“Elmet” di Fiona Mozley
recensione di Emma Fenu
Elmet è il primo romanzo di Fiona Mozley edito in italiano da Fazi nel 2018 e finalista al Man Booker Prize.
Hansel e Gretel crescono in una casa di marzapane, legno, pietre e camino scoppiettante, mentre una strega vuole divorarne il corpo e l’anima, facendoli ingrassare di ingiustia e compromesso.
Pollicino nasconde le proprie tracce nel bosco, ma l’orco trova i sassolini e lo raggiunge, perchè la fame di carne innocente non lo lascia riposare.
Cappuccetto Rosso sfida il lupo, guardandolo con occhi di ghiaccio, ed è disposta ad uccidere e a morire lei stessa pur di non farsi mangiare, quale vittima innocente per la mensa dei potenti.
Elmet, che sapientemente fonde il romanzo di formazione, quello picaresco e il thriller, è un romanzo di straordinaria e struggente bellezza.
Racconta la storia di John, uomo grande nel corpo e nel cuore, che decide di vivere con i propri due figli, Cathy e Daniel, nei boschi dell’ultimo regno celtico di Inghilterra, guadagnandosi da vivere con la caccia e con combattimenti clandestini.
In questa tana in cui difendere i cuccioli e insegnare loro a sopravvivere, si affaccia il signor Price, proprietario terriero indifferente ai diritti di coloro che abitano le sue proprietà e per lui lavorano, come una belva affamata di sangue.
Pretende di possedere non solo cose e denari, ma anche corpi e anime.
Inizia, così, una guerra corale fatta di duelli, dove, pur nel campo di battaglia, sono sempre due alla volta coloro che si affrontano mossi da un solo istinto: vincere per salvarsi.
La voce narrante è quella di Daniel, quattordicenne cresciuto fra diritto naturale, codici arcaici e ideali di rivoluzione, che pur subisce la fascinazione di un mondo “altro”, fatto di interni e selve dell’anima, in cui esiste una madre-focolare e una madre-femmina, fatta di ventre e seni.
Come Arturo della Morante deve sfidare il mare e castrare metaforicamente in padre; come David Copperfield deve fuggire da Londra per diventare uomo a Dover; come un novello Ulisse che deve lasciare la sua Itaca alla ricerca di Penelope, il protagonista affronta una prova unica e universale, ossia crescere.
Crescere è abbandonare la certezza dell’infanzia.
Crescere è scoprire la propria identità sessuale.
Crescere è riconoscere nel padre la forza e la fragilità dell’uomo.
Crescere è imparare che esiste un altrove senza le regole delle fiabe.
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Sinossi
Elmet, l’ultimo regno celtico indipendente in Inghilterra, terra di nessuno e santuario di fuorilegge, rifugio ma allo stesso tempo trappola, è il lembo sperduto dello Yorkshire che oggi fa da sfondo a questa storia.
Vi abitano Daniel e Cathy, fratello e sorella adolescenti.
Sono stati abbandonati dalla madre, che sembra essere sparita nel nulla, e vivono, senza regole e senza contatti col mondo esterno, col padre John, un pugile di strada burbero e solitario, nella casa in mezzo ai boschi che lui ha costruito con le sue mani, dormendo all’addiaccio nei primi giorni, sostenendosi di caccia e raccolta.
Un vero e proprio nido, in cui i tre trovano la serenità, finché non compare il signor Price, ricco proprietario terriero senza scrupoli, padrone di gran parte degli alloggi e dei terreni locali e sfruttatore dei suoi lavoratori, che reclama il terreno dove John ha costruito la sua casa, affermando di possederlo legalmente.
E con le stesse mani con cui ha ricreato una serenità perduta, John sarà pronto a difenderla…