Vite di Stefania Bergo
Voce alle Donne
recensione di Emma Fenu
Vite è un reportage di parole e fotografie curato da Stefania Bergo e edito da Gli scrittori della porta accanto nel 2023.
Di cosa tratta Vite?
Questa storia inizia seguendo i passi di una ragazza italiana di 35 anni che decide di abbandonare un’esistenza di comfort e confini stretti per raggiungere Matiri a 200 km a nord di Nairobi, in Kenya.
Grazie a una fotocamera digitale, Stefania Bergo raccoglie oltre dieci mila immagini.
Questa storia prosegue in direzione di terre dove l’acqua non scorre e il sole brucia. Dove i turisti non si fermano.
Questa storia si ferma a Matiri fra capanne di paglia e polvere e dentro un ospedale in cui ogni giorno ci si interroga sul senso e sulla meraviglia della vita.
Questa storia è il percorso da ragazza a donna di Stefania Bergo che diventa ventre accogliente di ogni figlio, braccia forti per cullare e sostenere, occhi puntati verso la luna.
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Sinossi
L’Africa non ha bisogno di narratori. Basta sedersi a guardare il cielo o le mandrie spinte al fiume a pascolare e mettersi in ascolto.
Io l’ho fatto. L’ho ascoltata mentre raccontava le sue storie. Di colori, suoni, profumi, emozioni. Di vite.
Le ho narrate così come le ho udite o viste, per dare loro la giusta eco, per farle viaggiare oltre i confini.
Vite è un reportage fotografico, il racconto per immagini di due anni vissuti in Kenya, nell’arida regione del Tharaka, in un villaggio chiamato Matiri, all’Ospedale missionario St. Orsola.
Sono solo alcune delle oltre diecimila fotografie che l’autrice ha scattato tra il 2008 e il 2010. A nessuno è stato chiesto di mettersi in posa. Sono immagini spontanee, momenti reali. Forse imperfette. Ma vere.
L’ordine delle immagini rappresenta un viaggio da Nairobi a Matiri, dal punto in cui l’aereo atterra alla destinazione finale, entrando sempre più in quell’Africa lontana dalle mete turistiche, quella rurale che si incontra uscendo dalla capitale.
«Vite può definirsi un silent book emozionale, il racconto del mio Kenya attraverso poche parole e i tanti volti delle persone che ho incontrato, delle vite che si sono mescolate alla mia.»