La casa del male – di Annalisa Strada e Gianluigi Spini
recensione di Emma Fenu
La casa del male è un romanzo storico per ragazzi scritto da Annalisa Strada e Gianluigi Spini ed edito da De Agostini nel 2021.
La Seconda Guerra Mondiale si studia ancora in classe, perchè è la nostra storia, perchè spiega le evoluzioni e involuzioni dell’Italia e del mondo, perchè una guerra, pur nelle mille differenze di strategie combattive, alleanze, tempi e luoghi, è sempre tale, ossia ingiusta.
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Articolo 11 della Costituzione Italiana entrata in vigore il 1 gennaio 1948
La casa del male racconta uno dei periodi più oscuri e discussi della Seconda Guerra, quando, a seguito dell’armistizio firmato dal Maresciallo Pietro Badoglio l’8 settembre del 1943; il re fuggì a Brindisi; Benito Mussolini fondò la Repubblica di Salò, istituendo proprie forze di polizia; gli alletati penetravano in Italia sostenuti dai partigiani e i nazifascisti occupavano il territorio.
Anni terribili di incertezza, di ideali spezzati, di delatori, di morti sotto i vari vessilli.
Ma a 15 anni, anche se imperversano i bombardamenti e lo stomaco si contorce dalla fame, Arturo si innamora di Liliana e fra case sventrate e cappotti logori si scambiano il primo bacio. Non sono più bambini e i loro amici d’infanzia, Luciano e Vittorio, si battono per idee politiche opposte.
Arturo, reo solo di essere un orfano di guerra e di essere fatto per un mondo di pace, di lavoro onesto e di amore sincero, viene condotto a Villa Triste, così soprannominata perchè nel piano inferiore vengono perpetuate sadiche torture ai sospettati di essere contrari al regime.
Al piano superiore, invece, si intrattengono balli con personaggi famosi e ricchi, donne in abito da sera e piatti prelibati. E, fra risate e canzoni, si odono le urla dei prigionieri: tutti sanno e non provano orrore, perchè di orrore sono fatti.
Ispirata a vicende reali, La casa del male racconta ai ragazzi, e non solo, attraverso gli occhi dei coetanei, ragazzoi ancora ingenui anche se baldanzosi, ancora digiuni dei compromessi infami dei potenti, ancora convinti che il male abiti fra orchi, draghi e streghe e non in via Paolo Uccello, a Milano.
“Resta ragazzo, finchè puoi”, dice con un sorriso sghembo un compagno di prigionia ad Arturo, ma anche questo eroe dovrà andare per mare e lasciare l’isola dell’infanzia, per riconoscersi uomo.
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Sinossi
Arturo ha quindici anni e un pensiero fisso in testa: dichiararsi a Liliana, la ragazza della porta accanto.
Col pensiero di Liliana, Arturo non fa quasi più caso all’atmosfera cupa che si respira nelle vie di Milano.
Del resto, è abituato alla guerra, agli aerei che sganciano i loro carichi mortali, alle cattive notizie dal fronte e alle estenuanti file per un tozzo di pane da dividere con la mamma e la sorella. Per Arturo questa è la normalità, e tenere un basso profilo è l’unico modo che ha per sopravvivere, a dispetto di quel che pensano i suoi amici: il ribelle Luciano, invischiato in ambienti antifascisti, e lo sprezzante Vittorio, camerata convinto.
Arturo guarda Liliana e non vede nient’altro. Non vede la morte, non vede le torture, non vede la Villa Triste di via Paolo Uccello.
Una casa in cui coloro che entrano difficilmente possono raccontarlo.
Nella Milano di Arturo e Liliana, a volte, basta una parola, o un pensiero pronunciato ad alta voce per finire inghiottiti dalla casa, e lì, nemmeno tutto il coraggio del mondo può salvarti.
Ma a quindici anni non ci si arrende, si è pronti a giocare la partita, anche se in palio c’è una vita.
Con questo romanzo, Annalisa Strada e Gianluigi Spini portano alla luce uno degli episodi più crudi e terribili della Seconda guerra mondiale. Arturo e Liliana non sono realmente esistiti, ma i loro nomi racchiudono la storia di migliaia di giovani che, come loro, hanno vissuto l’orrore delle Ville Tristi sorte sul territorio italiano durante il conflitto.
“Villa Triste” era una canzone d’amore un po’ strappalacrime che ebbe un grande successo all’inizio degli anni ’40.
Poi arrivarono i mesi drammatici dell’occupazione nazista e quel nome — certe volte le parole seguono percorsi inaspettati — passò a indicare quei centri di tortura gestiti dai fascisti dove, per far confessare i partigiani arrestati, si consumarono con ferocia atrocità e torture di ogni genere. Una pagina poco nota e quasi dimenticata della nostra storia recente.
La casa del male è un romanzo limpido e intenso che si legge con emozione crescente. –
Walter Fochesato, Andersen
Titolo: La casa del male
Autori: Annalisa Strada e Gianluigi Spini
Edizione: De Agostini, 2021