I FIORI DI FIORINDA- di Fiorinda Pedone
Recensione di Serena Savarelli
I Fiori di Fiorinda è un libro composto di prosa, poesia e immagine di Fiorinda Pedone edito nel 2019.
Danzo come un cherubino magico
dentro ai vostri sogni,
godo dei vostri splendidi sorrisi,
solo l’invisibile conosce
ciò che non riesco ad esprimere,
solo il vento con il suo soffio delicato,
vi consegnerà il senso dell’inesprimibile.
Poesia e immagine. Valori femminili che rincorrono frequenti parole: arrendersi e lasciar andare. Re- imparare a vivere mentre si scopre il sé, nelle sue più recondite emozioni.
Il giorno di Natale Fiorinda comincia a scrivere; è, per lei, un desiderio profondo, quello di una donna che custodisce il ricordo della bambina che è stata, quello di un’anima che ripercorre la propria vita, con le sue perdite e i suoi desideri.
Da sempre mi chiedo se son principe o rospo,
ma è una risposta che io non conosco,
non credo comunque che sia molto importante,
la vita è una favola e il finale sarà sempre affascinante.
L’ignoto fa paura. È un sentiero sconosciuto, ma lì si trova l’essenza dell’Essere e del vivere.
Fiorinda diventa la custode di un messaggio per tutti; le sue vibrazioni diventano parole che danzano tra lei e chi decide di assaporarle, come dono di saggezza.
Era il 25 dicembre e il lutto ha innescato il bisogno di esprimere le emozioni. Per alcuni dolori, la scrittura si rivela una terapia, che porta alla conoscenza e alla comprensione, dopo che tinge i fogli bianchi di pensieri e sensazioni.
È la perdita di un padre arido che riconduce Fiorinda al suo passato e, nel ripercorrerlo attraverso versi, strofe, racconti e scatti fotografici, ciò che resta è il bisogno di ricercarlo ancora. Tutto prende vita. I pensieri si trasformano in azioni.
Ritornare a casa per spolverare quel passato insidioso, oltrepassare una soglia per guardare avanti.
Perdersi per ritrovarsi.
Morire per rinascere.
Ascoltarsi e trovare la Verità.
Inchinarsi alla vita e avere paura.
Dicono che il tempo porti con sé un passato che asciuga le lacrime versate da un ricordo tormentato, che libera un cuore incatenato da un amore ormai finito, che spazza via il dolore di una mamma dopo un parto travagliato.
Fiorinda. Lei porta il nome della nonna paterna. Un nome che le dà gioia perché ricorda i fiori, la primavera che è la stagione del risveglio.
Ma prima di aprire veramente gli occhi i dubbi offuscano la vista. Buio prima di venire alla luce. La luce che cancella il dolore che un dubbio produce.
A volte è più facile gridare il tormento. Al vento, così da portarlo via da ogni passo, allontanandolo dai pensieri, finalmente liberi di volare.
Tante sono le domande e tanta è la voglia di vivere. Così è Fiorinda.
Il silenzio, spesso, riscalda il cuore e diventa musica.
Uno specchio. Un’immagine. Ora è tutto diverso.
Il parto ha lo stesso sapore della vita, dimenticato il dolore c’è gioia pura, celebrazione.
Fiorinda lo sa: dentro ogni giorno vive un’occasione, qualcosa di nuovo, un passo per crescere, un incoraggiamento per procedere.
Tutto comincia con una poesia.
Oppure con l’Aurora. Bambina che manca, che è stata vuoto immenso e sogno infranto. Un angelo nella vita, una stella luminosa, un profumo, colore di lillà e punta di diamante luminosa e sorprendente.
Il dolore si può lasciare, invece di scappare. Non è facile arrendersi, ma la resa è aspettare che la bufera passi, che la mente ritorni calma e senza chiedere troppi perché, come fanno i bambini.
Fiorinda apre la finestra.
Svegliarsi davvero, perché vivere è accettare la vita così com’è. Come farsi albero, sedersi e guardare in silenzio. Nessun lamento, ascoltare e comunque rifiorire.
Camminare e scoprire che la consapevolezza genera emozioni, che neppure il respiro è scontato e che i sogni sono petali di rosa e solo l’infinito sa cosa è giusto che accada.
Guarire è saper perdonare e volersi perdonare. La vita vuole ma non dà risposte, senza che l’anima sia pronta ad accoglierle.
La vita è miracolosa. Amarsi e amare. Amore libero che non cattura, mai abbandona e si dona senza remore.
Contagiare. Sì, Fiorinda vuole infettare di Verità disarmanti, nella loro più pura semplicità, quanti si fermeranno ad ascoltarla.
Fiorinda Pedone vive con la sua famiglia nelle colline di Anghiari. Insegnante di yoga per bambini, professionista certificata nella gestione delle emozioni operatrice Mindfulness ed esperta in scrittura autobiografica.
Con I fiori di Fiorinda l’autrice vuole davvero contagiare qualsiasi lettore decida di condividere con lei le vibrazioni della sua anima che prendono vita attraverso i suoi scritti.
Le immagini fotografiche che accompagnano le parole evocano emozioni e colorano i pensieri profondi di chi ha saputo viaggiare dentro di sé. È questo il senso della vita: conoscere sé stessi per ridare senso e valore alla
vita.
Per trovare la Verità e scoprire che tutto ciò che accade ha una sua importanza.
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SINOSSI
I Fiori di Fiorinda è un libro in cui prosa, poesia e immagini si abbracciano, danzando insieme dentro ai ricordi ed emozioni. In questo viaggio di guarigione, comprensione e consapevolezza ci accompagna la voce di bambina che risuona in Fiorinda, che ancora intatta nella sua energia vitale, grida, per mostrarsi ed essere amata.
Guidata dalla sua anima, l’autrice libera la propria voce al di là delle catene e delle credenze limitanti maturate nel corso degli anni, esprimendo voglia di vivere in libertà e verità, in un viaggio alla riscoperta di sé, tutto al femminile.
Un Libro per chi vuole fare un regalo di veri fiori ad una persona amata, per chi vuole gustare la vita annusando i fiori o per chi è semplicemente pronto ad abbracciare la bellezza che è già dentro di noi.
In un certo senso questo libro aiuta chi lo legge a ritrovare sé stesso… un fiore creduto perduto.