Dio a me ha dato la collina di Margherita Loy

di Donatella Vassallo

dio collina

 

Dio a me ha dato la collina è un tomanzo di Margherita Loy edito da Atlantide nel 2022.

Di cosa tratta Dio a me ha dato la collina?

Sembra di vederle. Una contadina anziana, piegata in due dall’età, e una donna di mezz’età, alla quale Dio ha dato la collina”.

Sono le protagoniste di Dio a me ha dato la collina, due mondi destinati a non incontrarsi mai se un accidente della vita non le avesse messe sulla stessa traiettoria.

La più giovane delle due, colpevole di un reato di cui sapremo solo alla fine del libro, è stata affidata ai servizi sociali: sconta la pena in una casa del Morianese, in Toscana, abbarbicata su una collina.

Per un anno dovrà prendersi cura di Enza, la contadina che abita poco più in là e che di lei ignora ogni cosa.

Il racconto si dipana stagione dopo stagione, la donna non può allontanarsi dal confino imposto dal tribunale e prova subito un senso di sgomento e di solitudine dal quale vorrebbe scappare.

L’anziana donna è nata contadina e parla con le piante, ha un fare ruvido, terroso, sbrigativo. Di fronte alle sue lamentele risponde:

«Dovresti invece ringraziare il Signore».
Mi pare di non aver sentito.
«Ringrazia Dio», continui mentre poggio il detersivo nuovo sul lavandino.
«Dio, che sparge il sale e finalmente le ferite bruciano e puoi vedere dove sono i tagli. Tutti siamo pieni di tagli: quando torno dal campo e mi lavo le mani, mi dolgono e io ringrazio Santa Maria Vergine. Non mi piace avere intorno persone lagnose; allora sto meglio sola, mi arrangio io.

Non venire qui a fare piagnistei, a fare la calìa».

 

Le insegna il valore del gesto, delle azioni concrete: piantare patate, affettare cipolle, raccogliere legna.
Giorno dopo giorno, in cucina, sui campi, si raccontano le loro vite, senza giudizio. Le loro conversazioni sfumano spesso in un silenzio, le parole restano sospese a mezz’aria.
La donna più giovane impreca, scalcia, si considera inadatta a quella vita:

«Avere pazienza e accudire sono compiti che non mi si addicono».
«No, è al rovescio. La terra si prende cura di te, non te ne accorgi perché sei frettolosa, cieca e sorda».
Quando si perde dietro le sue astrazioni, la vecchina la riporta giù: “Quando ti chiedo se nella tua religione ci sia una differenza tra colpa e sbaglio, mi rispondi che invece che usare così il cervello dovrei chiudere gli occhi e ritentare gli gnocchi e mi metti in mano un sacchetto delle tue patate”.

 

Perché leggere Dio a me ha dato la collina?

Dentro la narrazione principale si inseriscono le storie di personaggi minori, ognuno dei quali ha lasciato un segno sulle loro strade: compagni, figli, amanti… C’è la fedeltà, il tradimento, l’amore, l’odio. C’è la vita, in tutta la sua maestosa complessità.

Un anno passa in fretta, il racconto accelera nelle pagine finali. Le due protagoniste si confrontano con le loro colpe; quando si maneggia materia scivolosa, la carta trattiene meglio le parole: finita di scontare la
ena, la protagonista affida a una lettera la testimonianza sul suo tormento. Ne ha vergogna, teme forse il
giudizio di quella donna così lontana da lei, eppure forse proprio per questo diventata la sua bussola. Quella di cui tutti avremmo bisogno quando la tempesta infuria più forte.

 

Link d’acquisto

https://www.edizionidiatlantide.it/prodotto/dio-a-me-ha-dato-la-collina/

Sinossi

“«Dio a te ha dato la collina»; mi guardi con gli occhi incassati, sollevando il collo quel poco che la tua schiena curva ti permette. La frase ha per te un significato definitivo; mi stai rivelando il tuo viaggio tra i vivi e i morti. La fine indiscutibile di tutte le ipotesi possibili. Dio a me ha dato la collina. Cosa posso ribattere?”

«Credo di sapere quale è stato il mio momento», dice la protagonista di questo romanzo, cercando di rispondere alla domanda che la tiene in ostaggio: quando una vita sceglie ciò che determinerà, in una cascata inarrestabile, gli avvenimenti successivi?

È una domanda legittima, visto che proprio lei ha preso, sull’onda di una indomabile passione, una decisione irrevocabile.

Una decisione di cui non si è mai pentita semplicemente perché mai si è concessa il tempo per ripensarla.

Ma quando si trova nell’impossibilità di allontanarsi dal suo piccolo podere, tutto il passato, col suo carico di rimorso e mistero, le precipiterà addosso.

Sarà grazie a Enza, una vecchia contadina, se riuscirà a maneggiare il materiale incandescente di erotismo, maternità incosciente, rimpianti e solitudine di cui è plasmata. Facendole toccare la terra con le mani e insegnandole ad accettare con semplicità l’ineluttabile, Enza rimetterà in vita la parte invisibile, ombrosa e per- turbante della protagonista.

Alla fine, la condivisione dei terribili segreti di entrambe le porterà a un addio asciutto, ma tacitamente pieno di amore e comprensione.

In verità, forse siamo tutti colmi di segreti che ignoriamo e, lungo le pagine di questa storia che suona come un’opera musicale, il letto- re, immerso in echi senza tempo, assiste ai miracoli nascosti all’ombra di un bosco, in mezzo alla terra, tra le cose che si desiderano e quelle che si avverano.

 

Titolo: Dio a me ha dato la collina
Autore: Margherita Loy
Edizione: Atlantide, 2022