova soli davanti al mostro.
“Non funziona nulla per curarmi, perchè non funziono io”, si pensa. E, intanto, si sopravvive a sorsi di lacrime e si cerca la soluzione, la accoglienza di ogni parte di sè, anche quella autentica che ci hanno insegnato a nascondere e a temere.
Ma la depressione sa viaggiare, ti segue, ti sussurra o urla addosso, dentro la testa.
E cerchi di stordirti con pastiglie, droghe e preghiere. Ma il senso di colpa resta, perché se sei depresso… sei sbagliato.
E poi lo sconforto. “E se non dovessi guarire mai?” Possono i demoni spurgare con un taglio alla nuca?
Perchè leggere La cura?
Ho letto La cura riconoscendovi la depressione. Ma potrebbe funzionare per ansia, panico, psicosi.
O un’ossessione amorosa, un conflitto con i genitori, un senso di ineguadezza, i postumi di un trauma, la difficoltà del crescere e riconoscersi nell’adolescenza, essere bullo o vittima di bullismo, avere fobie castranti, reazioni eccessive.
D O L O R E.
La cura non è mai indolore, qualsiasi sia ciò di cui dovete liberarvi.
Non è un’onta, una vergogna, una debolezza.
Non è una nemica, ma nemmeno un’amica.
Dovete semplicente non giocarvi più, ossia non ripetere schemi e copioni che vanno tagliati, recisi a morsi o con bisturi.
Anche partorire un figlio, un libro, un progetto fa male. Si urla dagli abissi.
E poi si risale. Liberi, con ali che non si bruciano, perché sono temprate.
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Sinossi
La cura di sé non è mai indolore.
Che sia un’operazione al ginocchio o la fine di una relazione tossica, ci costringe ad attraversare un periodo di sofferenza, nella speranza che forse, un giorno, potremo stare un meglio.
Un webcomics autobiografico che racconta senza filtri un periodo di autolesionismo e depressione di una ragazza di vent’anni.
Un’autrice italiana dall’enorme seguito su Instagram, conosciuta con lo pseudonimo di Icaro Tuttle.